Dischi del momento - Aprile 2023

I migliori dischi usciti nell'ultimo mese selezionati dalla redazione della Sherwood Webzine

21 Aprile 2023

Giovedì 20 aprile, nella cornice di OPS - Officina Pontecorvo Sherwood, nuovo appuntamento con il format Dischi del momento, i migliori dischi usciti nel mese di aprile, selezionati dalla redazione della Sherwood Webzine. 

Trovate a lato il podcast della trasmissione e di seguito le tracce selezionate per il mese di aprile. Buon ascolto!

Lucio Corsi - La Gente Che Sogna (21 Aprile, indie/cantautorato, Sugar)

Nuovo disco per il cantautore toscano Lucio Corsi. Ci sintonizziamo sulle frequenze di una radio aliena, Astronave Giradisco, che dà il titolo al singolo che anticipa l'album, e il tema onirico, l'utopia ed il mistero fungono da tema portante di tutto il disco, nel quale il cantautorato si fonde ad atmosfere glam. Nove sono le tracce che compongono La Gente Che Sogna, uscito il 21 aprile, un viaggio epico nel quale Lucio Corsi interpreta l’eroe dell’avventura, tra il reale e il surreale, tra ombre ed incubi. E proprio l'incubo sembra essere il tema portante di Magia Nera, altro singolo, pubblicato il 14 aprile.

Matt Elliott - The End of Days (31 marzo, cantautorato, Ici d’Allieurs)

A vent’anni dal primo disco, il menestrello folk di Bristol con base a Parigi continua a deliziare con ballate senza tempo dall’ispirazione pressoché intatta. The End of Days è forse il disco più simile a quel Drinking Songs che l’ha fatto conoscere al mondo, con l’introduzione di un nuovo elemento, il sassofono. Appena passato la settimana scorsa dal Nord Italia per una tournée, Elliott aggiungerà i nuovi brani alle sue esibizioni sognanti, nelle quali armato anche di loop station costruisce lentamente i suoi pezzi, strato per strato.

Alex Fernet - Lucidanotte (14 Aprile, modern funk/ nu boogie)

Da Bassano Del Grappa, Alex Fernet propone un mix di pop e synth funk. Lucidanotte èil suo  disco d'esordio, ma Alex Fernet è già molto chiacchierato: se ne parla su Rumore, su Rolling Stones, i più se lo ricorderanno nella formazione estesa dei Messa quando hanno riproposto live le canzoni più elaborate di Close (e infatti Alberto Piccolo collabora anche qui a Lucidanotte). Qui però siamo molto lontani dal metal, ci spostiamo ad un caleidoscopio inafferrabile di sfumature fluorescenti: italo-disco mai nostalgica, ma semmai rivitalizzata e sparata lontano nel futuro, modern funk, nu boogie, provincia metropolitana, scheletri di discoteche vibranti nella nebbia, notti lucide di freddo padano.


Wednesday - Rat Saw God (7 Aprile, rock/ new indie-rock, Deads Oceans)

I Wednesday sono dei cantastorie, ogni pezzo è una collezione di ricordi autobiografici, di posti vissuti, di descrizioni di anfratti sperduti negli angoli lontani del Nord America. Una delle band indie-rock più interessanti del momento, con Rat Saw Dog i Wednesday si propongono ad un pubblico più ampio con sonorità melodiche che rendono il loro noise e i loro testi tanto più ammalianti. Karly Hartzman descrive personaggi inventati e storie vere, personali, con uno stile ecfrastico e profondamente empatico, senza mai avere paura di nascondere i lati brutti delle sue storie, né quelle umilianti, patetiche. Con Bull Believer, un pezzo di otto minuti che esemplifica lo stile di questa band, ci ritroviamo catapultati ad una festa di capodanno, a Karly Hartzman sta sanguinando il naso e vicino a lei delle persone giocano al videogame Mortal Kombat, e come questa prima parte della canzone finisce, inizia la seconda con un crescendo emotivo della ripetizione della frase «Finish Him» - finiscilo.


Punkreas - Electric Déjà Vu (31 marzo, punk rock, Universal Music Italia)

Undici album in una carriera trentennale, culminata con il tour XXX… E qualcosa, passato anche dal CSO Pedro lo scorso anno. Nel 2023, i Punkreas tornano con un nuovo disco di inediti, Electric Déjà Vu, ed il tempo, con i suoi corsi e ricorsi, rimane al centro della narrazione: l’eterno ritorno, il déjà vu, appunto, stavolta elettrico, dopo la parentesi acustica del precedente Funny Goes Acoustic. Si parla di guerra, e politica, come in I Signori Della Guerra, ma si ricorre anche ai riferimenti pop con la citazione da René Ferretti di Boris in Dai Dai Dai (Die Die Die), che vede anche la partecipazione di Giancane, ex Muro Del Canto. Nella canzone in questione si parla in maniera sarcastica, come è nello stile sia di Punkreas che di Giancane, dello sfruttamento di rider e fattorini, tra gli insulti dei pedoni, il traffico e la pioggia.


