Vasco Brondi - Chitarra Nera, una nuova forma canzone

Scopriamo il nuovo stile musicale dell’artista ferrarese

9 Aprile 2021

Ho scoperto e apprezzato Brondi non immediatamente, lo conoscevo come Luci della Centrale fin dagli esordi ma più per curiosità inerente alla scena indipendente che per altri motivi. All’epoca lo trovavo troppo criptico e ingarbugliato nei testi, senza una sincerità di fondo, per andare oltre qualche ascolto, serviva a “farmi un’idea” come si dice.

Il mio rapporto con la sua musica è svoltato con Costellazioni, il quale ho sempre trovato molto più accessibile, sincero e ispirato. Difficile non farsi prendere emozioni e pensieri da canzoni come La Terra, l'Emilia, la Luna - I destini generali - Blues del delta del Po. Il successivo album Terra non è stato da meno. A mia discolpa per i puristi brondiani posso dire che sono gusti, e ognuno si fa i suoi viaggi con ciò che mette in cuffia e vede sotto palco.

Dopo qualche anno di stop Vasco ora è tornato con Chitarra Nera, una canzone che rappresenta, a mio parere, un’ulteriore evoluzione dello stile scrittorio e del sound design. Colpisce in primis a livello sonoro perché strumentalmente si innesta nel cervello come un pezzo quasi ambient, elettronico, poco onirico e invece nebbioso, concreto, fatto di quella nebbiolina umida e fitta di cui aveva già cantato nei precedenti lavori. Se prima Brondi era uno spettatore terzo che raccontava vicissitudini osservate e riflesse su di sé, ora si immerge nel mare lacustre di pianura.

Parlando del testo, la sua sembra una lettera scritta ad un io più vecchio, protratto in un tempo distante ma non così lontano dell’oggi, un io che risente delle ferite attuali ma che cerca di andare avanti, nonostante tutto. Alcuni passaggi del testo sono figli della Centrale altri invece sono più legati alla persona privata dell’artista. Ne consegue un pezzo a tratti cantato mentre in altri uno spoken lirico in forma libera. Un flusso di coscienza che inizia ma non finisce, e forse lo farà nell’album in uscita il 7 maggio, intitolato Paesaggio Dopo la Battaglia.

Chitarra Nera è una specie di talismano a cui legare e relegare i propri dissidi, da cercare se perso e da lasciare andare quando opprime. Questo brano forse non sarà un singolo pop, da radio, ma si lascia ascoltare molto bene e colpisce per questa unione di spoken e cantato su una base quasi ambient ed elettronica. Un’ottima prima prova che è da gustarsi anche nel bel video dove il protagonista è Elio Germano (Il Giovane Favoloso).

 
 

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