Rap e cassa: dalla disco fino alle contaminazioni deep house

Storia di un amore che travalica i decenni

2 Aprile 2020

Ok, allora iniziamo con le cose semplici.

Domenica 1 marzo ad Indica facciamo una puntata dedicata al rap che si mischia con la deep house. Ce ne siamo accorti quando abbiamo messo assieme i pezzi, musicali. Bando di Anna, Ghali con Boogieman (feat. Salmo) e Extasy, Madame con Baby. Tutti pezzi usciti di recente e figli di quel Ho Paura di Uscire 2 di Salmo e Lazza della scorsa estate sul Machete Mixtape 3. Tutti brani dove si rappa sopra a beat deep house, o dal sapore simile, genere che una volta morta l’Edm (quella di Guetta, Swedish House Mafia, Avicii e Calvin Harris) sta prendendo piede come nuova wave mainstream, si ascoltino i successi di Fisher - Losing it, oppure Meduza - Piece Of Your Heart. Il rap italiano, la scena urban, lo fanno loro.

La settimana scorsa arriva poi la conferma di questo indirizzo da un nome con un certo peso, Salmo. La stessa week esce Shiva con un remix di Blue degli Eiffel 65 chiamato con grande originalità Auto Blu.

Vorrei far porre la vostra attenzione su due nomi che torneranno poi in questo articolo: Mace (produttore di Ho Paura di Uscire 2 e Ghali) e Crookers (produttore di Madame).

La storia dell’unione fra musica rap e dance però ci porta indietro. Perché se è vero sia possibile rappare su ogni sound è anche vero che i beat migliori non sono mai così scontati, e urban ed elettronica sono generi che hanno nel DNA la contaminazione e il cambiamento costante fin dagli albori. Tenetelo a mente.

Bene, andiamo col viaggio..

Anni ‘80 e ‘90: la storia del rap sui quattro quarti inizia fra la fine dei ‘70 e i primi anni ’80. Sputare parole sopra un beat viene partorito nei block party e il primo singolo a sfondare le classifiche è Rapper’s Delight della Sugarhill Gang, girando sul campione strumentale di Good Times degli Chich. Sono però gli 80’s che vedono un genere veramente elettronico ad incontrare la voce degli MC: a fine eighties I'll House You dei Jungle Brothers ha la produzione di Todd Terry e si crea l’Hip House.

Nei ‘90 invece l’eurodance spende le sue carte e la sua velocità portando nelle classifiche Ice Mc che assieme ad una giovanissima Alexia fanno sudare il mondo intero con Think About The Way. In Germania invece gli Snap! fra The Power e Rhythm is a Dancer pensano a dare la loro controparte aumentando esponenzialmente quel quid che lega 4/4 e rap: nato nei party ed evoluto in tali contesti. Ci mettono la loro pure gli Scooter (sempre tedeschi, paese dove la dance è un genere diffuso come state capendo) che fra 2003 e 2004 fanno uscire Weekend e One (Always Hardcore).

Anni 2010-2020: facciamo un salto temporale che manco Avengers Endgame ed andiamo sulla fine della prima decade del 2000.. Nel 2009 David Guetta produce I Got A Feeling per i Black Eyed Peas e fa un doppio macello: dà il via alla Edm e al contempo resuscita nel mainstream il connubio rap e dance. Inizia la serie di collaborazioni che vedranno sulle sue strumentali le maggiori star dell’urban americano: da Akon in Sexy Bitch a Where Them Girls At feat. Nicki Minaj e Flo Rida. Lo stesso Flo Rida campiona Blue per Sugar nel medesimo periodo, una decade prima di Shiva.

Nel mondo commercial della musica occidentale viene così sdoganata da Guetta la collaborazione fra pop dance e urban: basta nomi sconosciuti, solo nomi di pregio per fare ancora più hype e passaggi nei dancefloor e nelle radio, processo che culmina per David con la produzione del singolo Who's That Chick? (2010) assieme a Rihanna e col remix di Wet (2011) di Snoop Dogg, a cui aggiunge il synth di Felix - Don't You Want Me. Impossibile poi non citare il Bob Sinclair post french touch di Rock This Party (2006) e Sound of Freedom (2007), dove oltre a campionare classici anni ’90, rispettivamente Gonna Make You Sweat (Everybody Dance Now) -  C+C Music Factory e Everybody is Free - Rozalla, si rappa a dovere.

