Maggie Rogers - That's Where I Am

27 Aprile 2022

Maggie Rogers torna alla musica dopo il suo primo album Heard it in a Past Life (2019), una combinazione di folk-pop che ha generato ottime reazioni di critica e pubblico, facendo guadagnare alla cantante una nomination ai Grammy come Miglior Nuovo Artista. Il suo sound è stato paragonato ad artiste come Florence Welch e le sorelle HAIM, con le quali ha collaborato in diverse occasioni, ed è stata classificata come la nuova Joni Mitchell della sfera indie più pop.

La giovane cantautrice americana ci sorprende con un nuovo singolo, That's Where I Am, come preludio al suo prossimo album in studio, Surrender. Con un primo ascolto possiamo notare come ha lasciato da parte, almeno per il momento, le sue radici più folk e malinconiche, per presentarci una canzone con tutti gli elementi per poter diventare una completa hit estiva. Con un ritornello molto orecchiabile, la canzone trabocca di gioia e speranza, sentimenti che sbocciano in lei al pensiero di ricongiungersi con un vecchio amore del passato. 

«Even boulders turn into sand, wherever you go, that's where I am [...] No, I'll never find another, no one else can do it better, when we're together it feels like heaven.»

Musicalmente, sorprende con una produzione elettronica e futuristica, basata sull'uso di samples della sua stessa voce in tutta la canzone, che aggiungono consistenza, insieme a una batteria completamente amplificata che guida la strumentazione, impostando il ritmo. Si può notare una forte ispirazione dalla musica pop-rock degli anni 90-2000. Questa intensità musicale è accompagnata da una linea melodica semplice con pochi salti vocali, che rende l'unione di entrambe le parti molto interessante. La voce rauca di Rogers brilla ancora una volta, con il suo caratteristico falsetto.

Il videoclip, girato per le strade di New York, presenta un'estetica glamour e vintage tipica degli anni 90, ma con un tocco assolutamente moderno, come se lei avesse preso ispirazione da icone come Sarah Jessica Parkercon una mentalità del 2022. Le sue corse per la città ricordano il personaggio di Anne Hathaway nel film Il diavolo veste Prada (David Frankel, 2006). All’interno è presente anche un cameo molto speciale, di David Byrne, compositore e fondatore della band Talking Heads. L'improvvisa apparizione di un gruppo di suore è un riferimento diretto al master che l'artista sta studiando all’Università di Harvard, «The Spirituality of Public Gatherings and the Ethics of Power in Pop Culture alla Divinity School». 

Dovremo tenere d'occhio i futuri singoli prima dell'uscita dell'album il 29 luglio prossimo, che senza dubbio promette di sorprendere i fan impazienti e che, molto probabilmente, scaturirà interesse in coloro che, sino ad ora, non conoscevano questa stella della musica folk/indie pop!

 
 
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