New Revivals from UK

Pen Name: Un nuovo, fresco Revival inglese

Review dell'esordio dei Pen Name (UK)

17 Febbraio 2021

Questo album mi è stato consigliato, quindi si… non mi assumo il merito della scoperta (grazie Freddy). Tuttavia è raro che un consiglio musicale arrivi al momento giusto (anche se è sempre il momento giusto per l’Emo Revival) e l’album omonimo dei Pen Name è arrivato al momento giusto. Mi ha subito preso, fatto rivivere le varie nostalgie e riportato delicatamente nel presente, come solo un buon album Emo, non importa di quale ondata, sa fare.

D’altronde i ragazzi hanno aperto ai This Town Need Guns, quindi lascio a voi…
Comunque, arrivando a parlarne, l’esordio dei Pen Name, uscito nel Novembre 2019 in CD e vinile, si presenta con 7 tracce che riassumono a grandi linee i maggiori revivals emotivi degli ultimi 20 anni e ne è un esempio Thirty, che introduce l’album con riff di chitarra complementari, una strofa chiara e breve, la quale va esplodendo in un’uscita tendente allo screamo, ma sempre rimanendo salda alla dolcezza della melodia. Così l’album espone i suoi principali elementi: Le chitarre alla American Football delle strofe, che si completano a vicenda, come in Touch Me I Hate Fire e Homebody, e che vanno a complicarsi come nell’intermezzo di Palliative Care, sostenute da una sezione ritmica, la quale, anche se pregna di varianti tipiche del Math Rock, pone una solida base su cui  scorrono leggere le melodie e il cantato, che si alterna fra il sussurrato, l’energico alla Snowing, come nel primo singolo Pacemaker, e gli immancabili cori di Black Sand e Jaune, nella quale in particolare, il gruppo esprime un sentimento comune a tutti, dopo un anno di reclusione anti-covid, un buon proposito per questo 2021: «Fuck this year and that weight on your shoulders».

L’album è spassosamente consigliato a chi ama il genere.
Dico Davvero.

 
 

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