Il report del concerto del 24 giugno 2023 @Padova

Sherwood Hip-Hop Day #13 w/ Nitro + Orli - Sherwood Festival 2023

25 Giugno 2023

«Un bellissimo cerchio che si chiude» così Nitro, l’artista della serata del 24 Giugno, ha definito esibirsi sul main stage dello Sherwood Festival. Guardando un pubblico ampio come un mare, Nitro sin dall’inizio della sua esibizione ha instaurato una connessione con gli spettatori, creando un’atmosfera elettrizzante di partecipazione e calore.

A scaldare il palco e rompere il ghiaccio prima dell’arrivo del main artist della serata, si esibisce Orli, rapper Padovano di origini siciliane. Debutta sul palco di Sherwood, ormai luogo consolidato per dare spazio ai nuovi talenti della scena padovana; con i suoi collaboratori, il rapper sembra prendere al volo questa opportunità e dimostra di avere sicuramente qualcosa da dire.

Nitro entra annunciato da DJ MS con una carica esplosiva, il palco è suo, è casa sua e ne è bene a conoscenza. Ricevuto dal pubblico con un boato e tutte le mani al cielo, l’esibizione si svolge pezzo dopo l’altro, passando da moltissimi dei brani più famosi dell’artista, inframezzati da brani estratti del nuovo album Outsider uscito lo scorso 7 Aprile. L’esibizione appare proprio come un “excursus” della carriera musicale assai prolifica dell’artista, facciamo salti temporali passando dal primo pezzo della serata, Anyway del 2023, per ascoltare subito dopo Danger, che è invece un brano del 2013, dall’album d’esordio dell’artista, che lui stesso descrive come un pezzo «che non passava in radio».
L’artista, guardando attentamente le prime file della platea, dice onestamente che ha scelto di cantare più pezzi del solito proprio perché si sente a casa a Sherwood; subito dopo l’esibizione di Mama, infatti, Nitro lascia un attimo da parte la sua armatura e la sua voce adrenalinica, per raccontare della sua vita prima del successo. Proprio al festival di Sherwood nel 2006, l’artista vicentino - che all’epoca era “solo Nicola” – vide il suo primo concerto rap attaccato alla transenna della prima fila, capendo così che avrebbe fatto questo nella vita. Nitro continua questo momento di condivisione, raccontando che fu poi nel 2013 che sempre a Sherwood vinse la battle di freestyle, giudicato da alcuni membri di Colle der Fomento.

Ancor di più dopo questo momento di conversazione, è evidente che l’artista abbia instaurato un rapporto diretto con il pubblico quando lo sfida a cantare quanto più possibile del suo celebre brano Rotten senza il suo aiuto, e funziona: mani in alto oscillano a tempo di beat e persone di ogni tipo ed età urlano a squarciagola parole su parole cercando di non perdere il flow. Un momento impressionante, infatti Nitro sembra rimanere piacevolmente stupito, urla «REWIND» a DJ MS e canta insieme al pubblico questo stesso pezzo dall’inizio.
Senza mai prendersi grandi pause, se non un qualche inframezzo in cui il rapper urla «Yes Sir!» il rapper continua a performare pezzo dopo pezzo con lo stesso fiato e sempre più grinta, con la sua voce profonda e tagliente che non sembra scaricarsi mai. Passando da un brano all’altro vengono citati molti degli amici artisti di Nitro, come LowKid, Vegas Jones, l’album Machete Mixtape Vol 3 e infine Fabri Fibra, a cui dice di dover molto come ispirazione all’inizio della sua carriera musicale.
L’artista confessa che è la prima volta che canta dal vivo il pezzo The Same Old Story che il pubblico più affiatato sembra conoscere bene, che viene seguito da un pezzo che manda il pubblico in visibilio, ovvero Margot.

Uno dei momenti salienti della serata, nella seconda parte della performance, si consolida quando Nitro, con rabbia ed esortazione, intima al pubblico di non farsi scoraggiare da tutti quei raccomandati che sembrano essere gli unici che possono farcela in un Paese come l’Italia. «Ma sapete cosa non hanno gli idioti raccomandati? Non hanno la rabbia» dice Nitro, e con fermezza esorta il pubblico a non mollare mai, anche quando si viene “sorpassati” da una persona raccomandata, di non farsi mai scoraggiare da queste ingiustizie.
Accompagnato da DJ MS che sottolinea al microfono il talento di Nitro, il quale canta veramente ogni suo pezzo e che è un vero artista, Nitro lo segue dicendo «A fanculo gli artisti fake del cazzo»; soprattutto, l’artista afferma, aprendo le braccia, di essere contento di stare “sul cazzo” al suo pubblico, perché «vi devo far pensare!» e non stare simpatico.

La cantante Sally Cruz salta sul palco e accompagna Nitro, essendo il featuring melodico del pezzo Paranoia, con una voce sì potente quanto quella di Nitro e altrettanto graffiante, ma che si contrappone alla voce molto bassa e profonda del rapper, essendo la sua invece acuta ed alta, creano un “blend” di sonorità da brividi lungo la schiena.

Interessante come l’artista usi come intercalare il modo di dire anglofono “Yes Sir!” (in italiano “sì signore”), quando nel suo pezzo Fiori – tra gli ultimi dei 32 della scaletta – afferma di essere «Fiero di non aver detto mai una volta, "Sissignore"». Un probabile segno di ironia e sfoggio della conoscenza approfondita delle subculture e slang anglofone da parte dell’artista.

Non poteva mancare all’appello uno dei suoi lavori più celebri, ovvero Pleasantville che il pubblico ha accolto con emozione e partecipazione, con accendini e torce degli smartphone al cielo.
Uno dei concerti più belli della sua carriera dice Nitro ancor prima di finire il suo set, «non per voler fare paragoni» ammette, ma il Veneto ha accolto il suo compatriota con affetto e carica energica, creando una serata degna di nota. Per chi era presente, è stato chiaro il talento dell’artista, l’innegabile forza della sua presenza scenica e un unico modo di connettere con la propria audience.

 
 

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