Leo di Angilla's Cajon Jazz Trio: Rebirth Of Acid Jazz, Vol.1, l'auspicata rinascita dell’Acid Jazz

9 Dicembre 2022

Fresco di release il 9 dicembre su tutte le piattaforme l'extended play (EP) Rebirth of Acid Jazz vol.1, curato dal poliedrico Leo Di Angilla percussionista, batterista, dub artist veneziano già alla ribalta per con i Voodoo Phunk (Irma Rec. di cui era la mente), dopo i trascorsi reggae-roots (Rasta e Basta), attualmente anche batterista/percussionista tra gli altri di Jovanotti e Marco Mengoni.

L'EP è articolato in 8 brani di cui 4 standards del repertorio jazz/fusion ridefiniti e reimmaginati alternati a 4 brani originali che invece attingono da samples/campionamenti come da tradizione Acid Jazz. Ad accompagnare il dub artist in questo progetto il pianista Marco Zago anche al synth, ed il bassista Daniele Vianello.

Si parte con l'iconico Stratos (B. Cobham) riconfigurato con un incedere infettivo del basso di Daniele Vianello quasi trip hop, impreziosito dal piano minimale ed il soundscape dalle tinte dub e ritmiche sincopate del cajon che danno una veste moderna a questa pietra miliare della fusion.

Si approda al brano originale Ternary Trip che come il titolo suggerisce si snoda sulle terzine ritmiche, caratterizzato da sospensioni poggiandosi su un sample in un’ambientazione dub. 

Giunge il momento di tuffarci in un’altra pietra miliare di nome e di fatto come Milestones (Miles Davis) in una versione inedita a tempo incalzante con una bassline solida con suddivisioni ed accenti sincopati che ne rinvigoriscono il groove vero leitmotiv di questo disco. From Seven To Tour ci porta nuovamente ad un inedito che poggia sul sample di Stratos dall'ambientazione quasi epica.

Si approda poi ad un altro classico So What (Miles Davis) completamente svestito, reinventato e customizzato in chiave slow mo acid jazz, con un groove ipnotico-infettivo, impreziosita dal piano elegante e dal groovy bassline.

Vinyl groove altro brano originale parte da un ritmico triangle che contagia l'ascoltatore in un brano dal pianoforte minimale infettivo poi arricchito da una ritmica incalzante del cajon.

L'attitudine che fa da filo conduttore è comunque il new jazz.

L'ultimo jazz standard è Footprints (Shorter) qui interpretato in maniera elegante in una nuova chiave ritmica appunto acid jazz dalle intriganti poliritmie del cajon di Leo di Angilla sostenuto dal raffinato pianoforte di Marco Zago.

L'album si chiude con l'ipnotica e minimale Reverse World dalle cadenze slow-mo impreziosita da effetti dub e rimandi di elettronica in sospensione che si conclude con un fade out di uno straordinario viaggio sonico.

Questa nuova release conferma lo spessore artistico del dub artist Leo Di Angilla che si contraddistingue con un sound sempre all'avanguardia, e ci porta a riscoprire alcune pietre miliari in una chiave acid jazz ridefinita dove il ritmo ed il groove del cajon fa da filo conduttore in questa avventura sonica. Ennesima dimostrazione che non è tanto cosa fai ma come riesci a farlo, e questo album ne è la testimonianza lampante ridefinendo lo spazio e tempo fino a regalarci una auspicata rinascita dell'acid jazz come nuova chiave di lettura del jazz. 

Sabato 17 Dicembre ci sarà la vera e propria premier live di questo album al Vapore Bar & Musica (Marghera), non fatevi sfuggire quest'occasione ghiotta per acquistare il disco nelle sue prime 100 copie in limited edition e soprattutto per vedere questo progetto dal vivo pieno sorprese e special guest!

 
 

Foto by @virginiabettoja

 
 
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