Mudhoney - Plastic Eternity (7 aprile, Sub Pop, grunge indie rock)

La città di Seattle e l’etichetta Sub Pop Records non possono che risvegliare l’attenzione dei vecchi amanti del grunge: i Mudhoney non sono forse tra i più noti gruppi del genere, ma sono sicuramente tra i più longevi e dicono alcuni siano addirittura il primo gruppo grunge. Con Plastic Eternity i nostri arrivano all’undicesimo studio album, e ci parlano delle assurdità della vita moderna: «l’apocalisse, a quanto sembra, è più stupida di quanto chiunque avesse potuto prevedere». Il loro punk primordiale, condito dai testi a volte assurdi di Mark Arm, ci parla di “cambiamento climatico dalla prospettiva del clima se il clima provasse a suonare la chitarra come Jimi Hendrix” (qualunque cosa questo voglia dire) di Cry Me An Atmospheric River, del trattare gli esseri umani come bestiame (Human Stock Capital) e dell’assumere farmaci pensati per animali per combattere il Covid, in Here Comes The Flood (ve lo ricordate quando negli USA la gente aveva iniziato ad assumere un antiparassitario per i cavalli perché si era diffusa sui social la fake news che fosse efficace contro il Covid, no?).

boygenius - the record (31 marzo, Matador Records, indie rock)

Come una strana formula matematica, le già ottime cantautrici Julien Baker, Phoebe Bridges e Lucy Dacus si uniscono ed il risultato, la super-band boygenius, tutto rigorosamente in minuscolo, è maggiore della somma degli elementi.

Avevamo parlato di loro sempre ai microfoni di Radio Sherwood la scorsa estate, durante la trasmissione che abbiamo tenuto durante il Festival. Chiamato, molto semplicemente, the record, il loro primo disco si apre con Without You Without Them, un minuto e venti completamente dedicato alle voci delle tre compositrici, che cantano il brano a cappella. Ma è forse Not Strong Enough il brano che meglio racchiude il significato del disco e del progetto stesso boygenius in toto. «Always an angel never a God», cantano in coro le tre autrici: il ruolo della donna che viene svalutato in quanto donna; dove l’uomo è all’apice della catena gerarchica, come un dio, la donna è invece declassata al ruolo subordinato dell’angelo, con la corrispondente connotazione sociale della purezza e della castità. Tale verso sembra quindi collegarsi al precedente «Not strong enough to be your man, I tried, I can’t» che viene però poi sovvertito e muta al termine della canzone in un «I lied, I am»

Temples - Exotico (14 Aprile, rock, new psychedelic rock)

Exotico è il nuovo album della band Temples, di Kettering, Inghilterra. L’ispirazione per questo album nasce dalla curiosità verso le isole fantasma, le quali sembrano reali ma sono in realtà frutto di un’allucinazione. I Temples sono affascinati da quella dimensione tra realtà, miraggio e mito. Il dream-pop e il rock psichedelico qui si fondono e ci trasportano su un’isola utopica e lontana dove i 4 musicisti esplorano sonorità e tematiche sulla vastità della natura e della nostra mente.


Debby Friday - Good Luck (24 marzo, Sub Pop, Elettronica-Hip Hop)

Dopo aver speso un sacco di tempo a ballare nei club e nei rave di mezzo Canada e oltre, Debby Friday decide di passare dall’altra parte della consolle e produrre musica elettronica. La Sub Pop, che raramente produce musica di questo tipo, la sente e crede fermamente in lei: GOOD LUCK è una miscela esplosiva di musica da ballare e pezzi d’autore, caratterizzati da una grinta fuori dal comune. Ne sentiremo ancora parlare.


Daniel Ceasar - Never Enough (10 Aprile, Hollace Inc., r&b soul)

Uno dei nomi più prominenti dell’R&B Canadese, Daniel Caesar ha pubblicato il suo terzo studio album Never Enough, che dopo una feroce internet cancellation poneva un punto interrogativo sulla ricezione che questo album avrebbe avuto. Ma appare difficile guardare dall’altra parte e rimanere indifferenti, perché con questo album Caesar sperimenta con nuove texture, strati, sonorità, rimanendo però legato a quelle sfumature r&b e quei testi d’amore che lo hanno reso celebre. L’album è stato anticipato dai singoli Please Do Not Lean, Valentina, Let me Go  e Unstoppable. Ma è con Do you like me? che vediamo una perfetta rappresentazione del lavoro compiuto da Daniel Caesar in questo album, una combinazione di sonorità pop, r&b, una goccia di mascolinità tossica e una voglia di raggiungere nuove complessità sonore.


Fire! Orchestra - Echoes (14 aprile, Rune Grammofon, Jazz)

Gli scandinavi Fire!, ovvero Mats Gustaffson (sax), Johan Berthling (basso) e Andreas Werliin (batteria), assieme ad un'orchestra allargata di 43 elementi, pubblicano il 14 aprile il loro nuovo disco Echoes, una monumentale opera jazz di quasi due ore di durata,  la cui spina dorsale è la canzone che dà titolo al disco, suddivisa in sette lunghe parti, intervallate da altrettanti brani più brevi, che fanno da intermezzi. Un disco prevalentemente strumentale, con rare incursioni di voci, come in Echoes: To Gater It All. Once.


Anna Ox - Lana (14 Aprile, To Lose La Track - Laroom Records, elettronica/post-rock)

«Un tentativo di dipanare una matassa di pianure e risaie, delle vie e dei quartieri che abbiamo vissuto ogni giorno da decenni», con queste parole gli Anna Ox, da Vigevano, introducono il loro nuovo disco, Lana, uscito il 14 aprile per To Lose La Track e anticipato dal singolo di lancio, Brughiera. Elettronica e post-rock si fondono in un disco totalmente strumentale, che si avvicina per sonorità quasi ad alcune colonne sonore, racchiuso tra grafiche minimal dell'ormai onnipresente Baronciani (fumettista e illustratore già al lavoro con Sick Tamburo e Tre Allegri Ragazzi Morti).

 
 

 
 

    audio

loading... loading...