“Avenida Atlantica, Musiche e Storie dal Brasile” del 23 aprile 2020

Per Marielle, Dafne, Hevrin, Almaas - di e con Juliano Peruzy

23 Aprile 2020

In attesa di riprendere le puntate in diretta, “Avenida Atlantica” ci tiene a farsi viva per tentare di mantenere l’attenzione sul Brasile, paese alle prese con le disgraziate mosse di un S-presidente dilettante, tragicomica imitazione del suo omologo nord americano, uno spregevole individuo che in piena problematica sanitaria, si permette di licenziare il Ministro della Salute, colpevole di cercare di aderire alle pratiche mondiali di contenimento dei contagi. Le consuete esternazioni, le ostentazioni, le esibizioni, i suoi post negazionisti (che è riuscito persino a farsi censurare da un noto social network) stanno creando i danni che facilmente si potevano immaginare in questo momento fra le popolazioni più vulnerabili ed esposte, urbanizzate e non. Gruppi di seguaci perseverano negli atteggiamenti e nelle azioni violente o scriteriate, come quei missionari fanatici che si sono inoltrati in Amazzonia per “convertire” le popolazioni indigene (popolazioni notoriamente particolarmente a rischio, per la loro natura, alle patologie respiratorie), o come i delinquenti che invadono le terre ancestrali, abitate dalle loro legittime genti, per disboscare e sfruttare, depredare… e affamare. E intanto abbiamo perso alcuni Personaggi di un certo valore, culturale e storico, oltre che umano, come ovviamente tutti quelli che sono morti per le varie ragioni. Ci ha lasciati Marlene Silva, Regina incontrastata della Danza Afrobrasiliana e attivista del Movimento Negro in quel di Belo Horizonte da più di 40 anni. Ci ha lasciati Osvaldo Antonio “Portuga” Dos Santos, eroe dell’opposizione alla dittatura del 1964 (gruppo VPR, del grande Carlos Lamarca), uno dei 40 attivisti catturati e torturati ma rilasciati in cambio della liberazione dell’ambasciatore tedesco, rapito nel 1970 a Rio de Janeiro in una brillante operazione della resistenza armata di VPR e ALN. Ci ha lasciati un indimenticabile e importante musicista, Moraes Moreira, membro fondamentale del famoso gruppo dei Novos Baianos, quelli che, secondo la rivista Rolling Stones Brasil, sono stati gli autori del più bel disco brasiliano di tutti i tempi (Acabou Chorar, 1972), protagonista poi di una lunga carriera solista che alla fine lo ha visto autore di decine di bei dischi. Pochi giorni fa aveva pubblicato un nuovo testo inedito dedicato al coronavirus. E versa in condizioni gravi Aldir Blanc, patrimonio culturale brasiliano, grande compositore, del quale ricordiamo, p.es., “bala com bala” o il leggendario brano “o bebado e a equilibrista, 1979”, che divenne un inno contro la dittatura, entrambe splendidamente cantate da Elis Regina.   

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“Marielle, presente!” di Agnese Gazzera, ed. Capovolte ([email protected])

 
 

 
 

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