Menagramo: folk punk dalla Brianza - La recensione di R.I.B.C.A.G.E.

24 Novembre 2020

È uscito il 2 marzo 2020 per l’etichetta Professional Punkers R.I.B.C.A.G.E., il primo album dei Menagramo, duo folk punk acustico dalla Brianza, comprendente Walter (chitarra e voce) e Enri (percussioni e cori).

I due sono volti già ben noti nel panorama punk milanese: Walter suona con i Mannaja, Enrico con gli Impossibili e con i Teenage Gluesniffers, ma per questo progetto dismettono le distorsioni tipiche del genere, per affidarsi invece a chitarre acustiche e washboard.

Piccola premessa: sono un grande appassionato di punk acustico sin da quando mi è capitato di ascoltare per la prima volta Reinventing Axl Rose degli Against Me!, album che ho consumato, al pari del precedente Acoustic EP.

Viene da sé che mi sia quindi approcciato al primo album dei Menagramo con la migliore disposizione possibile, e le mie attese non sono state tradite.

Ci troviamo di fronte a canzoni brevi, semplici, grezze, come da buona tradizione punk (l’album nel complesso non va oltre la mezz’ora), ma ciononostante ben strutturate e ben suonate. La voce di Walter è ruvida quanto serve e sicuramente ricorda in alcuni tratti Lars Frederiksen dei Rancid o i Dropkick Murphys.

Il disco si apre con Murnau&Wiene, della durata di 2 minuti scarsi, che fa già capire quali saranno le caratteristiche di tutte le canzoni a venire: cori e ritornelli da urlare a squarciagola assieme alla band (quello di Morning lite promette di stamparsi in testa e non uscirne mai più), schitarrate punk alla velocità della luce (la stessa Morning lite o All funerals, no weddings), a cui seguono canzoni più intimiste e malinconiche come I, Wally o Like dynamite, che sono anche quelle che emergono maggiormente dal punto di vista dei testi (composti per la maggior parte da Enri).

Insomma, R.I.B.C.A.G.E. è un ottimo album, in grado di bilanciare con il giusto peso malinconia, rabbia e divertimento, e i Menagramo sono la classica band che ti aspetteresti di trovare a suonare in una qualche festa in uno spazio occupato, ammassato di persone che urlano i cori fino a perdere la voce assieme a Walter ed Enri.

 
 

 
 
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