Lode alle bancarelle!

Puntata 1 - Book Jungle

26 Maggio 2022

Quella che leggerete è una vera e propria lode alle bancherelle di libri, amigos.

Troppo spesso dimenticate da chi di libri ne racconta, sono un vero caposaldo degli amanti della carta stampata. Si disseminano per le vie delle città e le piazze dei borghi. A volte sono isole felici, anzi atolli, altre sono parti attive di kermesse più strutturate.

Ci sono quelle che animano le aree esterne delle Università, quelle che colorano le fiere dell’antiquariato e quelle ancora che sbucano per le strade con i propri tendoni. A Padova ci sono tappe "obbligate" come in Piazza Capitaniato o in via Roma ma davvero ovunque vi troviate, di certo ne avrete tra cui scegliere!

Se le guardate con attenzione noterete un tratto comune: le selezioni a prima vista paiono sempre un calderone senza filo conduttore. Ma se le frequentate con metodo avrete altresì notato che tutte hanno una propria armonia di sottofondo. C’è quella che strizza di più l’occhio alla storia o a momenti precisi della critica filosofica, quella che conserva collane intere degli Editori riuniti, alcune più politicizzata, altre più attente al mondo della fotografia, altre ancora con intere sezioni della Bonelli o dedicate ai più piccoli lettori.

Le loro pile di volumi sgargianti o consunti forniscono alle piazze e ai rioni di qualsiasi posto un tono tutto loro. Sono capaci di rendere anonime vedute in piccoli festosi punti di aggregazione. O, au contraire, di rendere allegri e prosaici ingessati luoghi urbani.

Non ultimo sono felici salvadanai dei lettori, custodi di edizioni fuori catalogo e -forse poco consce- fornitrici di momenti.

Un’edizione ufficiale di un racconto di Beatrix Potter in inglese venduto da una simpatica signora anglosassone trovata per caso una domenica pomeriggio mentre si passeggia è uno di quelli incontri che ti svoltano il dì. E regalano assieme al libro anche un ricordo da accompagnare al testo.

Un volume preso in una bancarella rionale difficilmente sarà un’occasione che la memoria dimenticherà. E così, oltre al libro, un bibliofil* si regala anche un futuro ricordo.

Come ogni bazar a ognuno sta cercare il proprio polo di riferimento e il colpo di fortuna tra queste piccole e variegate attività che animano il selciato cittadino e mettono in pratica, a loro modo, un’economia circolare della lettura.

Partono sottraendo da cantine e soffitte, da garage e dall’incombente macero testi che hanno tutto il loro diritto di avere una seconda vita. Salvano così alberi, cultura e autori e autrici dal dimenticatoio.  Forniscono chance di approfondimento e scoperte a tutte le tipologie di amanti della lettura dato che la necessità di fare stare in pochi metri quadri quanto più scelta possibile crea l’occasione ideale per chi spulcia di avventurarsi in volumi non calcolati.  Si trova una Allende di fianco a un saggio sugli Eretici del ‘500 italiano. Si trova un giallo da spiaggia vicino a un’edizione commentata di Kant. Si aprono dei veri e propri passaggi letterari grazie a queste insule libresche.

E così a fianco delle tante scelte che può fare un lettore e una lettrice da ricordare anche queste attività. Realtà piccole, per quanto possiamo intuire, e che hanno una triplice anima: libraria, animatrice urbana e anti-spreco.

I mondi, e quello dei libri non è certo esente, sono un intreccio di possibilità e scelte. In questo reticolato di opzioni ogni persona trova spazi e colori in cui tuffarsi e che almeno bisogna ricordarci di quello che commerciano e anche delle occasioni che ci regalano.

Accorgersi che a guardare bene si è disseminati di volumi e di scelte libresche rincuora gli spiriti.

 
 
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