La nuova scena cantautorale veneta (IV Parte)

Viaggio alla scoperta degli alfieri veneti della tradizione cantautorale del Belpaese

28 Gennaio 2021

Recentemente diverse testate musicali hanno portato l’attenzione su quella che, per molti, è la nuova scena cantautorale italiana, partita negli anni '00 e ora, evoluta o declinata in maniera diversa, sempre più florida e, cosa significativa, sempre più apprezzata da un pubblico trasversale.

Molti nomi interessanti godono ora di una popolarità probabilmente impensabile solo fino a pochi anni fa, e noi di Sherwood, che dall’indie più o meno sommerso veniamo, non possiamo che apprezzare questa deriva.
Il sottoscritto, forse mosso da uno spirito campanilista (che lo ha spesso contraddistinto), notando la mancanza di artisti veneti tra quelli citati, ha ben pensato di rimboccarsi le maniche e scrivere un articolo per sopperire alla grave mancanza.

Fortunatamente, Sherwood Webzine ha risposto positivamente alla chiamata, ed ecco il risultato: non sarà solo un articolo, ma un approfondimento a puntate, dato il numero e la qualità della proposta del nostro umile e laborioso veneto.

Una doverosa premessa: gli artisti considerati all’interno di questa categoria sono esclusivamente coloro che firmano il disco a proprio nome (o con un moniker che nasconde una sola identità), cantando nella lingua di Dante (almeno per queste prime puntante). Quindi, onore a chi ci mette la faccia in prima e unica persona.
In calce trovate anche una playlist spotify per assaggiare con le orecchie quanto trovate in questo articolo (e nei prossimi); giocoforza sarà un report incompleto, vi chiedo quindi di scrivermi e mandarmi i vostri consigli a tema “Cantautori Veneti”.
Buona lettura e buon ascolto.

 

 

MOSE’ SANTAMARIA – Pop (Occhi Nudi)
Genovese di nascita, veronese di adozione, Mosè Santamaria, uno dei pochi cantautori a non aver dovuto scegliere un moniker, in quanto investito dalla nascita di nome e casato di indiscutibile fascino, è uscito il 22 Gennaio con il suo ultimo singolo, Occhi Nudi, per la vicentina LaCantina Records. Insegnante di meditazione e yoga da più lustri, affascinato da Camisasca, Castaneda, Dalla, per citarne alcuni, si definisce inizialmente cantautore cosmico. Penna brillante, abile nel maneggiare l’arte del calembour, passa dal cantautorato sghembo del primo album #RisorseUmane, prodotto da Martino Cuman, unendo elettronica a strumenti classici quali flauti, pianoforti e chitarre acustiche, a sonorità più trasversali e pop con il seguito, Salveremo Questo Mondo, fino a questo nuovo brano, dove il nostro spariglia ancora le carte, mantenendo integro però il suo originale storytelling.

 

ALESSANDRO RAGAZZO – Pop (Frontale)
Giovane cantautore veneziano classe 1994, ha all’attivo alcuni Ep, di cui i primi 3 in inglese, oltre ad una svariata serie di singoli recenti, che stanno attualmente girando sulle playlist Spotify e YouTube più di tendenza in ambito indie. Per gli amanti dell’aneddotica, il brano Frontale, ultima uscita di Ragazzo, in origine si doveva intitolare Jerry Calà, ma pare che si sia scomodato niente meno che l’entourage del nostro fikissimo per imporre un repentino cambio di intestazione. Alessandro si muove tra sonorità pop molto fresche e riconducibili ad un it-pop anni 2020, raccontando le quotidiane afflizioni umane, a cui fanno da contrappunto arrangiamenti e armonie dalle sfumature più leggere e liete.

