Il 26 settembre รจ morto Sergio Bonelli

Un lutto collettivo

Michele Ginevra (centro fumetto Andrea Pazienza) in memoria di Sergio Bonelli

27 Settembre 2011

Il quotidiano La Provincia mi ha chiesto un ricordo di Sergio Bonelli, uscito questa mattina e che ripropongo anche a voi con questo post. E' un modo per condividere un dolore e per ricordare una persona che è stata importante. Per me forse decisiva. Ho cercato di interpretare il senso di una vita dedicata al fumetto, nella quale le relazioni personali sono state veramente speciali, rivolgendomi non agli addetti ai lavori ma semplicemente a chi aveva anche solo sentito parlare dei suoi fumetti.La notizia della sua morte è stata molto dolorosa. Non eravamo preparati. Era ancora molto attivo e presente. Non si era ancora ritirato e i 70 e passa anni li portava sempre molto bene. C'eravamo visti in primavera, in occasione della mostra dedicata ai 25 anni di Dylan Dog e mi salutò con un abbraccio molto forte. Ho ricordi intensi. Come tanti tanti tanti altri. Qua a Cremona e dintorni penso per esempio a Giancarlo, Gallo, Rudy o il giornalista Fabio.Ci sarà tempo per rileggere la sua avventura, ricostruirne pregi e difetti. Ora è il momento di accettare che se ne è andato per sempre. Il lutto collettivo sta coinvolgendo tantissimi lettori. I messaggi sul sito sono migliaia. Attendiamo di sapere data e luogo dei funerali che, se saranno pubblici, vedranno una grande partecipazione.

ps: purtroppo, il giornale locale ha scambiato la foto di Sergio con quella del padre Gian Luigi. Errori di questo tipo abbondano in questi giorni. Bello invece il titolo della redazione: "Tex, l'eroe della stanza accanto".

