di Mirco Salvadori

La paura dell'ascolto

gFFr, Attilio Novellino & Our Love Will Destroy The World, Enrico Coniglio & Giulio Aldinucci, Francesco Cigana, Blutwurst, Mauro Sambo & Matilde Sambo

29 Gennaio 2021

Chi pubblica in un mensile musicale sa che non tutto il materiale può essere recensito nel numero del mese corrispondente l'uscita del disco. In questo modo molte produzioni interessanti vengono perdute per strada e non più recuperate a causa della 'contemporaneità coattiva' che impera nelle riviste cartacee e non solo. Recensire una release uscita magari quattro o cinque mesi prima è assolutamente proibito. A Diserzioni, blog nel quale si tratta quasi esclusivamente suono che appartiene al confine del confine, non soffriamo queste fobie e cerchiamo di proporre anche lavori che altrimenti rimarrebbero chiusi nelle loro confezioni per raggiunta scadenza recensoria.

Come accennato prima Diserzioni tratta suoni di confine, una definizione che in sé non significa nulla ma serve per pacificare coloro che sempre hanno bisogno di conoscere il genere, la descrizione, il contenuto di un'opera sonora. Sono gli stessi che davanti una spiegazione del genere si fermano, convinti contenga musica 'inascoltabile'. Di certo queste righe non sono dedicate a questo genere di non-ascoltatori, a loro lasciamo il rock scontato o il finto ancora devastato indie morto da tempo immemore, tenuto in vita solo dentro i confini di questa piccola penisola. Ogni espressione sonora secondo noi va ascoltata, vissuta, interpretata al pari di qualsiasi opera artistica. La paura non fa parte dell'ascolto libero da preconcetti.

Mirco Salvadori - Andrea De Rocco

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gFFr
Play With Me
Autoproduzione

Siete pronti a giocare? A farlo ascoltando purissimo pop che sgorga limpido dalle mille cascate lungo le quali si gettano a capofitto le frequenze digitali create nella dimensione virtuale? Questo luogo inizia ad essere sempre più popolato da ameni umani erranti alla ricerca di risposte che solo i nativi possono dare. Play With Me può rappresentare una di queste risposte, data da una creatura che risponde al nome di Verena Becker, essenza virtuale che dialoga con due umani affascinati dal suo linguaggio indotto: gF e Fr. Al pari loro, molti altri sound artist - forse dovremmo chiamarli argonauti - hanno investigato in questo apparentemente complicato settore di ricerca di sonora che mette in campo le capacità del programmatore sintonizzate con la visione del sound artist. Potremmo citare i nomi di chi normalmente frequenta questi territori ma preferiamo soffermarci sullo stretto dialogo che si instaura tra i tre artefici del progetto. Ciò che sgorga dalle cuffie è un'amalgama indefinita che porta con sé tracce di vite vissute e riprogrammate. Schizzi pop vanno a sporcare sontuosi attimi di drum'n bass che galleggia instabile sul ribollire di un carpet sonoro in continua trasformazione. Il tono del software che tenta di codificare l'espressione umana, giunge alieno, a volte minaccioso o crudele. Lo temiamo forse, così come temiamo ciò che per il momento ci giunge spezzato, piegato, accartocciato ma riconoscibile come presente vissuto e rielaborato in un futuro incerto che ci intimorisce al pari della voce di Verena Becker.

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ATTILIO NOVELLINO & OUR LOVE WILL DESTROY THE WORLD
The Assault Of Heaven
Opal Tapes

Un'opera concettuale, verrebbe da dire mentre ci si perde nelle pieghe di questo nastro che si arrotola girando dentro una cassetta capace di esploderti tra le mani. Un antico manufatto tornato in auge che contiene due lunghe fulminanti suite capaci di riportare l'ascolto indietro di anni, lì dove il nirvana si congiungeva con il rock formando impetuose rapide mentali. Suoni che appartengono però anche al presente, innestati sulle silenziose e maestose voci dei droni che tutto avvolgono. Musiche che giungono dall'antichità, create con strumenti tradizionali che al mondo antico appartengono. Questo lavoro si è ispirato al pensiero di Bakunin, al suo comunque sollecitare una violenta reazione che riuscisse a produrre azioni capaci di anarchica bellezza. Così dobbiamo interpretare questa release, una sorta di assalto al paradiso che permetta di scoprire quanta bellezza può nascondersi nel feroce groviglio di accenti, riverberi, linguaggi diversi che le due suite riescono a portare alla luce. “La passione per la distruzione è anche una passione creativa.” m.b.

