Report della presentazione a Sherbooks Festival 2023 a cura di Francesco Verso

Solarpunk, nuovi semi dalle ceneri del futuro

21 Febbraio 2023

Ad aprire la prima ricca giornata di dibattiti e presentazioni dello Sherbooks Festival 2023 è un incontro sulla fantascienza, in particolare sul Solarpunk.

Ma che cos'è questo movimento che sta riscrivendo i canoni della fantascienza classica e che promette di rovesciare la visione distopica e cupa a cui ci ha tanto abituato negli ultimi anni il cyberpunk?

A parlarci di questo nuovo movimento è Francesco Verso, scrittore (vincitore del premio Urania) ed editore di Future Fiction, casa editrice indipendente, ospite di Sherbooks, che da qualche anno si pone come obiettivo quello di decolonizzare il futuro, uscendo dagli stereotipi della fantascienza mainstream.

La prima questione su cui Francesco si sofferma è che, dopo tutti i cambiamenti avvenuti a seguito delle rivoluzioni industriali, noi effettivamente viviamo in un mondo dove il cyberpunk è diventato realtà.

«Di questi tempi, chiunque può scrivere una distopia raccogliendo i titoli dei giornali» (Kim Stanley Robinson)

Ma come uscire da questa prospettiva così distopica?

Mentre il cyberpunk (come la società odierna) affonda le sue radici in capitalismo, combustibili fossili e geo-sfruttamento, immaginando società future post-apocalittiche, il solarpunk cerca di rovesciare questa prospettiva e immaginare, in una visione ottimistica del futuro, una società fondata su un'economia condivisa e circolare e sulla sostenibilità ambientale.

A questo punto sorge spontanea una domanda: ma quali sono gli strumenti a nostra disposizione per realizzare questo cambio di direzione?

Per rispondere alla domanda, Francesco sfodera una serie di diapositive che illustrano idee e proposte anche molto futuristiche, nelle quali, tramite l'utilizzo di tecniche come la biomimesi, ovvero la scienza che mima i processi naturali per migliorare le tecnologie umane, si cercano alternative per cambiare il nostro modo di produrre energia.

Grazie alle immagini proiettate, Francesco parla anche della forte cesura a livello estetico che si crea tra solar e cyberpunk. 

Il cyberpunk, derivante da sottoculture come quella rave o grunge, è sempre stato caratterizzato da ambientazioni notturne, cupe e inquinate, e i protagonisti sono la maggior parte delle volte reietti o emarginati che cercano di fare soldi o scappare da qualche mega-multinazionale che dà loro la caccia.

Nel solarpunk, chefonda le sue radici nei movimenti di lotta sociale e ambientalista, i paesaggi e le ambientazioni sono in larga parte naturali, con un'architettura che rimanda all'art nouveau, che subisce influenze derivanti dalla cultura asiatica e africana. I personaggi sono spesso femminili e sono spinti da motivi etici e solidali, non meramente materialistici ed egoistici.

L'ultimo punto, ma non il meno importante, sul quale Francesco ci invita a riflettere, è il rischio che il solarpunk corre, come del resto è successo al cyberpunk e a molti altri movimenti, di essere appropriato dal capitalismo, cioè di essere preso ed estetizzato, anzi anestetizzato (usando le sue parole) e reso innocuo, spogliato della sua carica rivoluzionaria.

La presentazione si conclude con un'immagine raffigurante un manifesto della fiera mondiale di Chicago di un centinaio di anni fa, sul quale campeggia lo slogan:

«La scienza scopre, l'industria applica, l'uomo si adatta»

Adesso, secondo Francesco (e non solo) è il momento di rovesciarlo in chiave Solarpunk:

«L'uomo scopre,  la scienza applica, l'industria si adatta»

 
 

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