Odiare non è uno sport - Pillola #2: Il coraggio di Alice Coachman

Progetto realizzato con il contributo della Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo

16 Febbraio 2020

Alice Coachman, quinta di dieci figli, definita “maschiaccio”, viene inizialmente scoraggiata a fare sport, soprattutto dal padre, che teme per la sua sicurezza in quanto donna e afroamericana, in una società ancora nel pieno della segregazione razziale. Alice vince nella sua carriera 25 campionati nazionali tra cui 10 titoli consecutivi nel salto in alto tra il 1939 e il 1948. Durante i primi anni della sua carriera sportiva le Olimpiadi sono sospese a causa della Seconda Guerra Mondiale, ma nel 1948 ha la sua grande occasione. È la 14esima Olimpiade moderna a Londra ed Alice, nonostante soffra di problemi alla schiena e abbia da poco superato i 25 anni di età, vince la medaglia d’oro e stabilisce il record olimpico nel salto in alto davanti a 83000 persone, con 1.68 m, record imbattuto per 8 anni. È la prima atleta afroamericana a vincere una medaglia alle Olimpiadi. Si batterà per tutta la sua vita contro le discriminazioni razziali e per aiutare giovani atleti ed ex sportivi in difficoltà finanziarie.

Il brano scelto è Disparate Youth di Santigold

 
 

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