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ENRICO CONIGLIO & GIULIO ALDINUCCI
Stalking The Elusive
Dronarivm

Dmitry Vasilyev è un nome conosciuto da chi frequenta i confini del suono, era una figura di spicco della scena elettronica di ricerca, sound artist, agitatore culturale, autore di una vera e propria bibbia del suono elettronico italiano intitolata VIVA ITALIA. Dmitry se n'è andato prematuramente nel 2018 lasciando una marea di ricordi in tutti colori che avevano avuto modo di frequentarlo, come Coniglio e Aldinucci, da lui stesso invitati a Mosca per suonare al дом - Dom Cultural Centre. A due anni di distanza dalla sua scomparsa, ecco apparire ciò che potremmo definire, concedendoci una libertà, come un magnifico e commovente elogio funebre nei confronti di un caro amico, un sognatore capace di inseguire l'inafferrabile. Una release che è un diario di viaggio, il taccuino sul quale i due annotano le sensazioni scaturite dall'immersione in una realtà lontana e sconosciuta che pulsa e vive nel freddo grigiore della metropoli russa capace di sorprendere e atterrire o negli spazi sconfinati che la circondano. Il respiro del field recording si unisce alle sonorità scaturite dal ricordo quasi religioso del compagno e dalle voci che accompagnano il suo intimo e maestoso vagare verso un luogo nel quale riporre la memoria di un caro amico improvvisamente perduto.

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FRANCESCO CIGANA
Anaesthetic
Setola di Maiale

Francesco Cigana è un batterista e percussionista ma non si ferma qui, è un musicista che ama penetrare nel linguaggio che riesce a filtrare dagli strumenti suonati e manipolati. Lo fa usando l'improvvisazione, capace di portare l'ascolto oltre la soglia della comune accettazione, riuscendo a esprimere linguaggi apparentemente ruvidi, violenti, per alcuni privi di anima, di certo non immediati. Nessun sortilegio elettronico è stato usato nella riproduzione dei suoni, Cigana ha liberato le voci che sono apparse a riempire un vuoto dal quale solitamente ci si tiene alla lontana perché fa paura, perché non risponde ai canoni imposti da un'estetica legata alla semplicità di un messaggio creato per essere basico. Più lo è meglio viene recepito. Il usicista padovano capovolge questo concetto e scrive un racconto in sei capitoli diversi tra loro ma uniti dalla passionalità per lo studio del possibile nella ricerca sonora.

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BLUTWURST
Anabasi
Kohlhaas

anàbaṡi1 s. f. [dal gr.ἀνάβασις, der. di ἀναβαίνω «salire»]. – Propr., con riferimento alla Grecia antica, ascensione, salita, spedizione... (Treccani)
Giuseppe Chiari Compositore e artista concettuale nato a Firenze nel 1926. I suoi studi universitari comprendevano matematica e ingegneria ma al contempo pianoforte e composizione. Attratto dal lavoro di John Cage iniziò un percorso di sperimentazione che lo portò, oltre all'incontro con Silvano Bussotti, ad entrare in contatto con gli esponenti americani del movimento artistico internazionale Fluxus. Chiari fu sostenitore dell'interazione tra musica, linguaggio, gesto e immagine. (Treccani)
Un brevissimo e decisamente incompleto riassunto per affrontare un lavoro che potrebbe impaurire i più ma serve per entrare nel mondo del suono contemporaneo, una materia indubbiamente complicata, per certi versi ostica che va affrontata con la consapevolezza che comunque è arte e come tale va soggettivamente interpretata, una volta conosciute le basi su cui poggia la sua sostanza. Blutwurst è un ensemble di Firenze che si dedica all'esplorazione dei confini sonori. In Anabasi lo fa usando la lentezza nella scoperta di salite non ancora tracciate, sentieri mai battuti. Un graduale percorso di ricerca lungo i percorsi sconosciuti della nosra percezione. Quattro tracce, le prime due capaci di amplificare il sentire sonoro dell'ascoltatore, le altre due dedicate al compositore fiorentino, pensate come installazione audiovisiva dedicata a La Luce, una sua partitura risalente al 1966 (https://www.youtube.com/watch?v=QF2WjHoDb1A). Pensiamo che nessuna descrizione possa sostituire l'ascolto diretto, si tenta solamente di introdurre con parole semplici dei concetti sonori che appartengono a un mondo sconosciuto, chiuso nella sua ermetica e altera rappresentazione colta che nasconde un universo di suoni capaci di coinvolgere anche il più distante degli ascoltatori munito dell'unica arma necessaria per spaventarlo, la voglia di scoprire nuove dimensioni sonore.

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MAURO SAMBO & MATILDE SAMBO
Sentieri paralleli
Plus Timbre

Quaranta minuti di consapevolezza materica, dura e nera roccia, terra da trattenere tra le mani, suolo da calpestare, lunghe distanze da percorrere attraverso una realtà composta da questi elementi. Acqua, fuoco, terra, aria. Sentieri paralleli è la nostra vasca di deprivazione sensoriale, quel luogo nel quale ci immergiamo per entrare in contatto con il nostro inconscio abbandonato in un angolo temporale ancora immerso nel profondo di una simbiosi tra elementi che risale a epoche remote, da noi scordate. Un lavoro che sorprende per l'impatto che riesce a creare una volta entrato in circolo. Lo si ascolta e ci si ritrova ad avanzare lungo quei sentieri comuni, percorsi da un padre e una figlia e da noi stessi dopo che generazioni di padri e figlie li hanno calpestati, lasciando impronte che continuano a sovrapporsi cambiando aspetto e sostanza. Se un tempo era il passo a segnare il passaggio, ora è l'espressione sonora capace di trasportare la memoria e le sue visioni, le stesse che mantengono in vita i nostri ricordi mentre immobili, vaghiamo sospesi dentro una vasca di deprivazione sensoriale.

 
 

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