Torna il quintetto dei Movin' K con un terzo disco grintoso, corale ma anche spirituale

18 Febbraio 2017

Movin’K
"Waitin’ 4 the Dawn"
Autoprodotto

Dopo un EP “Park Your Butt” nel 2014 i Movin’ K tornano con “Waitin’ 4 the Dawn”, terzo album sulla lunga distanza. Rock psichedelico con dinamiche aperte e coralità fitte o dilatate. Francesco K Epiro guida il quintetto cantando e suonando il piano e le tastiere. La voce di Maria Rita Briganti dalle diverse potenzialità porta al gruppo un impatto coinvolgente da musical. Salvatore Gagliano ricama fraseggi arcobaleno alle chitarre, Fede Mongelli alla batteria spazia tra tempi alla Metallica arrivando a Sting e Ricky ‘L’ al basso equilibra l’atmosfera con le sue tinte scure ma veloci. Diversi ospiti arricchischino le melodie tra cui ricordiamo Davide ‘DaG’ Gullotto alle chitarre acustiche e elettriche. Ma anche la voce ospite di Paola Lautieri dà il meglio di sé nel finale in “Ghost”. Canzone quest’ultima davvero trascinante per innesti rock classici di matrice psichedelico che ricorda diverse icone del genere però sempre rispettosamente, giusto accennando.
“Faded” alterna le voci e la melodia come per far guardare la stessa cosa che cambia perché osservata dalle diverse personalità. “Disturbed” distinta dalla batteria dirompente, racconta di come si possa cambiare dopo una scossa e una delusione.
Il disco è poi suddiviso in tre atti: the Fall, The Journey e The Realease. L’idea quindi è di attraversare diverse atmosfere ora serrate, ora sognanti. Tentativo ben riuscito direi. Del resto hanno tutti gli elementi giusti per creare e comporre. Immagino questo direttore d’orchestra di una cascata di emozioni che si lasciano andare e scorrono attraversando le brutture per passare oltre con un sorriso a trentadue denti.

Francesca Ognibene

 
 
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