Tra emotività, spontaneità, follia e sberle alla rete - Intervista ai Krifi Wag

Due chiacchiere con la band art-rock padovana, a cavallo dell’uscita dei nuovi singoli

11 Gennaio 2022

I Krifi Wag sono una band padovana ben nota al pubblico di Radio Sherwood. Si sono infatti esibiti sul palco del Festival l’estate scorsa, assumendosi l’onere non indifferente di aprire l’edizione 2021, la prima post-pandemica; e l’hanno fatto più che bene, fornendo una performance energica e arrabbiata. Ancora prima, nel 2020, la band ci aveva fatto compagnia in una delle serate promosse da Sherwood Open Live. Possiamo quindi dire che i nostri siano di casa tra le mura di Sherwood.

Il trio si compone di Simone Bastianello, che oltre ad essere voce e chitarra è anche il principale compositore del gruppo, Rolando Moro, basso e voce, e Tommaso Ochs, alla batteria.

Il 15 di dicembre i Krifi Wag sono tornati a fare parlare di sé, con la pubblicazione di un nuovo singolo in live premiere. Il nuovo pezzo si chiama Strange Mosquito, e potete ascoltarlo al link di seguito, accompagnato dal video che la band ha girato per l’occasione.

In occasione dell’uscita di questo nuovo pezzo, abbiamo avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con la band, che ci presenterà il nuovo lavoro e forse ci potrà dare qualche spoiler sull’anno a venire.

Benvenuti ragazzi, o anzi, come dicevamo, bentornati a casa, nella foresta di Sherwood.

Simone: Grazie!

Rolando: BELLA FANO

Il nuovo singolo dicevamo, Strange Mosquito, che avevamo avuto occasione di sentire già live al Festival. Una piccola anteprima o aveva già esordito dal vivo? Su YouTube, in realtà, ne esiste anche una versione acustica, voce, chitarra e violoncello, e spulciando il vostro Bandcamp se ne trova anche un'altra vecchia versione… Come nasce questa canzone, prima come versione acustica poi adattata a “elettrica” o in altra veste ancora? Apparentemente, sembra aver avuto una gestazione piuttosto lunga…

Simone: Aveva già esordito dal vivo, nasce come pezzo elettrico e la versione originale è quella che si trova su Bandcamp. Il fatto di riarrangiarla è una cosa venuta spontanea, un po’ per le situazioni e un po’ perché ci piace molto giocare con il materiale musicale, trovare arrangiamenti nuovi senza perdere la bussola. Sentiamo Strange come un buon connubio fra stile ed emotività e ne esistono anche altre versioni.

Il pezzo è frutto di un momento in cui la mia vita sarebbe potuta cambiare per sempre e sarei potuto trovarmi costretto a non fare più musica, in un momento di stallo ho preso in mano la chitarra è così è nata Strange Mosquito.

La gestazione in realtà ha avuto il suo corso, giusto e intenso nel periodo in cui è stata scritta ad eccezione dell’assolo aggiunto per una festa del mio compleanno due anni dopo.

Rolando: Personalmente, ho sempre apprezzato la storia dietro la concezione di questo brano e il climax che contiene lo sento appartenermi, come un’estroversa descrizione di anni di crescita e follia tra le mura di Padova. Ricordo perfettamente il momento in cui il leitmotiv del basso è venuto alla luce in modo molto spontaneo.

Mi dicevate che la canzone è registrata in presa diretta. Ci sono motivazioni particolari alla base di questa scelta? Forse un approccio più lo-fi e quindi più diretto e spontaneo rispetto che a registrare uno strumento alla volta? Chi ha curato le registrazioni del nuovo pezzo?

Esatto, in diretta. Il live per noi è l’epicentro della nostra espressione artistica e prevedendo delle possibili difficoltà future, che si prospettavano al momento della scelta di registrare, abbiamo pensato di crearci un atmosfera in cui ci sarebbe piaciuto suonare e di riprenderla per farci conoscere con delle buone registrazioni che dicessero chi siamo direttamente. Ovviamente, per questioni di spazio ed esecuzione in cuffia, la presenza scenica non è potuta essere delle solite ma venite a un nostro concerto!

Un’altra anteprima che mi avevate rivelato è che Strange Mosquito è solo il primo di tre nuovi pezzi che annuncerete da qua fino a febbraio. Volete parlarcene? Con quale cadenza li farete uscire e c’è qualche motivo dietro alla scelta di pubblicarli separatamente a qualche mese di distanza?

E tu riveli così i nostri segreti? Per questa volta possiamo parlarne.

Dopo Strange Mosquito, uscirà il 15 gennaio Living loving Mad e a febbraio Mormoric. Sono tra i brani più incisivi nel nostro repertorio e ci sono sembrati quelli più adatti per tirare una bella sberla alla rete! La separazione è data da molteplici motivi. Di questi tempi è molto più difficile fare le cose, in più, anche economicamente, non è mai leggero affrontare una produzione. Abbiamo lavorato molto a questi tre lavori e serve il giusto tempo perché vedano la luce di questo mondo.

Ogni pezzo merita la stessa attenzione e quindi necessita di un periodo solo per sé.

Una curiosità: tra i molti canali attraverso i quali è possibile ascoltare la vostra musica ci sono YouTube, Bandcamp, SoundCloud, oltre ai soliti social Facebook e Instagram. C’è persino Tiktok. Manca però Spotify. Suppongo che dietro a questa assenza da Spotify ci siano dei ragionamenti e delle motivazioni, tra virgolette, “politiche”, magari collegate al fatto che, in breve, agli artisti arrivino le briciole di quanto gli sarebbe realmente dovuto. È questa la motivazione della vostra scelta o ve ne sono altre?

Fin troppo poetico caro il mio Michele! La realtà è che prima d’ora non avevamo registrazioni di questa qualità ed anche se non siamo particolari fruitori di Spotify, ci siamo trattenuti, tenendolo a mente per un momento più propizio, dove caricare qualcosa di buono, in ogni caso ci approderemo presto.

Siamo a fine anno, e quindi solitamente in questo periodo si fanno i bilanci dell’anno appena passato e i buoni propositi per quello che verrà. Per cui la domanda più banale dell’universo, ma che ci permette di guardare un po’ al 2021 di Krifi Wag, è quella relativa a cosa vi aspetta il nuovo anno. Ci possiamo per esempio aspettare un nuovo disco, a seguito di questi singoli? E, a proposito di bilanci, ci possiamo domandare anche se l’anno passato, nonostante sia stato un altro anno di pandemia, vi abbia comunque portato delle soddisfazioni, musicalmente parlando o meno.

Il disco è in lavorazione ma sai, non è un proprio un buon periodo per far uscire dischi. Vorremmo far uscire almeno un singolo prima dell’estate e stiamo cercando di organizzare una serie di concerti di supporto alla cosa ma di questi tempi il casino è a tratti sconfortante. Un disco suonato è giusto che viva in mezzo alla gente e non solo di un uno strano eco on line. Dopo anni di lavoro sarebbe strano farlo uscire ora senza poterlo suonare davanti a un pubblico. Intanto godetevi questi!

A parte l’arrivo di Pietro come chitarrista, come soddisfazioni spicca sicuramente lo Sherwood estivo che ci ha reso giustizia, ed è stato il picco dell’anno ma anche il punto da cui vogliamo partire, ci torneremo più che volentieri per mostrarci ancora di più su di un palco nostrano in cui abbiamo potuto ascoltare molti artisti a noi cari al di là delle esperienze e dei ricordi che Sherwood dona a chiunque abbia l’occasione di metterci piede.

 
 

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