Libre! Cooperativa, emporio culturale, libreria nel cuore di Verona

Continua il nostro viaggio tra le librerie indipendenti della penisola

3 Dicembre 2020

Prima di iniziare una vera e propria intervista, ci si sente tramite mail o telefono. Proprio una telefonata, che in pochi attimi diventa una bellissima chiacchierata, è stato il mezzo per impostare queste otto domande e le loro risposte. Dall’altro capo del telefono infatti mi sono trovata a parlare con Lia Arrigoni, amministratrice-fondatrice-cuore-anima di questa realtà veronese spumeggiante e combattente che si chiama Libre! Un posto che riesce non solo a promuovere una lettura e una cultura selezionata, inclusiva e di pregio ma capace di fare rete con chi le sta intorno. Impreziosire non solo un numero civico ma un’intera trama di mondi, volontari, esperti, attivisti e appassionati è una qualità non solo rara ma preziosa. È qualcosa che rinfranca lo spirito e dona ottimismo.

Allora Lia, Libre! nasce nel 2013, dedicando uno spazio al mondo librario e non solo. Partiamo dal primo aspetto, che taglio avete dato alla vostra selezione?

Libre! nasce dalla volontà di creare attorno ai libri (ai bei libri) una comunità di lettrici e lettori; propongo e proponiamo una scelta editoriale di qualità, a filiera corta, con le case editrici senza il pesante tramite della grande distribuzione: narrativa e saggistica, ma anche scaffali autogestiti come quello LGBTQI+ curato da Lorenzo Bernini e Massimo Prearo del Centro Studi Politesse (Politiche e teorie della sessualità) dell'Università di Verona e da Arcigay Verona, nostri soci. Abbiamo inoltre una sempre più ricca selezione di libri usati, donati da amiche e amici, che vendiamo a pochi spiccioli.

Una stanza tutta per sé aggrega gli altri progetti. Avete creato spazio, dato voce e realizzato occasioni di incontro su temi vari a differenti realtà: dal tango ai temi green, dai laboratori ai corsi di yoga. Ci racconti meglio come nascono queste reti e cosa vi spinge a crearle?

Una stanza tutta per sé accoglie da sempre una gran quantità di iniziative: mostre, laboratori, corsi di yoga, divenuti ormai parte integrante di questo luogo multiforme. È nella nostra natura fare rete con tante realtà locali e non solo, ci auguriamo di riprendere quanto prima; essa, inoltre, accoglie tutte le settimane GASdottò, gruppo di acquisto solidale.

Parlando di questa rubrica, Libri a Km zero, ho citato la Scugnizzeria di Scampia. Noi l’abbiamo intervistata alcuni mesi fa mentre mi dicevi che voi ci collaborate. Siete a Verona un punto per la distribuzione dei libri della loro casa editrice. Come Libre! cercate quindi di creare rapporti anche con altre realtà del settore?

Esatto: siamo i loro “spacciatori di libri” qui a Verona per aver accolto il bel catalogo di Marotta & Cafiero e con esso il prezioso lavoro della Scugnizzeria a Scampia, una bella relazione che cerchiamo sempre di instaurare con le case editrici.

A proposito di relazioni spostiamoci su quelle urbane. Il quartiere dove vive Libre! è una parte storica di Verona. Che rapporto avete?

Veronetta è un quartiere in continuo fermento, grazie all'Università e alle tante realtà culturali attorno a noi, ad esempio l'Osteria Ai Preti (nostra socia anch'essa) che ci sta di fronte, dove si avvicendano mostre e concerti di ottimo livello...

Verona è una città complessa anche politicamente. In parte di questo ne abbiamo parlato un mesetto fa con Marc Tibaldi in occasione del suo progetto su Giorgio Bertani editore. Dal tuo/vostro punto di vista di libreria indipendente come vedete Verona sotto il profilo culturale e librario? Che “umore” percepite passeggiando e vivendola?

