Soul Giver

dedicato a David Roback

29 Febbraio 2020

È incredibile come possono essere attraenti tre pioppi, un ciliegio e uno spicchio di cielo. In un panorama tanto risicato si avvicendano pettirossi, merli, cinciallegre, tordi, nuvole, piccole stalattiti di giaccio, gocce piangenti… e amori, litigi, viaggi solitari, fughe... Sarebbe impossibile elencare tutti i ghirigori  disegnati dalla mia mente mentre guardo semplicemente dalla finestra.

Mi è invece possibile parlarvi della canzone che ora accompagna queste contemplazioni: il nebuloso oblio di un suono che diventa il luogo di beatitudine e riporta alla mente altri luoghi, altri tempi e altrettante fughe mentali da finestre che, ieri come oggi, aprono la vista su una breccia di cielo. Psichedelia lisergica che ipnotizza senza scampo, romanticismo acidissimo, ballata dark che penetra nei punti più profondi dell’animo. Mentre tra gli alberi sfuggenti ombre prima si muovono lentamente e poi scompaiono velocemente dentro la luce offuscata dell’alba, stati di inquietudine si alternano ad oasi di quiete, il dentro e il fuori si fondono nel chiaro-scuro del crepuscolo mattutino.
Questo è il prezioso regalo sonoro lasciato da un donatore di malinconici stati d’animo che si è alleato con una rappresentante del “sindacato del sogno” per garantire il diritto, anche all’animo più dannato, di avere il suo momento di beatitudine.

 
 

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