Venezia Hardcore Fest: i due giorni di cui avevamo bisogno!

26 Settembre 2022

Il 23 ed il 24 settembre 2022 è tornato sui palchi del C.S. Rivolta di Marghera, il Venezia Hardcore Fest. 

Dopo due anni di stop forzato, il festival dedicato al mondo dell’hardcore è finalmente tornato, tra band punk, metal e rock, rampe per skateare e banchetti con il più disparato merch capace di far impazzire i più afecionados.  

La scena musicale del Vehc si divide tra l’Open Space, sala molto illuminata che ospita il palco più grande, ed il Nite Park, spazio quest’ultimo dove al calar delle luci si viene catapultati in una dimensione da piccolo club. Nell’hangar invece, tra i numerosi banchetti di dischi, vinili, libri, t-shirt, spillette e toppe a tinte fosche, è presente la rampa da skate in cui tanti si esibiscono in voraci giri della morte, non senza incappare in rovinosi debacle: ma l’importante è imbracciare la tavola e ritentare senza demordere. 

In mezzo a tutto questo, anche noi di Radio Sherwood ci siamo uniti alle danze, con la diretta non-stop dei concerti dall'Open Space e le interviste alle band lungo tutta la durata del Fest.

Il primo giorno ad aprire le danze al Nite Park sono i Cheap Date, band del casertano dalle note rock che vengono avvicendati dai Blvd of Death, la band guidata dal frontman Edoardo Zavarella è composta dai 2/4 dei C.D., ma che questa volta rivestono i panni hardcore dal sound più New-Yorkesi che Made in Italy. Inutile dirlo: è tempo di propiziare la serata iniziando proprio da un bel pogo, e con cosa sennò? 

Tra birre levate al cielo, chiodi di pelle e capelli lunghi in vortici di headbanging, i Konquest  “conquistano” il pubblico con il loro metal “anni ‘80”, non male lo scenario nemmeno per i Game Over, il cui abito non fa il monaco! La band thrash metal old school di Ferrara fa ricominciare il gioco, ed ormai nonostante i pochi gradi fuori, inizia a far caldo, molto caldo.

A chiudere il sipario del N-P. sono i Guineapig, gruppo nato nel 2013 nella scena goregrind, ed i Fulci, celebri ormai nella scena statunitense per il loro slam/death metal; entrambe le band sono accomunati dall’ispirazione che vien loro instillata da film splatter e horror.

I Fulci, famosi ormai per proiettare alle loro spalle spezzoni dei film di Lucio Fulci, regista di cui loro sono a dir poco ossesionati, sono reduci da un tour negli Stati Uniti, ed hanno iniziano le tappe italiane partendo proprio dal Venezia Hardcore; i tanti loro fan presenti, si fanno proprio sentire. 

In un via vai di esci-entra, tra cambi palchi e chiacchiere tra compagni di pogo conosciuti grazie ad improvvisati stage-diving, dall’altra parte del C.S. Rivolta, invece, sul palco dell’Open Space si susseguono altrettante band di un certo calibro, si inizia con gli attesi Mother, per poi passare ai Jaguero (entrambe le band ospiti ai nostri microfoni durante la diretta live)ai Baratro ed ai Raw e finire con il gruppo più atteso tra tutti: i Dropdead. La band hardcore punk americana infatti ha inserito nel suo tour un’unica tappa europea, e dove se non al Venezia Hardcore Fest? La band non fa pentire i presenti fino all’ultimo facendo scatenare il pubblico che si vedeva diviso tra chi era occupato nel pogo più sfrenato e chi invece ammirava il gruppo da lontano. 

Se la serata di venerdì ha visto più di una incursione nel metal estremo, sabato la giornata è invece dedicata interamente al sano e vecchio punk rock; e parliamo di giornata, perché i concerti cominciano già alle 16, un matinée aperto dagli Swallow sul palco Open Space, ai quali seguono Cocks e Secoli Morti. Questi ultimi rimangono impressi per il loro hardcore punk diretto e pesante, ma anche per la giovane età di Edoardo, batterista incredibilmente talentuoso di appena quattordici anni, e sono una delle band ospitate nell'intervista ai nostri microfoni durante la diretta non-stop dei due giorni.

I Madbeat inaugurano la sezione della giornata dedicata ad Oi! e hardcore della scena torinese: sul palco, infatti, assieme alla band c’è anche Eugenio, voce dei Bull Brigade. Nel corso del resto della serata suoneranno poi anche Frammenti e Arsenico, al primo concerto dopo dieci anni di inattività.

Attorno a noi iniziano a moltiplicarsi teste rasate, polo Fred Perry, camicie button-down e Dr. Martens: è il momento della storia dello skinhead punk nostrano. Una folla di fedelissimi accompagna sul palco i Klasse Kriminale ed è subito pogo e canzoni da urlare a gran voce: Vico dei Ragazzi, Reclaim the Streets, Oi! Fatti una Risata, La ragazza dalla t-shirt degli Angelic Upstarts; impossibile citare tutti i classici che la band di Savona regala al pubblico di affezionati accorsi al Venezia Hardcore.

Reunion anche per Melt e per la band stoner degli OJM. Questi ultimi chiudono la due giorni con un concerto molto partecipato sia dal pubblico che dai musicisti stessi, tanto che al termine dello show salta anche una corda alla chitarra!

Si chiude che fuori piove, sudati, stanchi e con qualche livido, ma felici.

A tre anni dalla ultima edizione siamo tornati al Venezia Hardcore Fest: un festival che è un elogio dell'underground e della cultura alternativa, a partire da quella locale, a cui questa edizione ha dato particolare spazio e voce. 

Riposatevi, ci rivediamo nel 2023!

 
 

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