Kuadra: Non avrai altro dio al di fuori di te

Una strada nuova per il terzo album dei Kuadra da Vigevano per esprimere rabbia e determinazione contro il conformismo

17 Giugno 2016

Kuadra
"Non avrai altro dio al di fuori di te"
12Linee Records/Believe Digital

I Kuadra di Vigevano, dopo il primo EP “Tutto Kuadra” uscito nel 2007 e il debutto omonimo sulla lunga distanza nel 2013, hanno fatto uscire il secondo album “Il bene viene per nuocere”.
“Non avrai altro dio al di fuori di te” il disco appena uscito li porta a lasciare il rap e prendere una direzione più personale, filosofica/dark intrisa di simboli cristiani da recidere. Il metal è una costante che è rimasto nel sound del gruppo che arriva fragoroso e spiazzante in un tappeto che parte da ispirazioni e soluzioni compositive che cerca una strada altra. “Abdul” è l’unica storia concreta del disco per ricordare la tragedia del mediterraneo e provare a raccontare un dolore incommensurabile quale è quello dei migranti. “Mettersi in salvo” che chiude il disco in uno scambio tra manciate di note che sembrano costruire la strada da seguire e sotto forma di metal hard core, arriva la rabbia per descrivere ciò che abbiamo perso: l’utopia. “Godzilla a Milano” cantata quasi in stile etnico per malinconia e voce che sembra dondolare. La vocalità viene poi moltiplicata per gli effetti elettronici quasi provenisse da dentro la coscienza che si vuole far valere e contare sulle decisioni. “La grande crocifissione” in una spirale piena di contraddizioni che raggiunge il suo apice quando cantano ”crediamo al male e ai beni di consumo”. Tutto inizia con le bacchette e con sentenze da fine del modo. Litania da inizio tempesta fino alla rivolta rap-core per qualche secondo ma è il metal che sbriciola il muro del suono. “La Larva” rabbrividendo come le corde della chitarra possono emulare per descrivere che 'un angelo è la larva di un demone' in una tempesta di battiti della batteria. “Il male” lugubre e dalla melodia ariosa con un viaggio dentro il proprio sentire per auto-esorcizzarsi dal signore parafrasandoli. Lo spirito che aleggia su tutto il disco è vicino a una confessione sincera, senza ipocrisie.

Francesca Ognibene

 
 
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