Ma è in Italia che si muove qualcosa di ancora più particolare: la fidget house degli italianissimi Crookers (vedete che tornano!) sbuca dal nulla sul piano internazionale remixando nel 2008 Day ‘n Night di Kid Cudi e porta l’allora duo a fare uscire nel 2010 Tons Of Friends, dove è contenuta una hit assoluta dei dancefloor italiani: Festa Festa con Fabri Fibra and Dargen D'Amico.

Il passaggio fra prima e seconda decade 2000 in Italia si caratterizza molto per il mix fra rap e beat adatti ai club. Spesso questo dipende dalla verve discotecara e zarra dei rapper di casa nostra: come non evocare i Club Dogo di Spacco Tutto e D.D.D. (Che Bello Essere Noi, 2010) o Erba del Diavolo (Noi Siamo il Club, 2012), dove campionano i Datura e La Furia proclama esplicitamente: «Sono l'eletto electro cresciuto con la techno col cuore a centottanta Bpm dentro al petto». Questo processo avviene nonostante i puristi del genere siano indignati come gli ospiti del sabato pomeriggio di Canale 5. Ad esempio alla presentazione di Noi Siamo il Club a Padova mandano in vacca l’instore iniziando ad inveire contro i Dogo col solito «siete dei venduti». Insomma, l’asilo. Il rap è nato nei block party facendo bordello. Dai, su, le basi.

Anche Marracash non ci pensa due volte ad entrare in pista e la produzione del secondo album Fino a Qui Tutto Bene (2010) vede le mani dei Crookers, Bloody Beetroots e Don Joe che imprimono l’anima clubbin all’intero lotto, elettronica pesante, distorta e cupa. Ritroviamo il Marra zarro nel successivo King del Rap (2011) coi pezzi In Faccia (dove Don Joe campiona l’hardstyle di D-block & s-te-fan - Music Made Addict) e Giusto un Giro (con Emis Killa). La storia continua col singolo La Tipa del Tipo assieme al fidato Tayone e Crack (da Status, 2015) giungendo a sonorità filo techno.

A sugellare il rapporto di piacere fra rap italiano e discoteca viene coniato dai Dogo in Chissenefrega (In Discoteca) (Noi Siamo il Club) il termine zarrogante.

In quel cambio di decade ci sono altri protagonisti della corrente. Nel 2008 esce l’inno di ogni festa universitaria che si rispetti: Useless Wooden Toys - Teen Drive In in feat. con Bassi Maestro e remixato da Spiller; Fibra in Controcultura (2010) caccia una mina colossale, hit che anche i genitori conoscono, con Tranne Te, a cui segue Le Donne (Roofio Remix); nel 2012 da una nuova collaborazione con i Crookers vieni fuori l’Italiano Balla. I Two Fingerz, formati da Roofio e Danti, se ne escono coi banger Hey Dj (Disco Nuovo, 2010), per portare al massimo il concept con Mouse Music (2012). Ascoltare per credere Mouse Music feat. Alex Farolfi e Questa Musica. L’anno successivo è la volta di un altro grande anthem dei party universitari: Bocciofili di Dargen D’amico, Fedez e Mistico; i primi due artisti già da tempo bazzicavano sonorità dance ma con questo singolo fanno faville.

Non meno importante il progetto curato da Mace (vedete che pure lui torna!) ovvero RESET! Il collettivo elettronico esce nel 2013 con l'album Future Madness che include la partecipazione di Gué Pequeno, Emis Killa, Noyz Narcos, Clementino, Ensi e Ghemon.

Dopo il 2015 è il tempo della svolta, di quelle talmente radicali da fare piazza pulita. Se è chiaro che il mondo urban italiano risponde a dovere alla wave guettiana a cavallo degli anni '10, risponde con più ritardo all’onda della trap che nel frattempo era cresciuta dismisura negli States e in Uk. Nel 2015 e nel 2016 Sfera, Dark Polo, Ghali, Wild Bandana e Love Gang mandano a casa un presente che nel giro di qualche mese si fa passato. Il suono diventa cupo nelle produzioni di Sick Luke e Charlie Charles, poi colorato e ora essenziale e scarno per aderire ad un urban di matrice trap che ha conquistato il pop, assieme all’indie leggero di Giornalisti, Calcutta e derivati.

