Innamorato: la maturazione di un artista

Il secondo album di Blanco pubblicato il 14 aprile 2023 da Island e Universal Italia.

2 Maggio 2023

«Il secondo album è sempre il più difficile, nella carriera di un artista» (Cit.)

Parrebbe proprio così dato che è quel disco che potrà proclamare al pubblico se il successo sinora avuto è stato solo un caso o è stato davvero meritato

Innamorato è il secondo disco di Riccardo Fabbriconi, in arte BLANCO. Un album che arriva dopo un paio di mesi di silenzio dell’artista, a seguito "dell'incidente” sul palcoscenico di Sanremo che ha creato abbastanza scompiglio. Con un contesto del genere, è normale che il secondo disco divenga ancora più importante per BLANCO ed interessante/chiacchierato per il pubblico pop che lo ama e lo odia. 

Non sono passati ancora due anni da quando il giovane cantante stupì il BelPaese con la toccante hit trap-pop Blu Celeste, incastonata in un debut album che conta - allo stato - sei dischi di platino

Ma venendo nuovamente all’ansia da secondo album: un’altra massima dell’industria discografica prevede che il secondo album debba arrivare il prima possibile, soprattutto quando si tratta di fenomeni che salgono con la stessa rapidità con cui scendono.

Altra music tips: con il secondo progetto non si deve sperimentare troppo. E BLANCO, dal canto suo, sembrerebbe avvedersene. Infatti, come da lui stesso dichiarato, questo è lavoro di transizione. Innamorato è in continuazione con Blu Celeste. L’Isola delle Rose, il primo singolo del disco, di per sé già lo dimostra.

Ma un cambiamento, chiaramente, c’è. L’ambiente creato da BLANCO e Michelangelo (il suo produttore abituale) è più dark che in Blu Celeste e, di primo acchito, anche più maturo. D'altronde è normale che sia così: in questo anno e mezzo la vita dell’artista è molto cambiata, tra il festival di Sanremo, le luci della ribalta e l’esperienza personale della separazione dalla sua ragazza. Questo, è, tra gli altri, uno dei temi sul quale si concentra l’album e che la produzione più oscura enfatizza

Innamorato comincia con Anima Tormentata. L’introduzione alla canzone (oltre che al disco) è a dir poco perfetta. Nei primi 40 secondi si sentono campane ecclesiali lontane, che a poco a poco diventano più vicine, per poi trasformarsi in colpi sordi tramite synth. È veramente una intro spettrale, che probabilmente servirà anche come preludio ai concerti. La traccia è un vero e proprio brano pop-punk con influenze urban che caratterizzano il suo peculiare stile.


I due primi pezzi di Innamorato non si allontanano tantissimo da ciò che ha proposto nel suo primo disco ma con Un Briciolo di Allegria, in collaborazione con Mina, BLANCO si avvicina alla musica leggera italiana degli anni ‘60 e ‘70. Siamo dinanzi ad una sorta di quiete dopo la tempesta, quest’ultima causata dall'uso incessante di percussioni e chitarre distorte.

L’artista, per quanto sia tra i più controversi della scena italiana, tenendo anche un atteggiamento tipico dei cantanti più rock e punk, si distingue tuttavia proprio nelle ballads. In Lacrime di Piombo si può ascoltare la voce di BLANCO nuda, senza l’artificio dell’autotune, accompagnata dal pianoforte di Michelangelo.


La canzone che dà il nome al disco, Innamorato, per quanto anch’essa di base sia una ballad, viene accompagnata dalla chitarra, con una grande influenza proveniente dalla musica leggera italiana. Per quanto riguarda il testo del brano, parrebbe uno dei più vulnerabili del disco. Il cantante è innamorato di una relazione finita ma anche della vita e delle cose semplici come un «tramonto che ogni sera si spegne dietro un campo».

L’album continua con quello che probabilmente diventerà un tormentone estivo, Scusa, che in un certo modo può ricordare alcune delle sue hit passate Finchè Non Mi Seppelliscono o Mi fai impazzire

Anche se la melodia e la musica conducono direttamente in un club in cui saltellare tutta la notte, il testo è - di certo - più profondo di quel che appare

A Scusa, seguono Fotocopia e Giulia (il nome della ex fidanzata del cantante, ndr.). Entrambi i pezzi, dopo un’ampia finestra “punk”, rimandano ad un pop più leggero. 

Segue La Mia Famiglia, dove l’uso dell’autotune, uno dei tratti distintivi della musica di BLANCO, è smoderato più che nel resto dell’album, probabilmente per rappresentare un “prima” ed un “dopo” rispetto a dei momenti della sua vita.

Dopo ben undici pezzi con testi incisivi e con una dark-side incipiente, arriva l’outro: Vada Come Vada, in un mezzo tempo dove si ascolta - da sola - la voce di BLANCO accompagnata da arpeggi chitarrosi. Un vero e proprio inno che, dopo le varie storie tormentate dei pezzi precedenti, invita positivamente alla speranza. 

 
 

 
 
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