Sindrome di Peter Punk

In viaggio con Sante e il suo esercito di sognatori invincibili

30 Marzo 2021

Quando leggiamo un libro ci mettiamo in viaggio, con la fantasia innanzitutto, per dare alla mente lo spazio per sognare e allontanare, almeno per un po’, problemi e preoccupazioni. Altre volte, come direbbero gli zapatisti, viaggiamo in geografie e tempi differenti: e partiamo verso luoghi remoti o tempi andati alla scoperta delle storie che riga dopo riga si aprono davanti ai nostri occhi.

Leggendo i racconti della Sindrome di Peter Punk di Alessandro Meo, Sante, ci troviamo di fronte a un “esercito di sognatori invincibili”. Le loro sono storie di chi lotta, soffre, ama, odia, vive il suo tempo e la sua geografia in modo completo, profondo. Sfogliando il libro incontriamo personaggi più o meno famosi, altri di fantasia e perfino animali, tutti accomunati dal desiderio di ottenere giustizia, conquistare la felicità e non smettere mai di sognare. Personaggi che fuggono dai malvagi o da guerre, che sconfiggono i cattivi, che hanno paura, che lottano, “vale a dire vivono”, per costruire sorrisi e libertà, amore e giustizia. Ci sono la determinazione delle donne, la voglia di libertà di animali braccati dai cacciatori, partigiani ed esuli, ragazzini che vivono “all’inferno” e bambine coraggiose. Ci sono il Messico, paese a cui Sante è evidentemente legato da un amore profondo, e le canzoni di Victor Jara che ritornano dal passato a sostenere chi oggi manifesta nelle piazze cilene la volontà di chiudere definitivamente quella pagina buia del passato.

Sono storie che ci riportano a quella fase della nostra vita dove sognare non costava niente ed era il motore dei nostri sorrisi e della nostra felicità. Storie che non finiscono, che lasciano al lettore il gusto di immaginare ciò che verrà dopo e ci invitano a non arrenderci, a continuare a sognare, a continuare a lottare perché, grandi o piccole che siano, a lieto fine o meno, la cosa importante è il fluire delle stesse attraverso il tempo, è ciò che di positivo lasciano nel cuore di chi legge, è sapere che ci sarà sempre chi, con il proprio corpo e il proprio coraggio, vivrà delle altre storie, e chi poi quelle stesse storie le metterà in musica come Victor o in prosa come il piccolo Luis, o come lo stesso Sante.

La Sindrome di Peter Punk è anche un invito a riflettere sui meccanismi perversi del nostro vivere contemporaneo, così irrimediabilmente innaturale da scatenare la reazione della natura stessa in questa nostra epoca dominata dal capitale: è l’avvento della pandemia che simbolicamente annuncia l’andare in pezzi del nostro mondo, è l’arrivo di quella “tormenta” da cui ci avevano messo in guardia gli zapatisti in tempi non sospetti. Ma anche se tutto attorno sembra compromesso e non sembrano esserci vie d’uscita, con leggerezza e ottimismo, Sante e i suoi personaggi ci accompagnano ad affrontarla, vale a dire ci regalano la speranza che sia ancora possibile sognare e lottare: «la natura ferita è tornata, è più forte e ci parla. All’uomo ora tocca il compito di ascoltare con i propri strumenti, il proprio cuore, nelle proprie geografie».

Questo libro non è solo un bellissimo viaggio accanto a questo “esercito di sognatori invincibili”, ma è anche un modo concreto per sostenere una di quelle isole di ribellione al neoliberismo che sono “colpevoli” di aver contagiato con la “sindrome di Peter Punk” lo stesso autore, gli zapatisti: comprando il libro infatti si sosterrà il loro sistema educativo autonomo.

Un libro per tutti e che tutti dovrebbero leggere: i più giovani per imparare la meraviglia di riempire lo zaino di sogni e ribellione, e partire e i meno giovani per mantenere vivo il sogno di costruire un mondo migliore. Perché è risaputo, chi sogna è, e resterà sempre, invincibile.

Sindrome di Peter Punk. La storia di Amina e altri racconti illustrati, un libro di "Sante", Alessandro Meo

Kairos elementi - rete editoriale autonoma

Illustrazioni: Alessandro Eusebi, Bastian Contrario, Chew-z, Erica Silvestri, ERRE PUSH, ILL Nano, M., Sabina Salussolia, Stefania Mapu-lab e Viola Delfina.
Copertina e quarta: Alessandro Eusebi


 
 

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