Intervista a Godblesscomputers

A cura di Oscar Gualano

28 Marzo 2019

È lunedì 11 Febbraio e riesco a beccare Lorenzo Nada in arte Godblesscomputersper per fargli due domande e conoscerlo meglio.

Quando nasce GODBLESSCOMPUTERS?

GODBLESSCOMPUTERS nasce non appena mi sono trasferito a Berlino, era il 2010. Inizialmente nasce come blog, come un modo per essere in contatto con gli amici che in quel periodo leggevano ciò che scrivevo. Sempre in quel periodo avevo aperto un profilo su Soundcloud dove ho iniziato a caricare un po’ di beats che producevo per conto mio. All'inizio è partita come una cosa per pochi amici, poi man mano sono cresciuti sempre più gli ascolti grazie anche ai social e alle condivisioni, e da qui il progetto si è evoluto. 

 GODBLESSCOMPUTERS è un contenitore inizialmente di parole e suoni, un’esigenza per raccontare il mio passato, esperienze e influenze musicali. Con il tempo le parole sono rimaste da parte ed ho preferito lasciar parlare la musica, andando a cercare e scegliere i suoni giusti in base a quello che volevo raccontare.

Quindi non è un progetto studiato ma bensì qualcosa che si è evoluta con naturalezza

Esatto, la mia musica è qualcosa che è sempre interconnessa con quello che sono io come persona. È differente dal lavoro di un producer che magari cerca  di capire ed interpretare quelle che sono le mode o le tendenze di un determinato momento. 

I miei dischi sono, se vogliamo, un po’ fuori moda, nel senso che seguono quello che sono io in quel momento. Ad esempio, in Solchi, che è il mio ultimo disco, mi sono riavvicinato alle sonorità black, a dischi che ho ascoltato tanto nel mio passato e che continuo ad ascoltare; mentre Veleno è spostato più su territori differenti, più elettronici.

Da dove arrivano le influenze che caratterizzano la tua musica?

Da ragazzino sono cresciuto con i dischi Hip-Hop degli anni ’90, nel periodo del Boom Bap, della Golden Age. Tra i gruppi che ho ascoltato di più ci sono A Tribe Called Quest, De La Soul, Wu Tang Clan ma anche roba italiana come i Sangue Misto, Neffa. Chiaramente allora non c’erano i social per cui gruppi, album, gli ho scoperti pian piano andando a spulciare nei negozi di dischi, o ascoltando il disco di un amico. Prima l’approccio all'ascolto era diverso, magari avevi pochi dischi e te li ascoltavi interi più e più volte, mentre adesso speso vai a cercare direttamente il brano che ti interessa.

Quando ho iniziato a produrre ho scoperto la tecnica del campionamento, molto usata nell’Hip-Hop, che consiste nel prendere dischi del passato per ricostruirli, ricomporli, mescolarli, e questa mi ha aperto un mondo perché sono andato alla scoperta delle sonorità soul, funk, jazz. 

Musicalmente parlando non sono mai stato chiuso, e col tempo ho iniziato ad apprezzare anche l’elettronica, ad esempio quella di matrice inglese, penso ad etichette come Ninja Tune, alcune cose di Warp, la Mo’Wax. Ci sono stati negli anni ’90 alcuni produttori che sono riusciti a condensare molte cose che mi piacevano, ad esempio Dj Shadow, DJ Krush, Prefuse 73, sono produttori che partivano dall’Hip-Hop per produrre poi brani elettronici, grazie a loro ho capito che a volte le parole non servivano, entravi in un viaggio musicale vero e proprio.

Nell'ultimo album, Solchi, ci sono anche featuring, tra cui quello con Paolo Baldini e Forelock, i quali non fanno proprio il tuo stesso genere

I featuring del disco sono stati fatti con artisti con cui sento delle affinità ma veniamo da mondi diversi. Paolo Baldini e Forelock vengono dal mondo del reggae e della dub, generi che comunque io amo. Tra l’altro avevo scoperto che già prima del featuring Paolo seguiva le cose che facevo e gli piacevano, mentre Forelock l’ho amato dalla prima volta che l’ho ascoltato. 

Forelock ora si è trasferito qui a Bologna e stiamo spesso in studio assieme a fare cose nuove. 

Sono molto curioso…

È un periodo, l’ultimo anno, in cui sono un fiume in piena, per cui trovarsi in studio con qualcun altro e poter condividere le idee porta un sacco di stimoli e cose interessanti.

Novità che non si fanno attendere, lo scorso 13 Marzo infatti è uscito Lost, il singolo che anticipa l’EP “Collecting Vol. 1” di Koralle, nuovo progetto di Lorenzo per l’etichetta Melting Pot Music.

Lorenzo scrive “E’ un viaggio ad occhi chiusi nei ricordi, un racconto di piccole storie quotidiane e un omaggio alle mie radici hip hop. Ogni beat è come un oggetto ritrovato in fondo al mare, i sample emergono dalla profondità della mia collezione di dischi e trovano un nuovo senso trasformati, come i coralli dal fondo dell'Oceano.” .

Sono proprio le cose più pure a raggiungere facilmente i cuori degli ascoltatori e a creare con loro una linea diretta, cosa che Lost riesce a fare. 

Ci vediamo Venerdì 29 Marzo al Colorificio Kroen di Verona e Sabato 30 Marzo al Centro Sociale Bruno di Trento per immergerci nel mondo di GODBLESSCOMPUTERS.

 
 
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