 

GIUSEPPE VIO – Cantaurato Indie (Non Ci Sono Parole)
Uno degli aspetti più piacevoli dell’aver intrapreso questo approfondimento, è la sorpresa nello scoprire grandi talenti che fino a ieri non erano entrati mai entrati nel mio radar, nemmeno di sfuggita, nemmeno tramite un veloce passaparola. Giuseppe Vio, va detto, si nasconde abilmente, centellinando le informazioni sul proprio conto sia sui social che sulle app di streaming, ma, fortunatamente, posso sempre contare sulle informazioni del buon Eros Pastrello, uno dei divulgatori più ostinati e tenaci dell’indie veneto, da anni conduttore della trasmissione radio Musica Attiva, tramite il quale vengo a conoscenza che Giuseppe, Beppe per amici, è originario di Mestre, e ha all’attivo due Ep e un pugno di singoli. Pare abbia una formazione musicale classica, cosa che in parte si evince dalla sua proposta, dove emerge una raffinatezza e genuinità, nei testi come nelle musiche, che lascia piacevolmente stupefatti. Forse una caratteristica che lo accomuna ad Arte Molto Buffa, pur mantenendo una cifra stilistica assolutamente personale.

 

BAIS – It Pop (Alghe)
E’ nato a Udine nel 1993, transitando poi per Bassano del Grappa, dove ha stazionato in gioventù, per trasferirsi quindi a Milano, Bais, all’anagrafe Luca Zambelli, sorta di nord-Italia-trotter. E’ da poco entrato nella scuderia Sugar della fantomatica Caterina Caselli, quindi un pedigree di assoluto rispetto. Al momento attuale abbiamo a disposizione, in attesa dell’uscita del primo album, alcuni singoli di raffinato pop cantato in italiano, ma che guarda ben oltre i confini dello stivale, dove spiccano una produzione molto raffinata e sinuose linee di basso dal sapore vagamente black. Fuori dal tempo, ma estremamente attuale.

 

ANNABIT – Sperimentazione, Elettronica (Cercasi Giovane Brillante)
Nuova voce femminile, che, apprendo con sgomento dalla rassegna stampa presente sul sito ufficiale, nasce a Carmignano, quindi quasi compaesana del sottoscritto (ma altre fonti parlano invece di Vicenza, cercheremo presto di svelare il mistero). Il suo primo album, Né Con Speranza Né Con Timore, contiene già nel titolo il messaggio profondo che sta alla base della poetica di Anna Dalla Bona. Il disco, prodotto a distanza da Laura Babetto, in arte BABE, di stanza a Barcellona, è caratterizzato da una forte matrice elettronica, quasi sperimentale, dove, tra beat digitali e loop di drum machine, si muove potente la voce di Anna, padrona di timbri eterogenei, sempre convincenti, sia quando si trova alle prese con registri intimi, che nelle dinamiche più energiche .

 

MARCO IACAMPO – Classico, Ritmi (Che Bella Carovana)
Eccoci di nuovo con lo slot del cantautore con il curriculum artistico più ricco del lotto: lui è Marco Iacampo, veneziano classe 1976, fresco di genetliaco nel momento in cui sto scrivendo questo articolo.
Dopo le esperienze con le band ELLE e GOOD MORNING BOY, esordisce con il botto da solista nella compilation promossa dagli Afterhours post Sanremo Il Paese è Reale, con il brano che vi presentiamo in questa playlist: Che Bella Carovana.
E’ anche agitatore culturale, ideando la rassegna Veneto Contemporaneo, festival itinerante di cantautori D.O.C.
Anche qui non servono le parole, bisogna solo ascoltare e farsi trascinare.

 

Appendice

MARIO PIGOZZO FAVERO – Indie prima di te, citando Max Collini (?)
Una notizia che non ha nulla da invidiare alle celebri bombe di calciomercato del compianto Maurizio Mosca (che ricorderà chi, come ne, è nato sul finire degli anni ‘70): vi dice qualcosa il nome Valentina Dorme? Motore e frontman della band di culto trevigiana era il buon Mario Pigozzo Favero, e...si, pare che ora stia tornando, da solo. 

C’è un nuovo cantautore veneto in arrivo.

 

Insomma, pare proprio essere alla fine di questo approfondimento a tema cantautori veneti.
Insomma, siamo ai titoli di coda (metaforicamente se non altro).
Credo che, ad ogni modo, la fertile terra veneta stia proteggendo e nascondendo ancora diverse perle dal breve ma pregno compendio del sottoscritto; l’appello, accorato, che lancio nella vertiginosa immensità del web, è quella di farmi sapere, cantautori, dove siete e cosa fate, se vi va.
Non escludiamo il ritorno.

 

Ascolta la playlist Spotify!

 
 
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