Sebastian Plano and Maarten Vos - & - (autoproduzione, 2020)

Le dilatazioni sintetiche del violoncello

19 Novembre 2020

Sebastian Plano nasce da una famiglia di musicisti a Rosario in Argentina: il nonno era direttore di un’orchestra locale di tango, mentre il padre, la madre e la sorella sono violinisti attivi nell’orchestra sinfonica della loro città da quasi 40 anni. Non stupisce dunque il fatto che Sebastian inizi a suonare il violoncello all’età di 7 anni e a scrivere la propria musica a 12 anni, per intraprendere successivamente gli studi  a Buenos Aires, alla United World College of the Adriatic vicino a Trieste, e a diplomarsi ai conservatori di Boston e San Francisco. Il suo interesse musicale però va ben presto al di là della formazione classica, appassionandosi infatti alle colonne sonore che lo portano ad approcciarsi successivamente alla musica elettronica e ai software musicali.

Inizia a suonare ovunque per far conoscere la propria musica, in metropolitana, alle feste private, nelle gallerie d'arte, nei parchi, finché non arriva ad autoprodurre il suo primo album Arrhythmical Part Of Hearts nel 2011 mentre si trova a San Francisco. Notato dall’etichetta tedesca Denovali specializzata in modern classical e grazie al giovane compositore Nils Frahm, Plano riesce a pubblicare il suo secondo lavoro Impetus nel 2013 (tra l’altro masterizzato da Frahm) e a ristampare contemporaneamente l’album di debutto. Seguono alcune collaborazioni tra le quali spiccano quella con il violoncellista (ed ex membro del Kronos Quartet) Jeffrey Zeigler nel bellissimo EP Novel e la soundtrack per il gioco PlayStation Everything prodotta e realizzata assieme al musicista elettronico Ben Lukas Boysen. Nel 2019 dopo varie peripezie e vicissitudini arriva il grande successo di critica, nonché l’album più ambizioso della sua carriera, Verve uscito per Mercury KX etichetta appartenente alla Decca, il quale riceve una nomination ai Grammy Awards 2020 come “Best New Age Album”. Sebastian oltre essere un eccellente violoncellista, nei suoi albums suona anche altri strumenti tra i quali il pianoforte, chitarra e il bandoneón la tipica fisarmonica argentina. In tal modo riesce negli anni a forgiare un proprio sound riconoscibilissimo dove mescola le sonorità di un violoncello a volte dall’impronta accademica ma caratterizzato più spesso da un piglio sperimentale, moderno e contemporaneo, ad un’elettronica minimale fatta di beat accennati, glitch, campionamenti e field recordings. Nella dimensione live di conseguenza diventa quasi un one-man band, passando dal pianoforte al laptop o al synth, al violoncello spesso corredato da una speciale loop-station agganciata direttamente alla cassa armonica dello strumento, che suona in piedi in modo da passare facilmente dall’archetto agli effetti con l’uso della stessa mano. É il timbro di questo strumento ad arco che indubbiamente  contraddistingue per lo più il lavoro di tale musicista, dotato di una notevole capacità compositiva  caratterizzata da melodie di straordinaria bellezza dalle atmosfere cinematiche e cinematografiche. Note dilatate, spesso campionate e utilizzate some tappeto sonoro affiancate al resto della composizione creano una sorta di colonna sonora di un film immaginario e visionario. A volte sono piccole suite per solo violoncello o in accoppiata al pianoforte, in altre sono composizioni più complesse dove l’elemento classico fa da corollario ad un uso sapiente e mai invasivo dell’elettronica.

Plano non è nuovo alle collaborazioni e a spingere le sue sonorità verso territori sempre diversi ed inesplorati. L’ultima in ordine di tempo risale al 13 novembre scorso ed è proprio quella di cui vi voglio parlare più in dettaglio. L’album intitolato semplicemente "&", nasce da un lungo weekend di improvvisazioni con il violoncellista olandese Maarten Vos, sfociato in una sessantina d’ore di registrazione realizzate nel 2016 nello studio di Sebastian a Berlino. I due si son conosciuti casualmente al Cross Linx festival nel 2015, incontro che ha suggerito questo connubio visto l’interesse comune nell’uso dell’elettronica con il violoncello. Il lockdown del 2020, periodo molto difficile soprattutto per i musicisti e gli artisti in generale è stato alla fine fruttuoso e produttivo, costringendo i due a mettersi al lavoro per concludere e concretizzare definitivamente la collaborazione iniziata anni prima. Il risultato è un distillato di sette tracce ciascuna delle quali è stata arrangiata e composta come fosse un racconto a sé stante, ognuna descritta da due parole unite dal logogramma &. Così la spoglia melodia di solo violoncello di One & One, crea un tepore che condensa in sé tutto l’amore e la passione che i due musicisti hanno in comune per questo strumento sin dall’infanzia.

La voglia di sperimentare è la cosa che contraddistingue maggiormente questo piccolo album di appena 37 minuti, il modo con cui i due hanno modificato e rivoluzionato i suoni degli strumenti acustici usando in particolare il software Max / MSP.  Un intro spettrale e brumoso apre Silk & Sand che diradandosi lievemente fa intravedere un barlume di violoncello in una traccia dall’intreccio spiraliforme tra le più eteree di tutto l’album, rimanda alle atmosfere del precedente lavoro Verve. Le flebili note di pianoforte “spezzettate”, i beat minimali e gli effetti glitch rendono ipnotica e notturna Dense & Density, laddove ritmi vagamente tribal, drum machine e puntellature sintetiche sostengono la glaciale e Biospheriana  Mantle & Core. Un tappeto rarefatto di synth titillato qua e là da gocce pianistiche, quel paradiso appena accennato che lascia spazio al noise e alle deflagrazioni implose che chiudono Hell & Heaven, ne fanno la composizione più ambiziosa dell’intero lavoro. Sincopi dark siderali dalle parti di Ben Frost.

Un lavoro decisamente eterogeneo questa insolita quanto azzeccata collaborazione, in grado di spaziare dall’emotività del violoncello alle screziature sintetiche, senza mai perdere di vista quell’orizzonte fatto di sperimentazione e continua ricerca che caratterizza l’intero progetto di questi due giovani musicisti.

 
 

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