A Toys Orchestra Live report

Curtarock, Padova, 23 Luglio 2011

24 Luglio 2011
 - Lisetta

"Sono diventata aggiungitrice, invece che fare la ladra e andare nelle case a rubare, entro negli appartamenti per metterci cose in più: quadri, anelli, ricordi, libri, cd, fotografie...". Mi ha permesso un salto nel passato, nel mio passato, questa frase di Bergonzoni letta qualche giorno fa.  E' da poco tempo che ho smesso di confezionare compilation musicali con tanto di copertina personalizzata da regalare a nuovi amici e conoscenti. E' sempre stato il mio biglietto da visita, una cosa del tipo "sono ciò ascolto", ma anche un modo del tutto idealistico per diffondere il verbo musicale. In queste compilation aveva fissa dimora un pezzo intitolato Peter pan syndrome, un pò pop (scusate la ridondanza) un pò rock, melodico ma anche un pò spigoloso, degli A toys orchestra.

Era il 2003 e quel pezzo era contenuto  nel secondo lavoro della formazione cilentana capitana da Enzo Moretto, Cuckoo Boohooo, un album più melodico, più pulito rispetto all'esordio Job costruisto su canzoni dal suono lo fi di respiro internazionale.
Arriviamo al 23 Luglio del 2011 e i nostri compaiono tra i gruppi in cartellone al Curtarock giunto già alla sua 12a edizione. Curtarolo non è così lontano da casa mia, il tempo è stranamente incerto, l'ingresso come da tradizione è gratuito....beh che ci faccio ancora a casa?? Allora parto!


Lo confesso, mi sento in colpa perchè a memoria credo di non aver mai pagato l'ingresso ad un live degli A toys orchestra, e ora che ci penso neppure dei Red Worm's Farm, mentre ho pagato per i Rodigini, l'orchestra di liscio di mio cugino.  Tranquilli, l'ho fatto solo una volta. Metto a tacere i miei sensi di colpa e mi preparo all'ascolto.
I nostri si presentano sul palco dispiegando una formazione a cinque. A parte il batterista Andrea Perillo, gli altri quattro componenti cambieranno spesso postazione, scambiandosi con molta disinvoltura gli strumenti. Marchio di fabbrica di questo gruppo è sempre stata la versatilità dei musicisti, empaticamente capaci di passare dalla chitarra al basso, e poi dal basso ai synth, e dai synth al piano e dal piano alla voce e così via. La parola staticità è fuori uso.

Il primo pezzo pronto a rompere il ghiaccio è Mystical Mistake, terza traccia dell'album Midnight talks uscito l'anno scorso per Urtavox. Ricordo che per me era attessisimo quell'abum e che già durante il primo ascolto le mie aspettative non erano state disilluse, ancora mirabilia pop ma questa volta sul fuoco era stata messa più carne, più passione più energia, più virate rock e contenute aperture psych. Sono diverse le tracce pescate da questo lavoro e proposte durante la quasi ora e mezza di live: Plastic Romance nelle sua doppia versione, una più elettrica e l'altra più semiacustica; Celentano, Frankye Pyronman, Summer, Sunny days, The day of the Bluff ricordando che a dieci anni da Genova la storia si ripete...in Val di Susa!

Nonostante questo non sia a tutti gli effetti un tour promozionale, Midnight talks ruba gran parte della scena. Qualche pezzo viene pure pescato da Technicolor dreams, album del 2007 che vedeva alla sala dei bottoni Dustin O’Hallaran dei Devics, prima volta come produttore al di fuori della sua band. Invisible parte sorniona con leggeri tocchi di pianoforte per poi esplodere nel ritornello con il contributo distorto delle chitarre. Cornice dance ha invece un percorso contrario: la partenza è incisiva, vivace, piano piano si fa strada la melodia fino a raggiungere delle armonizzazioni vocali stile melodramma musicale. La coda poi è rumorosa e anarchica, e Enzo contribuisce pure con dei colpi di piede taglia 41 (sì ha i piedi piccoli) sul pianoforte.

Spazio per un pezzo tratto dal loro fresco ep Rita Lin Songs, che anticipa il nuovo album previsto per il prossimo autunno, un ep che viene descritto come un viaggio tra presente e passato, nel quale un pezzo come Celentano viene proposto per la prima volta in italiano e il disorientamento è assicurato.
Dopo un'ora abbondante di concerto i nostri si prendono una pausa. Io premo affinchè la pausa sia il più breve possibile, il tempo si fa sempre più minaccioso, questa volta non c'è scampo. Pausa brevissima e per l'encore i nostri ci regalano: Blackbone blues, Bamboozelem, Hengie queen of the borderline e concludono con Look in your eyes.Tempo esaurito: scende copiosa la pioggia.

Mentre vi scrivo il clima e le temperature sono settembrine, pre autunnali e un pezzo come Peter pan syndrome è la giusta colonna sonora. Se volete vi faccio una compilation e ve lo metto :)

 
 

Links utili:
www.curtarock.it
ww.atoysorchestra.it

 
 
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