KASNA – Betrayed

A distanza di un anno dalla sua uscita, l’ultimo album dei Betrayed ci mostra sempre più la sua attualità

8 Novembre 2022

I Betrayed nascono ad Imola nel 2007 e nel 2018, dopo la pubblicazione di un EP e numerosi cambi di line up, iniziano la scrittura del nuovo album completato tra il 2020 e la fine del 2021 con il consolidamento della nuova formazione: Gianluca De Giovanni alla voce, Mattia Obici al basso, Michael Fabbri e Manuel Russo alle chitarre e Michele Soglia alla batteria.

KASNA (“sconfitta/perdita” in linguaggio Lakota) è un lavoro difficile da inquadrare. Si tratta di un concept album e la stessa band spiega come il contributo ed il background musicale di ogni membro sia stato essenziale nella creazione del loro sound: un ibrido di Death Metal e Trash Metal, mai riducibile interamente ad uno dei due generi, con alcune sonorità Progressive e Melodic. I Betrayed raccontano la storia di una foresta che per la prima volta entra in contatto con l’uomo ed il loro difficile rapporto.  L’intero disco è dedicato ad Alda Merini, musa ispiratrice della band, della quale sono presenti in ogni brano aforismi tratti dalle sue poesie.

Il racconto inizia con Intro, un pezzo strumentale orchestrale caratterizzato da un crescendo che ci introduce nell’esperienza sonora, oltre che concettuale, dell’album. La foresta inizia a parlare in Purity: descrive la sua pace, il rapporto con le creature che la abitano e con quelle che per lei sono le divinità da cui dipende, ovvero la pioggia, il sole e gli elementi naturali. Il brano è molto ricco e contiene sezioni più melodiche, sia in clean che distorte e uno shred di chitarra in un’armonia che rispecchia il contenuto del testo. La canzone si conclude con un’outro di voce e chitarra pulite che ci porta alla traccia successiva: Time Is The Best Murderer.

There is a new smell in the air / Never felt before / Something uncontrollable that will / change everything”.

Con le parole della foresta assistiamo alla nascita di una nuova sensazione: lo scorrere implacabile del tempo, responsabile della morte dei suoi figli. La struttura del pezzo è più semplice e con una maggiore attenzione alla ritmica, risultando più avvolgente.

Ora la foresta ha assunto una nuova consapevolezza: le leggi esterne della necessità (“No one refuses his fate though it is made of stone”). Questo, però, non significa rassegnazione, ma una nuova spinta a migliorarsi e cambiare forma mentis nell’attesa di una mutazione che la porti a “spiccare il volo” (From Crawling To Fly). Un invito a credere in se stessa e ad accettarsi per quello che è (Wohali). Il primo brano è caratterizzato da un ritmo più lento e martellante, mentre il secondo è un breve pezzo acustico: uno stacco molto leggero che rispecchia il momento dell’accettazione e la liberazione dal peso delle forze incontrollabili.

In A Cloth Made with Pain ci viene introdotta una nuova figura con una melodia quasi spettrale: l’uomo. Inizialmente oggetto di scherno da parte della foresta per la sua goffaggine e fragilità rispetto agli altri animali, si rivelerà il suo nemico peggiore: “Fight, bleed, win, repeat”, non c’è altra strada. Con Also the Bear Sleeps in the Burrow, la foresta spaventata si arrende all’implacabile forza distruttrice dell’uomo iniziando ad interrogarsi sul senso della propria esistenza. La traccia richiama più delle altre il Trash Metal con linee melodiche (sia distorte che in clean tone) e riff molto marcati ed orecchiabili costruiti in un crescendo.

Infine, KASNA, la sconfitta. Ma fino a che punto? L’uomo ha vinto, è vero, ma solo così ha scoperto che senza la foresta non potrà sopravvivere a lungo. Alla fine, non è stata una sconfitta vana per la natura, ora ha trovato il suo destino: “It is […] how you die which reveals / To whom you belong”. Il brano contiene elementi melodici diversi (armonici, riff distorti e non, assoli, pick scrape) sostenuti da una base ritmica molto solida che lo rendono molto dinamico. Molta attenzione è data al ritornello che qui non viene cantato in growl (come nel resto dell’album) per renderlo un messaggio accessibile a chiunque: il senso finale del viaggio della foresta.

KASNA è il profeta di una profezia che si sta già avverando, ne abbiamo avuto la prova schiacciante durante il primo lockdown dove lo stop forzato alle attività umane ha dato un po’ di respiro al pianeta facendolo rinascere e mostrandoci la necessità di un giusto equilibrio che dobbiamo mantenere con la natura. Alla fine, si è rivelato solo una felice parentesi rapidamente dimenticata. Tutto è tornato come prima e noi continuiamo a distruggere la nostra casa ignari della pericolosità delle nostre azioni, finita per essere tacciata come vuota retorica. "The frog never gorged / Itself of all the water / in the pond where it lived”, ma noi siamo rane strane.

KASNA è interamente disponibile su Spotify! Seguite i Betrayed su Instagram, Facebook e YouTube per non perdervi nessuna nuova uscita!

 
 
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