Tre Allegri Ragazzi Morti - Live Report

Il report del concerto del 2 marzo 2019 al Cso Pedro

12 Marzo 2019

Ci sono delle band che fanno la differenza live, davvero. Non sono la “semplice” combinazione di strumenti, note e bravura tecnica. Spesso hai davanti, sul palco, la versione identica della musica digitale spinta su pc e lettori vari. Invece con i Tre Allegri Ragazzi Morti è davvero un'altra storia, un senso e una percezione maggiore.

La musica dal vivo deve essere diversa dalla versione incisa su supporto: più sporca, o più definita, più intima o maggiormente aperta al pubblico. Un'altra band italiana che dal vivo cambia pelle (in meglio) sono i Verdena, accanto a loro metterei anche Ministri, ad esempio. Tre storie differenti, tre progetti che sono passati dalle parti del CSO Pedro e dello Sherwood Festival, tra le altre cose.

Il punto, riassumendo è: perché andare a vedere ed ascoltare i TARM nel 2019? La risposta è che danno maggiore spessore e robustezza al suono, sono meno easy e molto più diretti, ma senza dimenticare l'accessibilità ai fan nuovi e a chi è poco abituato ai concerti.

Questo hanno dimostrato nel concerto al Centro Sociale Pedro del 2 marzo 2019 che ora vi racconto brevemente!

Arrivo sul posto sulle 22.30 assieme ad un'amica giusto per ascoltare la band di apertura, i Pissed Lane, che ripropongono qualche vecchio pezzo dei TARM in salsa grunge riuscendo però meglio nei brani finali, originali. Sono l'esatta rappresentazione del genere di Seattle nell’anno 2019, e non mi colpiscono particolarmente, ma combattono bene per tenere alta l'attenzione di un pubblico davvero numeroso.

Noto che l'età generale va dai diciotto anni fino ad arrivare a gente sulla quarantina, e io sto nel mezzo. I TARM sanno parlare a diverse generazioni con i loro contenuti, uniti a canzoni rock e ska (un pensiero al movimento del The Great Complotto) evocative e ruggenti.

La band friulana inizia a darci dentro con i brani dell’ultimo album Sindacato dei Sogni, diretta citazione agli storici 80’s The Dream Syndacate, a cui si ispirano per sonorità. Viene performata anche la splendida Una Ceramica Italiana Persa in California, ovvero un trip lisergico della durata di 10 minuti, su cui Toffolo invita a ballare, e che non sorprende sia in odor di Italian Occult Psychedelia, essendo stato prodotto da Matteo Bordin aka MojoMatt, la cui figura ha incontrato questo genere di patavina nascita.

All’ultimo lavoro si alternavo brani celebri come La Mia Vita Senza Te, Alle Anime Perse e così via per finire nei due bis finali con un altro elemento essenziale ad ogni live del gruppo: Mio Fratellino ha Scoperto il Rock ‘n Roll. A questo brano sono legato particolarmente perché rende bene l’idea di che vuole dire scoprire la musica da giovani(issimi).

Senza allungarmi eccessivamente, se i TARM sanno dare consistenza al concetto di musica dal vivo, al palco, allo spendere tempo, energie e mente per un concerto, dall’altro lato sono ancora dei difensori e celebratori dei desideri più puri, concreti, determinati dalla fame di farcela ed esprimersi. Ecco perché sanno parlare a così tante persone, di età ed estrazione diverse.

 

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