TEX, L'EROE DELLA STANZA ACCANTO

C'era una volta un bambino che aveva per papà un inquieto romanziere e per mamma una scrupolosa editrice. Entrambi i genitori facevano fumetti. Il papà li scriveva e la mamma li pubblicava. Quando le sceneggiature erano pronte, venivano assegnate ad altri autori che le disegnavano. Una volta ricevute, la mamma le faceva stampare in forma di giornaletti che poi approdavano nelle edicole. Era un'attività artigianale, talvolta un po' anomima. Per i giovani lettori di allora esistevano solo i grandi eroi dei cineromanzi a fumetti. Ma per quel bambino i grandi eroi erano di casa. Bastava una consegna improrogabile e poteva capitare che il disegnatore si fermasse da loro, magari disegnando sino a tarda notte. Quei personaggi, il piccolo Sergio Bonelli, li vedeva nascere nella stanza di fianco alla sua. Poi, da ragazzino, cominciò ad aiutare in redazione come factotum: spedizioniere, magazziniere, grafico, insomma, tutte quelle commissioni che necessitavano di un ragazzo sveglio e veloce.
La passione e il rispetto che Sergio Bonelli ha sempre nutrito per il fumetto nascono proprio in questo contesto famigliare e imprenditoriale, dove si potevano trovare anche i tipici valori di una certa Milano che sapeva produrre senza rinunciare a relazioni umane rispettose del lavoro altrui. Ad un certo punto, il giovane Bonelli comincia ad affiancare la madre Tea nella conduzione della casa editrice ed a collaborare come autore. Il confronto con il padre Gian Luigi, creatore del già mitico Tex Willer, era inevitabile. “Potresti scrivere Paperino” gli diceva. E in effetti la verve di Sergio era diversa, ma non meno vincente, perché dalla sua penna nacquero personaggi come Zagor e Mister No. Per anni, Bonelli ha scritto e pubblicato fumetti, conquistandosi pian piano la posizione di leader del mercato italiano. A metà degli anni settanta, i suoi personaggi erano ormai i più diffusi, superati solo dal settimanale Topolino. Poi è arrivata una prima crisi della stampa popolare, con la televisione. Ma la casa editrice ha sempre cercato di rispondere investendo in nuovi progetti. Ha creato nuovi personaggi popolari come Dylan Dog e Nathan Never. Ha variato il proprio classico formato “bonelliano” (il giornalino formato Tex, per intenderci), lanciando nuove collane speciali. E' insomma rimasto il più importante editore italiano puntando sempre e comunque sul fumetto, invece di abbandonarlo o svenderlo. L'ultima collana a colori dedicata a Tex e prodotta con Repubblica – L'Espresso ha avuto un successo talmente straordinario da sbriciolare ogni record di tiratura e durata, nel settore dei “collaterali” da edicola.
Negli anni ottanta, abbiamo incontrato Sergio Bonelli, in occasione delle prime iniziative cremonesi proposte prima da Arcicomics e poi dal Centro Fumetto “Andrea Pazienza”. Bonelli era stato addirittura Presidente onorario nazionale di Arcicomics e ce lo ricordava sempre divertito. La sua disponibilità non solo verso di noi, ma nei confronti di tutte le iniziative culturali promosse dagli appassionati, era proverbiale. Non solo ha prodotto alcune mostre indimenticabili, come “La ballata di Tex”, allestita a Cremona nel 1989, ma ha sostenuto tanti altri eventi che hanno contribuito a far conoscere e ammirare il fumetto italiano ed i suoi autori. L'ultimo di questi, la mostra dedicata ai venticinque anni di Dylan Dog, allestita proprio a Cremona in Santa Maria della Pietà.
La sua casa editrice era ed è ancora oggi un appartamento dove si può essere accolti e ricevuti con sorprendente cordialità. Un appartamento pieno di fumetti e tavole originali, dove puoi incontrare l'editore, i suoi redattori e spesso leggendari autori, pronti a fare quattro chiacchiere e magari a bere un caffè nel piccolo cucinotto, che si trova proprio nella sede.Così, grazie anche ad una memoria fuori dal comune, Bonelli sapeva gratificare i tanti appassionati e addetti ai lavori che incontrava. Ricordo che durante una visita in casa editrice, mi accolse con uno dei nostri numeri di Schizzo aperto e completamente sottolineato e appuntato. Noi facevamo una fanzine e l'editore Bonelli l'aveva letta dall'inizio alla fine e ci portava le sue osservazioni e le sue critiche, concedendoci lo stesso tempo che avrebbe magari poi dedicato ad un vero giornalista di un grande giornale.
Ecco, forse, uno dei suoi punti di forza: Sergio Bonelli era un lettore come noi, magari di gusti diversi, ma con la stessa passione. Alcuni generi di fumetto non li apprezzava ed è sempre stato attento ad evitare “contaminazioni” inopportune, mantenendo intatte le caratteristiche di base dellesue serie. Eppure, poteva capitare che qualche segno “alternativo” lo colpisse favorevolmente, perché vedeva la qualità del segno, dietro lo stile apparentemente fuori dagli schemi. Bonelli amava il buon disegno e ha collezionato una galleria incredibile di tavole e illustrazioni originali, degne di un prestigioso museo, tutte appese nella sede-appartamento della casa editrice.

Qui a Cremona siamo in tanti a ricordarlo. Aveva amicizie anche al di fuori del mondo del fumetto, con cui magari coltivava la sua nota e grande passione per i viaggi. E poi Sergio Tarquinio, il nostro grande pittore, che per anni ha anche disegnato alcuni dei fumetti più belli della sua casa editrice. E poi quei ragazzi del Centro Fumetto, che erano cresciuti anche sui suoi Tex e Zagor, a cui dava del tu, come ci si conoscesse da sempre. In questo momento sono in tantissimi in tutta Italia a piangerlo e ricordarlo come una persona cara e importante. Si sapeve dei suoi acciacchi., ma la sua morte è arrivata inaspettata, suscitando in tutti grande commozione. E forse anche la sensazione (e anche un po' il timore?) che con questo lutto si chiuda una stagione fondamentale del fumetto italiano. Sui fumetti bonelliani si sono formati milioni di giovani lettori, molti dei quali hanno proseguito anche da adulti. Sergio Bonelli è stato il principale artefice di un processo che possiamo considerare, senza enfasi, come un bellissimo momento nazionale di educazione alla lettura. Grazie Sergio e grazie ai tuoi eroi e ai valori umani che ci hanno trasmesso.

 
 

Michele Ginevra è il coordinatore delle attività del Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona.
Questo articolo è tratto dal suo blog:

http://sonoioche.blogspot.com 

La casa editrice ha aperto uno spazio web dove è possibile lasciare una testimonianza in ricordo dell'editore:

http://www.sergiobonelli.eu/

L'immagine che illustra questo articolo è un dettaglio della copertina del libro "Guido Nolitta - Sergio Bonelli sono io" (Coniglio Editore) a cura di Graziano Romani e Moreno Burattini. Il disegno è di Claudio Villa.

 
 
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