"Dubstep" di Giuliano Delli Paoli

Burial e altre alchimie sonore (Crac edizioni)

18 Dicembre 2016

Guardate con attenzione la copertina di questo libro. Un'ombra si proietta sulla metropoli.

Un'immagine scelta, o almeno a me così è sembrato, perchè esprime un “mood”. Un modo di essere dettato dall'ascolto di sonorità cosiddette “introspettive”, quelle che invitano a guardarti dentro. All'introspettivo capita spesso di avere visioni totalmente inaspettate di se stesso che gli vien da pensare: “non sono io, deve essere la mia ombra”.

Convivere con le mie ombre è una delle cose che questo suono mi ha insegnato. Ho sempre prediletto la musica intimista e il dubstep soprattutto quello “buraliano” è stata l'ultima di queste passioni sonore. Prima di queste sonorità molte altre mi avevano insegnato l'introspezione: la dark wave, il trip hop, il post rock/ shoegaze, l' elettronica d'ascolto (idm e ambient), downtempo...ora il post dubstep ha ereditato qualcosa da ognuna di esse, ha comunicato e comunica vuoto e malessere, freddezza e bisogno d'umano, frigidità e sensualità da una nuova e più attuale prospettiva.

L'allungamento dei bassi è il faro di segnalazione ma tutto intorno traballano un mare di rumori e silenzi, di voci fantasmatiche e tastiere oniriche, di echi melodici e ritmi lenti e asincroni, come fossimo a bagno nel liquido amniotico che ci nutre delle inquietudini di questo nuovo millenio. E proprio questa capacità di assorbire ogni luce e restituire solo ombre che da subito mi ha attratto. Le ombre dello sfruttamento precario, della miseria crescente (materiale e umana), dell’incertezza di un futuro, messe in musica.

Il dubstep sembra quindi più un mood, un umore che uno stile musicale. Un sentire nato a Londra e in Inghilterra ma oramai diventato mondiale. Un virus che ha intaccato ogni genere underground e non solo.

Dopo oltre quindici anni dalla nascita del dubstep ancora mancava (almeno in Italia) un indagine su questi suoni. Mancanza colmata da questa pubblicazione della Crac edizioni.

Un libro che ripercorre le origini e le mutazioni di questo fenomeno musicale, indispensabile per capire l'essenza di un mood che continua ad evolversi in mille rivoli sonori.

Resta un'interrogativo: cosa vede quell'ombra che si stende nella metropoli, o meglio che si stende nella rete globale odierna. Cosa la fa allungare come i bassi che l'accomapagnano. Lo scopriremo aiutati da questo “Dubstep. Burial e altre alchimie sonore” di Giuliano Delli Paoli. Lo scopriremo continuando ad ascoltare questi suoni.

Buona lettura quindi e buon ascolto!

 
 

 
 

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