Canzoni che diventano racconti: ecco B-side, il libro di Doriana Tozzi

Intervista all'autrice

1 Maggio 2021

B-Side, l’altro lato delle canzoni, edito da Arcana, è un libro singolare, in bilico tra musica e narrativa. Spiegaci di che si tratta…

Si tratta di una tetralogia, ovvero il progetto è suddiviso in quattro parti: ciascun volume è sottotitolato con il nome di una stagione e contiene racconti ispirati a canzoni di diverso genere, epoca e provenienza. Ogni stagione serve ad abbinare le canzoni per umori, colori e suggestioni. Ad esempio il primo volume, Autunno, ovviamente pubblicato in autunno, a ottobre 2019, consta di ventuno racconti ispirati ad altrettante canzoni di artisti alternative rock italiani, come Verdena, Afterhours, Ministri, Zen Circus, Fast Animals and Slow Kids, Giorgio Canali & Rossofuoco. L’autunno, con i suoi colori caldi, la nostalgia per l’estate e al tempo stesso l’energia e il vigore per tutti i nuovi inizi, ha secondo me davvero molto in comune con il rock alternativo. 

Il nuovo volume è dedicato all’inverno. Cosa caratterizza questa raccolta?

L’inverno è caratterizzato dai colori freddi, dai climi rigidi, ha una naturale propensione all’intimità, alla ricerca di tepore in un luogo interno, che può essere anche un rifugio dentro noi stessi. Ho quindi associato la stagione ai cantautori. Perciò troviamo altri ventuno racconti (venti in prosa e uno in versi, come nel primo volume) ispirati a canzoni dei cantautori italiani, come Diodato, Bugo, Cristina Donà, Levante, Umberto Maria Giardini, Paola Turci, Vinicio Capossela, Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Max Gazzé, Carmen Consoli. La ricerca dell’introspezione si sviluppa con un espediente narrativo: il protagonista accompagna il lettore all’interno di un palazzo immaginario (che poi si scoprirà essere tutt’altro), in cui ciascun appartamento corrisponde ad una canzone e un racconto. 

Cosa scatta nella tua testa quando passi da una canzone a una storia?

Forse sono una persona predisposta a farsi i cosiddetti film mentali. Sin da piccola, ascoltando musica immagino delle scene, viaggio con la fantasia. Per scrivere vado alla ricerca di canzoni evocative e mi lascio guidare dalle loro suggestioni. Lascio che sia la musica a suggerire l’atmosfera, benché poi le vicende quasi mai seguono le storie delle canzoni. In Inverno questa scissione creativa è ancora più netta, perché qui troviamo questo personaggio che contamina con il suo vissuto e con i suoi pensieri quello che accade ai protagonisti delle canzoni. La magia però sta tutta nella musica, io sono un’umile devota che cerca di renderle omaggio, componendo con le parole, visto che non sono un granché come musicista (faccio regolarmente live concert sotto la doccia, ma per fortuna restano nell’intimità delle mura di casa :P).

Chi sono gli scrittori che ami leggere e ti hanno influenzata?

I miei autori preferiti in assoluto sono Irvine Welsh, Chuck Palahniuk (a cui dedico spesso riferimenti più o meno espliciti), William Burroughs e tutta la beat generation, Kurt Vonnegut, Bret Easton Ellis ed Edgar Allan Poe. Ma anche, tra gli autori italiani, Marco Philopat e Andrea De Carlo. Ho poi un rapporto conflittuale con Bukowski, di cui pure non posso fare a meno di leggere e rileggere qualunque cosa. Non so però quanto possa esserci di loro nella mia scrittura, perché l’influenza principale, anche stilistica, resta la musica.  

Cosa ci aspetta per le prossime stagioni?

Se tutto va bene, nella primavera del 2022 uscirà Primavera e nell’estate 2023 si chiuderà la tetralogia con Estate. I prossimi volumi saranno dedicati ad artisti stranieri. Primavera conterrà racconti ispirati alla musica dei Figli dei fiori, quindi dalla seconda metà degli anni 60 agli anni 70, mentre i racconti di Estate saranno tutti ispirati a canzoni punk. In Primavera tornerò ad uno stile più vario, come è stato in Autunno, con racconti scritti da punti di vista diversi. In Estate ci sarà nuovamente un espediente che legherà le trame dei racconti, come in Inverno... mi piaceva l’idea di usare un espediente narrativo che differenziasse il mood delle mezze stagioni da quello delle stagioni dai climi più netti e definiti. Ed è utile anche a me, per sperimentare diversi tipi di scrittura, dato che sono agli inizi.

Qual è il riscontro che ti ha dato più soddisfazione con questi libri, finora?

Per colpa della pandemia ho potuto fare una sola presentazione dal vivo, quindi non ho avuto molti contatti coi lettori. Però ho avuto un bel riscontro online, tra le recensioni e i commenti sulla pagina Facebook o Instagram. La soddisfazione più grande è quando qualcuno mi dice che, grazie alla lettura di questi libri ha scoperto un artista e se ne è innamorato. Il motivo per cui ho cominciato a scrivere B-Side non è solo diletto personale, né cercare di trasmettere idee sulla nostra società, a cultura, la politica, la religione. Era mio preciso intento cercar di far entrare in contatto i lettori con della buona musica non troppo mainstream. Quando mi scrivono di aver conosciuto un artista o una canzone grazie a B-Side, quindi, mi gaso tantissimo perché vuol dire che il progetto funziona.

Raccontaci cosa fai nella vita, a parte scrivere racconti.

Sono una giornalista musicale e collaboro con diverse testate, da Rumore a Rockit, da L’Isola che non c’era ad I Think Magazine. Inoltre mi occupo di promozione degli artisti, principalmente musicisti ma anche scrittori, registi. In passato ho organizzato anche alcuni concerti ed eventi artistici ma mai per lavoro, sempre per diletto. Ho iniziato quando avevo 18 o 19 anni, organizzando eventi per artisti emergenti a Siena, poi ho continuato in Puglia con l’associazione I Think (quella del magazine, che ho fondato nel 2009 con alcuni amici).

 
 

Link

http://www.arcanaedizioni.com/?s=doriana+tozzi

 
 
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