Una promessa...mantenuta!

Anna Calvi Live Report

Sexto Unplugged, Sesto al Reghena (PN) - 20 luglio 2011

21 Luglio 2011

-Che fai stasera?
-Vado a vedere Anna Calvi
-Ah si, ne ho sentito parlare…
Ecco, appunto, tutti ne abbiamo sentito parlare, ma partiamo dal principio: chi è Anna Calvi?
Intanto è inglese -di padre italiano ma non parla una parola della lingua di Dante-.
E' una chitarrista-cantante. E' carina. E' piccolina. E' timida.
E' una promessa. E' salita alla ribalta grazie ad un sondaggio della BBC sui giovani talenti da seguire, se ne parla…se ne parla un sacco e sono veramente curioso di assistere al suo concerto.
La piazza castello di Sesto al Reghena è un gioiellino: piccola ed accogliente. Gente ce n'è parecchia e dai discorsi che colgo in giro mi rendo subito conto che la curiosità che mi attanaglia è condivisa.
Lei si fa attendere ed inizia con quasi un'ora di ritardo rispetto al programma e anche questo fa alzare il nervosismo dell'attesa. Finalmente arriva!
La prima impressione è sulla persona. Per me è sempre un immenso piacere vedere delle musiciste del gentil sesso. Che suonano, non che cantano e basta! La chitarra -una telecaster- sembra sovradimensionata e lei porta dei tacchi vertiginosi!!!
La musica che propone si intona perfettamente alla location e ne scaturisce nell'insieme un forte senso di intimità. Ma non quell'intimità stile new age dozzinale pace amore e vogliamoci bene freakettone anni '60-'70. Un'intimità più triste, strappata dal nido, amniotica, lacerante. Non di quell'intimità da birra al bar, ma di quella che ti porti dentro e condividi poche volte nella vita con un altro essere umano. Poi è decisamente più infernale che paradisiaca…e questo mi piace, molto.
La formazione è a 3. Un trio formato, oltre che da lei alla chitarra e voce, da Daniel Maiden-Wood alla batteria e cori e da Mally Harpaz all'harmonium e percussioni.
La mancanza del basso crea disorientamento. Mancano le certezze dei suoni gravi e delle linee ritmiche da seguire. Questo porta ad una inevitabile conseguenza: l'unica presenza chiara e distinta è la voce di Anna.
Una voce graffiante, scura, potente. Anche gli arrangiamenti, decisamente molto scarni, spingono verso
questo canto così ipnotico.
Lo definirei un concerto che si poggia su melodie scoperte ed emozioni nascoste.
Di armonia c'è molto poco, come di ritmico. E' tutto ridotto all'osso.
Lei se la cava bene alla chitarra. Non fa solo delle pennate per fare scena, suona veramente. Un tratto caratteristico è l'accompagnarsi con degli arpeggi molto veloci in stile flamenco. E' curioso come mi viene da pensare più al Messico che alla Spagna…le sonorità mi sembrano nell'insieme più americane che europee. Si lancia anche in un assolo, non esattamente ben riuscito, ma nell'economia dello spettacolo ci stava tutto. Gli altri musicisti semplicemente accompagnano. Il batterista per battute intere si "dimentica" di rullante e charlie, restando spessissimo sui tamburi. Questo fa si che ne esca una lettura primitiva e quasi rituale all'impianto ritmico, aumentando prepotentemente la carica sensuale della voce.
Il concerto passa in un lampo. Finisce con una cover di Edith Piaf.
Suonano per una sola ora, probabilmente anche a causa del poco repertorio, ha infatti un solo disco all'attivo!  Un'ora ben spesa. Si potrò dire che è ancora acerba in alcuni tratti, ma consiglio a tutti di seguire la nostra Anna e se avete la possibilità, andate ascoltarla dal vivo, merita veramente.

 
 

Links utili:
it.wikipedia.org/wiki/Anna_Calvi
www.annacalvi.com
www.myspace.com/annacalvi

 
 

    foto

  • Anna Calvi @ Sexto Unplugged - Foto di Gil Frison
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