ReadBabyRead #40 del 29 settembre 2011

Raymond Chandler: “Aspetterò” (2/2)

29 Settembre 2011

Raymond Chandler

Aspetterò (parte 2 di 2)


per info su Franco Ventimiglia e Claudio Tesser:

www.letturaealtricrimini.it


Legge: Franco Ventimiglia


Rappresentante, assieme a Dashiell Hammett, del genere letterario giallo “hard boiled”, affermatosi alla fine degli anni Trenta, Raymond Chandler (creatore della celeberrima figura del poliziotto privato Philip Marlowe, antieroe cinico e sprezzante di un mondo deludente, servitore di nessuno), è considerato inizialmente, e a torto, poco più di un brillante artigiano, ma viene più tardi rivalutato come un vero e proprio scrittore a tutto tondo, anzi una sorta di intellettuale prestato al giallo, un eccentrico esponente del modernismo. Nei suoi migliori racconti, ancora più chiaramente che nei romanzi, si percepisce la grande natura poetica di cui è intrisa la sua opera.
Protagonista di “Aspetterò” non è Philip Marlowe, ma pur sempre un detective, il poliziotto privato d’un albergo, per l’esattezza: Tony Reseck, un ometto d’origine polacca, piccolo, di mezz’età, panciuto, occhi grigio mare e belle dita da prestigiatore. Di solito dopo l’una di notte l’atrio dell’albergo è regno suo, ma ora Reseck non riesce a restarvi solo, c’è una ragazza dai capelli rossi che non sa dormire e indugia attaccata alla radio. Reseck s’interessa a lei: c’è qualcosa che non torna nelle faccende di questa ragazza. Naturalmente, lui è un uomo cauto e, quando qualcuno lo chiama fuori dell’albergo, qualcuno dai modi troppo sbrigativi, esigenti, sicuri, qualcuno che si porta dietro una masnada di sicari, Reseck dice di sì alle intimazioni, assicura che allontanerà la ragazza, lo farà, non vuole guai, è pronto ad abbandonarla in balìa dei suoi cacciatori. Lo dice, ma non lo fa: non è un fegataccio Reseck, eppure non lo fa, li vuole, i guai. Resta ad aspettarli accanto alla ragazza che finalmente si è addormentata, che continua a dormire, immobile, con quell’abbandono raccolto di molte donne e di tutti i gatti, il respiro impercettibile sommerso dal mormorio della radio. Anzi, Reseck, si appoggia addirittura alla spalliera d’una sedia e chiude tranquillamente gli occhi.Un racconto che vale “The Killers” di Ernest Hemingway. Un racconto tragico, roco, gentile: Tony Reseck è più ancora di Philip Marlowe vicino a Raymond Chandler, quasi troppo vicino.




Le Musiche, scelte da Claudio Tesser

Brad Mehldau, Song Song

Charlie Haden, Contigo en la distancia en nosotros (Cesar Portillo De La Cruz, Tania Castellanos)

Billy Holiday – Tricky remix, Strange fruit (Abel Meerpol)
Brad Mehldau, Blame it on my youth (Levant, Heyman)
Ryuichi Sakamoto, Gohatto: Piano version
Robert Wyatt, Rainining in my heart

 
 

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Una foto di Raymond Chandler

 
 

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