Sherwood Festival 2022: Day 32

Tre Allegri Ragazzi Morti e Cor Veleno #Sherwood22 - Live Report

17 Luglio 2022

Sabato 16 luglio al Festival di Sherwood c'è un po' quell'aria malinconica da ultimo giorno di scuola, quando saluti i tuoi compagni, rifletti su quanto sia passato veloce un altro anno e prendi accordi per vederti fuori durante l'estate imminente.

Si perché quella con Tre Allegri Ragazzi Morti e Cor Veleno è la serata di chiusura dell'edizione 2022, un edizione da grandi numeri e grandi nomi, finalmente, dopo un anno di stop e un altro, "unico", a ranghi ridotti.

Tanti i nomi che sono passati per il parcheggio nord dello Stadio Euganeo in questi trentadue giorni: Offspring, Skunk Anansie, Caparezza, Subsonica e molti altri hanno animato questo mese di musica e cultura indipendente; ed è con già un pizzico di nostalgia che ci avviamo ad entrare dai cancelli del festival, quando sono le 19 di questo ultimo sabato nella foresta.

Come detto, il palco stasera ospita un interessante esperimento: le maschere dei Tre Allegri Ragazzi Morti che si fondono con la tigre dei Cor Veleno, l'indie rock di una delle band portabandiera del movimento italiano che incontra l'hip hop in un diretto Roma-Pordenone.

Un esperimento concretizzatosi nel disco Meme K Ultra, uscito il 25 marzo 2022 per La Tempesta Dischi (etichetta fondata dallo stesso Molteni, bassista dei TARM). Un disco che gira attorno al tema del lavaggio del cervello , dell'omologazione e dell'alienazione, a partire sin dal titolo, unione di MKUltra (programma di condizionamento mentale illegale messo in piedi dalla CIA tra gli anni '50 e '60) e dei meme, assimilati anch'essi a una sorta di ricondizionamento mentale.

Le grafiche del disco sono state curate dallo stesso Toffolo, assieme al fumettista Alessandro Baronciani, e svettano anche sul palco di Sherwood quando la band apre le danze con La Gente Libera.

Il concerto sarà suddiviso in quattro spezzoni: un primo con entrambe le band sul palco a suonare assieme i pezzi dell'ultimo disco, un secondo e un terzo riservati rispettivamente ai Cor Veleno e ai TARM e un ultimo, durante il quale i magnifici sette si riuniscono nuovamente sul palco per terminare assieme.

Meme K Ultra sarà suonato interamente durante la serata, come detto spezzato in due sezioni, chiudendo con A Me Di Roma Piace Il Rap, prima della quale Toffolo dichiara tutto il proprio amore per il rap romano, motivo che l'ha portato a incidere questo disco.

C'è da dire che l'esperimento proposto dalle due band è sicuramente coraggioso. Si vanno a collegare ed unire due mondi, il rock alternativo e l'hip hop, apparentemente distanti, e band con pubblici differenti. Un progetto dai molti pro, ma che si accompagn a qualche contro: una buona fetta di pubblico infatti era qui stasera in particolare per i TARM, con tanto di maschera d'ordinanza, e attendeva soprattutto di sentire i vecchi classici. E così, su Voglio, Il Mondo Prima La Mia Vita Senza Te il pubblico si rivela molto più partecipe, purtroppo, di quanto non sia durante le altre tranche nelle quali le band hanno suddiviso lo show.

Tutto ciò senza nulla togliere al grande show proposto dai Cor Veleno. Il rap dei romani si ripresenta sul palco della Foresta con Le Guardie, I Pompieri e L'Ambulanza e sono subito rime hardcore con «l'estate chiede singoli, io metto bombe sotto il culo dell'industria». Trastevere, poi,  in un certo senso continua il discorso sulla libertà di Meme K Ultra:

«Da Trastevere sto per esplodere / Non vi potete illudere / So smuovere un popolo, e vivere libero»

Il breve set si conclude con Ciao Frate', dedicata a Primo Brown, parte del primo nucleo dei Cor Veleno, scomparso nel 2016.

Il concerto si chiude con il tradizionale scambio di battute tra Toffolo e il pubblico («La vita fa schifo ma non l'ho inventata io il concerto è finito», a cui segue la risposta del pubblico, con un sonoro «Vaffanculo!») e con una piccola chicca, una sorpresa regalata a Sherwood. Una versione solo voce de La Tatuata Bella chiude lo show, e non c'è certo modo migliore per chiudere l'edizione 2022 del Festival di Sherwood, con la strofa finale, che recita:

«Padrona mia è la luna ed altro io non ho»

 
 

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