Questi ultimi sono i primi a tornare ad avere il 4/4 nei beat, forgiando con esso l’indie pop che tutti conoscono. Esempi? Oroscopo di Calcutta (2016), Riccione dei TheGiornalisti e Sayonara di Gazzelle (ambedue 2017). Franchino 126 e Carl Brave sono il trait d’union fra i due sound e in un certo senso trasferiscono le sonorità dell’indie pop alla trap più leggera. Da qui forse - e dico forse - viene una parte della spinta che porta a tornare a rappare su beat in 4/4, gli altri motivi sono quasi sicuramente Ho Paura di Uscire 1 di Salmo (fine 2018) e il revival de l’Amour Toujours e di una certa dance maranza che fino a 15 anni prima era di rigore su m2o, Discoradio (la radio che diffuse per prima il sound di Blue nel Belpaese), Rin e su spazi web come Danceteque (qui parte una nostalgia che più che canaglia è criminale, perché, si, anche l’italodance ha avuto la sua bella sottocultura fatta di stilemi, gemme rare, notizie da insider e una comunità grande quanto lo stivale). Quest’ultimo influsso lo vedi nella citazione a D’agostino in Polo Nord (C+N Progressive Mix) (2019) di Massimo Pericolo, dove si riprende l’inizio di In My Mind (2018) di Gigi e Dynoro, oppure nel tiro hardstyle di Criminali (2019), fusione di Massimo Pericolo, Speranza, Barracano, ambedue i brani con dietro i Crookers, i quali risultano di fatto i promotori del mix rap/dance italiano, un po’ i nostri Guetta ma più raffinati. Da segnalare i Fuera con Vertigine.

E cosi, nel men che non si dica, arriviamo al 2020, ad inizio articolo, dove, ricordiamo, l’Edm viene meno, prende piede la deep house fra ’18 e ‘19 (chiamata così per via del sound dove le frequenze basse sono assai presenti) e il rap in Italia vi trova nuova fertile contaminazione.

Volendo fare un ragionamento finale a questo recap storico, è lampante come sia nella disco della Sugarhill che in Bando di Anna la componente ludica, festaiola, zarra, nonché la contaminazione e cambiamento costante facciano parte del DNA del rap fin dalle sue origini, fin da quando nei ghetti USA i block party combattevano emarginazione, povertà, razzismo, solitudine sociale e pochezza di mezzi con un mixer, due dischi e un microfono, lanciando frasi ad effetto per incitare la gente nel dancefloor. Divertire per alleggerire, pensare, e agire. I club banger fanno parte del rap quanto tutto il resto. No fun, no change.


Se volete il recap di tutte le canzoni citate, a voi la playlist:

ANNA - Bando
Ghali - Boogieman (feat. Salmo)
Ghali - Extasy
Madame - baby
Salmo - HO PAURA DI USCIRE
MACHETE - HO PAURA DI USCIRE 2 - prod. Mace
FISHER - Losing It
MEDUZA - Piece Of Your Heart
The Sugarhill Gang - Rappers Delight
CHIC - Good Times
Jungle Brothers - I'll House You
Ice Mc - Think About the Way
SNAP! - The Power
SNAP! - Rhythm Is A Dancer - 7" Edit
Scooter - Weekend!
Scooter - One (Always Hardcore)
Black Eyed Peas - I Gotta Feeling
David Guetta - Sexy Bitch (feat. Akon)
David Guetta - Where Them Girls At (feat. Nicki Minaj & Flo Rida)
Flo Rida - Sugar (feat. Wynter)
David Guetta - Who's That Chick? (feat. Rihanna)
Snoop Dogg - Sweat - Remix
Bob Sinclar - Rock This Party - Everybody Dance Now
Cutee B. - Sound Of Freedom - Radio Edit
Kid Cudi - Day 'N' Nite - Crookers Remix
Club Dogo - Chissenefrega (In Discoteca)
Club Dogo - Spacco Tutto
Club Dogo - D.D.D.
Club Dogo - Erba Del Diavolo
Marracash - Parole Chiave
Marracash - Fino A Qui Tutto Bene
Marracash - In Faccia
Marracash - Giusto Un Giro
Marracash & Tayone - La Tipa Del Tipo
Marracash - Crack
Useless Wooden Toys - Teen Drive In - Spiller Remix
Fabri Fibra - Tranne Te
Fabri Fibra - Le Donne Remix - Fabri Fibra Vs Roofio
Fabri Fibra - L'Italiano Balla
Two Fingerz - Hey DJ - Original
Two Fingerz - Mouse Music (feat. Alex Farolfi)
Two Fingerz - Questa musica
Dargen D'Amico - Bocciofili (con Fedez e Mistico)
Reset! - Facci fare una festa (feat. Ensi, Clementino & Stereoliez)
Calcutta - Oroscopo (feat. Takagi & Ketra)
Thegiornalisti - Riccione
Gazzelle - Sayonara
Carl Brave x Franco126 - Pellaria
Dynoro - In My Mind
Massimo Pericolo - Polo nord - C+N Progressive Mix
Massimo Pericolo - Criminali
Fuera - Vertigine

 
 
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