È una città piena di contraddizioni, come quella che il 30 marzo dell'anno scorso ha visto poche centinaia di partecipanti al congresso mondiale della famiglia e per contro una tre giorni di iniziative qui in libreria e in altri luoghi della città, “la città transfemminista”, culminata nella grande manifestazione con più di centomila persone da tutt'Italia. In questi anni la comunità intorno alla libreria si è fatta sempre più numerosa e multiforme, con molte iniziative che hanno dato corpo al nostro motto “la cultura bella e buona”: incontri in libreria, all'Università facendola uscire dall'alveo accademico, nei locali, una rete di scambio fra linguaggi diversi e complementari che si traduce in militanza culturale. Ci sono poi sogni collettivi che diventano o diventeranno realtà: il progetto Ri-Ciak per riaprire il vecchio cinema Ciak qui a Veronetta e farne un cinema di comunità; il Fondo Alto Borago che ora appartiene alla collettività dopo una bellissima battaglia per toglierlo alle monocolture vitivinicole... e siamo inoltre parte del progetto per la realizzazione del libro + film su Giorgio Bertani.

Siete una cooperativa. Ci spieghi un po’ meglio? E come si può diventare soci del vostro progetto?

Libre! è cooperativa per scelta, perché ci piace raccontare un modo diverso di fare impresa: egualitaria, plurale, democratica, etica; abbiamo potuto aprire sette anni fa (il 21 settembre 2013) con una base di capitale sociale e umano di 126 socie e soci che ci ha consentito di affrontare le spese legate all'avvio d'impresa e allo stesso modo abbiamo affrontato le spese per il cambio sede, quasi tre anni fa. Ora siamo in più di cinquecento, ma il nostro obiettivo è Mille, “Millelibre”. La campagna di azionariato popolare è stata avviata e procede con il prezioso sostegno, tecnico e politico, di MAG – Mutua per l'autogestione, una “levatrice” di imprese sociali ed etiche nata a Verona più di quarant'anni fa e ora presente in diverse città d'Italia. MAG si occupa di noi, dei nostri conti e della gestione d'impresa, insieme a un affiatato consiglio di amministrazione che presiedo con grande gioia.

Per diventare parte di questo grande cantiere, di questa cooperativa culturale, è sufficiente sottoscrivere e versare una quota, una tantum, di capitale sociale che abbiamo fissato in € 100 e che dà, alle socie e ai soci, diritto agli sconti sui libri e il dovere morale di nutrire la nostra libreria collettiva. Anche in questo periodo la nostra cooperativa continua a crescere, perché il distanziamento è fisico e non sociale. È un bel modo di sostenerci, di dire che ci siamo e siamo sempre di più, che la nostra libreria cooperativa vive e resiste. Anche Radio Sherwood può associarsi a Libre!...

(per informazioni e modulistica: http://www.libreverona.it/adesione-e-statuto/ )

Mi sembra una bella proposta! Arriviamo all’ultima domanda: ci consigli 3 libri per affrontare il prossimo periodo?

Sì, tre libri che ci portino altrove, restando qui:

  • La grande fabbrica delle parole, uno splendido libro per la prima infanzia (e anche per noi!) illustrato da Valeria Docampo e scritto da Agnés de Lestrade, pubblicato da Terre di Mezzo; serve per arricchire il nostro lessico emozionale, riempirlo di gentilezza e bellezza;
  • La mia guerra di Spagna, il viaggio di Mika e Hipolito Etchebéhère dall'Argentina d'inizio Novecento fino alla Guerra Civile nell'intensa testimonianza di Mika, pubblicata qualche anno fa da Alegre; serve a portarci in altri luoghi e altri tempi, per nutrire il “qui e ora”;
  • Il bosco delle volpi impiccate di Arto Paasilinna, un pezzo forte di Iperborea; a dispetto del titolo è divertente e brioso, un potentissimo farmaco contro il logorio della vita moderna...

"Grazie di questa bella opportunità, un abbraccio affettuoso a tutta la bella gente di Radio Sherwood" così ci saluta Lia e noi di Radio Sherwood ricambiamo!

Abbraccio grande a Libre! e buona lettura!

 

 

 
 
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