L'utopia della normalità

Sherwood Festival

9 Luglio 2018

Alla domanda "Cos'è lo Sherwood Festival?" non è facile rispondere, almeno quanto a quella "Ma quando è iniziato?"
Lo Sherwood innanzitutto è quello che si vede: tanta musica live per tutti i gusti, incontri, dibattiti, sport, giornate a tema.
Sono stati trenta giorni intensi, faticosi, ricchi, con un ritmo incalzante. Ogni giorno è stata una storia diversa, ogni giorno il festival si trasformava: dalla festa dedicata ai più piccoli all'evento di musica elettronica, dalla trap all'hardcore, dallo sport all'indie rock.
Un parcheggio fuori dalla città che per un mese all'anno prende vita, respira, da' ossigeno. Sì, proprio come una foresta.

Poi c'è quello che non si vede ma che capisci solo quando ci entri.
Un luogo in cui le differenze non sono un ostacolo ma una ricchezza, un luogo in cui le distanze si accorciano, in cui il confronto, il dibattito ci da strumenti per capire, in cui le relazioni, l'incontro, lo scambio e la cooperazione, la socialità, lo stare bene insieme, si danno in maniera spontanea, naturale.

Sarà la magia di questa foresta, sarà la sincera passione con cui centinaia di persone lo costruiscono, sarà che lo facciamo così come ogni giorno nelle nostre città ce la mettiamo tutta per cambiare questo mondo, ma la foresta che mette le proprie radici per un mese in un parcheggio ci piace definirla con le parole di Mimmo Lucano, il sindaco di Riace in Calabria.
Quando Mimmo parla dell'esperienza virtuosa di accoglienza che rappresenta il suo piccolo paese dice "perché poi nella convivenza quotidiana si creano legami affettivi dentro la comunità. Si creano forme di fratellanza, partecipazione, condivisione. E alla fine diventa una storia di normalità. E chi arriva finalmente ritrova una dimensione umana".
Allora forse è proprio questo lo Sherwood Festival: l'utopia della normalità e oggi più che mai per ritrovare questa dimensione umana dobbiamo far crescere piccole e grandi foreste, aprire spazi, prendere parola, non rinchiuderci nelle nostre paure, rivendicare e batterci per i diritti di tutti, perchè la libertà non è una condizione fissa, la libertà si conquista.

Grazie a tutte le migliaia di persone che hanno attraversato lo #Sherwood18 e che lo hanno fatto vivere ma soprattutto grazie a tutt@ coloro che lo hanno reso possibile.

Ci vediamo nel 2019 e negli spazi sociali del nordest.

 
 

 
 

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