La colonna sonora delle città la notte con "Ballate Dasporto"

Bei testi e suoni gustosi per la prima uscita di Friz

30 Aprile 2020

Friz colora Bologna e Bologna torna rap. Sa di balotta e i tempi di Inoki e PMC, anche se la scrittura dell’artista ricorda forse più Bassi Maestro per l’attenzione alla quotidianità che vi si trova.

Ho fatto ascoltare questo primo Ep Ballate Dasporto un po’ in giro e a livello sonoro il commento è stato che ricorda i TheGiornalisti di Controcampo unito allo streetpop di Frah Quintale. Ma i rimandi li cito subito così che ce li possiamo levare di torno. Non servono, anche se ad un ascoltare casual potrebbero. Cabalto è la canzone perfetta per ogni playlist: rap, pop, indie, motivazionale. Brano orecchiabile e a presa rapida, sta subito in mente e fila bene dentro i flussi.

Così voglio sottolineare la forza di Friz: una scrittura sentimentale, appassionata, con bei concetti ma allo stesso tempo leggera, comprensibile a tutti, su delle basi contemporanee nel sound, grazie a quegli spruzzi di synth messi qua e là e quelle batterie per niente trap, molto rap classic, aggiornate nel suono quanto basta per ricordare le stupende strumentali di J.Cole. Le produzioni sono a cura di Fed Nance, bel lavoro!

A livello testuale e a livello sonoro fila tutto liscio, coerente, compatto, sembra quasi un concept Ep sulla vita notturna vissuta da Friz lavorando come cuoco nei locali per asporto, fra etnie, voci e storie di mondi distanti, e pur per vari motivi tutti ritrovativisi dentro una piccola cucina di una città storica italiana.

Ora che stiamo dentro le mura di casa e quella vita sempre in giro pare il ricordo di una realtà parallela, quelle serate finite tardi oltre la mezzanotte, in cerca del cibo, diventano ricordi fantastici, assurdi. Quante volte post dirette domenicali a Indica siamo finiti dai kebap vicino a Radio Sherwood, quanto ci siamo fermati a chiacchierare con i titolari e sentire racconti di mondi a noi distanti, ma trovandosi su aspetti insospettabili che pure a km e km non cambiano. Voglie, immagini, desideri.

Pare banale dirlo, ma davvero tutto il mondo è paese, e questo concetto assieme alle vie cittadine vuote, silenziose, lussureggianti di neon e studenti rincasanti, coppie a limone e persone sole (con le cuffiette su) sono l’atmosfera di Ballate Dasporto. Un compendio di umanità lenta, rarefatta, sospesa, sentimenti nostalgici e innamorati che alla fine, solo alla fine, vanno alla persona amata o desiderata. Molte di queste umanità entrano, prendono e mangiano, scivolando via come Jackson e ballando lentamente col loro cibo d’asporto.

Una delle novità più fresche dell’urban italiano! La versione estesa di Notte Blu di Shocca e Frank Siciliano.

 
 
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