“Avenida Atlantica, Musiche e Storie dal Brasile” del 25 luglio 2019

Inserto speciale - di Juliano Peruzy

25 Luglio 2019

La trasmissione è in pausa estiva ma il mondo continua a girare, e noi a seguirlo. Qui, di solito, ci occupiamo prevalentemente di musica ma non siamo certo sotto una campana che ci impedisce di guardare ciò che c’è intorno e di parlarne. Ecco il perché di quest’altro intervento speciale estivo, muto, di Avenida Atlantica dopo quello dedicato a Joao Gilberto. E la scusa, comunque, parte proprio dalla musica. La foto ritrae una cantante, ma anche presentatrice, lavoratrice e attivista brasiliana di S. Paulo. Si chiama Preta Ferreira, figlia di Carmen, e sorella di Sydney Ferreira, tutti attivisti del Movimento dei Senzatetto della propria città, la cui leader è proprio Carmen. Ormai da oltre un mese Preta e Sydney, con Ednalva Franco e Angélica Lima, sono stati incarcerati senza processo, senza prove ma con gravi accuse che, ovviamente, tendono solo a togliere dalle strade delle persone scomode al potere, persone che parlano in termini chiari e semplici riguardo la soluzione dei problemi abitativi e sociali di una delle città più grandi del mondo. Ma si sa, il presidente Bolsonaro, attraverso i suoi sodali , ha paragonato i movimenti sociali e i sindacati dei lavoratori a qualcosa di simile a gruppi terroristici, pertanto, sotto questo punto di vista, se aggiungiamo la criminalizzazione dei neri in quanto tali, dei poveri, dei periferici, delle donne, della comunità LGBT, degli indigeni e ora anche degli abitanti del Nordest, pertanto, dicevo, sotto questi punti di vista non risulta strano che ai quattro sia stato riservato lo stesso trattamento che ha colpito l’ex presidente Lula, altro prigioniero politico della farsa golpista. Che si sappia, il Brasile è sempre più in mano ai militari (ce ne sono a decine al governo e innumerevoli nei posti che contano, tipo gli uffici che si occupavano di proteggere il territorio Amazzonico dallo sfruttamento minerario ed agrotossico), in mano ai fascismi più biechi (assassinii nelle strade, come per Marielle Franco, irruzioni armate di squadre poliziesche speciali nelle sedi sindacali, come ieri in quella dei lavoratori dell’Educazione in Amazzonia, censura della stampa, chiusura di ministeri, tagli all’istruzione) e infine è ancora e sempre più in mano ai latifondisti amici dei dittatori di ieri (ammirati dal presidente attuale) e di quelli di oggi. Il Brasile è in pieno stato di polizia, guidato da un pericoloso incapace circondato da complici corrotti e corruttori che perseguono i loro obbiettivi attraverso un mare di menzogne pubbliche che tentano di coprire la vera realtà. Continuiamo ad ascoltare le nostre belle musiche ma restiamo vigili e attivi!    JPY

 
 

 
 

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