Dutch Nazari a #sherwood19 - Live Report

10 Giugno 2019

Giocare in casa, si sa, porta sempre grandi vantaggi. Le competizioni sportive vantano centinaia di esempi a favore di questa tesi, ma perché con la musica dovrebbe essere tanto diverso?

Edoardo (detto Duccio) Nazari - in arte Dutch Nazari - è l'esempio che nella seconda serata di Sherwood Festival ha confermato questa regola. Il cantautorapper sopracitato non solo nasce e cresce proprio in provincia di Padova, ma confessa durante l'intervista pre live di aver avuto -soprattutto in giovane età- un rapporto molto stretto con il festival del quale per una notte è stato assoluto protagonista. Che l'essere di casa abbia inciso o meno, questo non è dato saperlo. L'affetto del pubblico era tangibile. Non era difficile percepire nell'aria che Dutch, una volta sul palco, lo avrebbe trovato lì, come un amico presente a sostenere ogni sua nota e ogni suo verso. Un piccolo assaggio di questo amore il cantante lo ha avuto appena ha concluso la sua intervista, quando una fan lo ha fermato per concedersi un lungo abbraccio col suo beniamino.


Ad aprire le danze i cugini genovesi che compongono il duo Era Serenase. Un Electro hip-hop con la giusta dose di genuina impertinenza che si guadagna meritatamente, con il passare dei minuti, sempre più interesse da parte del pubblico. Titoli come Piccoli Drogati Crescono e La Morte Spiegata ai Bambini dovrebbero far intendere perfettamente che questi due giovani artisti non hanno certo paura delle critiche e dei bigottismi che, fortunatamente, sanno di dover stare alla larga dalla foresta di Sherwood.

Nel tempo interposto tra i saluti degli Era Serenase e l'urlato Buonasera! di Dutch Nazari, a prendersi la scena è “Il Poeta”, che si presenta con l'intento di recitare una poesia al pubblico. Dall'ipotetico rischio di assaporare una triste figuraccia, il monologo ottiene consensi e applausi soprattutto dopo il commovente inno alla resistenza partigiana italiana.

Sono le 22.30 passate da poco quando il cantautore padovano si presenta alla sua gente, e subito si capisce che le percezioni avute nelle ore precedenti erano esatte. Il pubblico è attivo, canta, si diverte e urla emozionato ogni volta che viene annunciata dall'artista la prossima canzone! Cosa si potrebbe chiedere di meglio? Dutch Nazari è a suo agio, si vede chiaramente. Gioca col pubblico, parla molto tra un brano e l'altro senza alcuna tensione. Racconta aneddoti e dimostra una scioltezza sul palco essenziale per chi vuole rimanerci per molti anni.

Duccio ovviamente non risparmia nemmeno una hit ai suoi compaesani. I momenti di entusiasmo collettivo non si fanno attendere quando iniziano, ad esempio, le prime note di Mirò e Amore Povero. Come spot politico al suo ultimo album Ce lo chiede l'Europa il cantautore a metà concerto indossa anche la felpa con il cerchio di stelle. Indumento che, da vera star, sceglie di gettare tra il pubblico durante le battute finali del live. È sempre su quest'onda di entusiasmo sociale che, in modo piuttosto inaspettato, il pubblico eleva alle stelle l'iconica Bella Ciao, subito seguita dal cantante che gestisce come un direttore d'orchestra i cori della gente.

La tattica del bis con il botto è sempre una mossa vincente e a quanto pare Dutch Nazari lo sa bene, visto che sceglie con gran successo di tenere in fondo alla scaletta Calma le Onde, gettando così la miccia decisiva per glorificare il successo della serata. Da rilevare durante il brano conclusivo il ritorno sul palco degli Era Serenase seguiti da altri membri dello staff per terminare in festa una performance piacevole e di successo.


Oggi faccio un salto mentale indietro di dieci anni, senza farmi notare mi metto in piedi accanto a quel ragazzone biondo sotto il palco grande di Radio Sherwood, al concerto di Manu ChaoCaparezza, che guarda a quel palco come qualcosa di stupendo e irraggiungibile, e rido. Queste sono le parole che il cantautore ha scritto prima del concerto sul suo profilo Facebook. Malinconiche, ma che fanno sorridere. Deve essere stato un grande traguardo per lui, che nella serata di ieri ha saputo onorare nel migliore dei modi. Chissà se quel ragazzino di dieci anni fa avrebbe amato il ragazzone biondo sul palco.

Per ascoltare l'intervista integrale a Dutch Nazari ospite nello stand Books & Media di "In Diretta dal Festvial" clicca qui


 
 
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