Il duo anglo-italiano Eradius debutta per (R)esisto con una prova esplosiva

17 Aprile 2018

Eradius
Omonimo
(R)esisto

Gli Eradius sono Richard Dylan Ponte al basso e alla voce ed Edoardo Gomiero alla batteria, il loro esordio omonimo appena uscito per Resisto cerca l’approccio esplosivo con le note alte, immaginando un pubblico molto numeroso.
“Poison Eyes” con le bacchette che battono sul silenzio e poi non si ferma per lui la decisione di andare dritti per la propria strada perché lei non la desideriamo più. Le vallate di note in cui la voce si lancia come librando e dà un senso di sicurezza nella propria decisione definitiva e forse drastica.
“Aliens” costruita su tempi quasi storti contiene una parte solo strumentale che sembra un’altra canzone e potrebbe essere il momento in cui si trova la forza di reagire con la forza basso/batteria da tutto il mondo in preda al caos a causa degli alieni.
“Timmy C.” un tributo, un riconoscimento al bassista dei Rage Against The Machine, Timmy Commerford. Una grande carica dal primo battito con un groove funk spinto, dritto. Il senso del giro danzante l’hanno insito nel loro suono e se ne approfittano per non fare stare fermi i loro ascoltatori. Coinvolgenti e brillanti, si portano a casa consensi.
Le movenze sinuose della voce in “Democrazy” si spogliano delle proprie vesti per diventare contestatarie verso un sistema che non va bene e in un burrone si gettano le paure di cambiare le cose.
“Medusa” per raccontare di una donna impossibile da raggiungere da desiderata da tutti. La voce diventa quasi diabolica e in uno spazio/tempo sempre funky si cerca di distogliere lo sguardo non riuscendoci.
Il momento psichedelico ‘disturbato’ da elementi esterni per poi alternarsi all’hardcore di “Raise ‘N Resist” porta a un altro grande momento saltellante, danzereccio, movimento del bacino impazzito. Un gruppo da tenere a volume alto.

Francesca Ognibene

 
 
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