Il report del concerto del 27 giugno 2023 @Padova

Ska-P + Meganoidi + Punkreas - Sherwood Festival 2023

28 Giugno 2023

Ad aprire la serata all’insegna del punk e dello ska-punk di martedì 27 giugno sono i Meganoidi, gruppo genovese che ad oggi celebra ventisei anni di attività musicale.

Fin dall’entrata sul main stage e dall’apertura con Ora è calmo il mare emerge la volontà della band di divertirsi insieme al pubblico, come Davide e Luca, rispettivamente cantante e chitarrista, ci hanno raccontato durante l’intervista.

La scelta consapevole di rimanere outside the loop, al di fuori della scena musicale mainstream si accompagna anche a una maggiore familiarità con i loro ascoltatori che negli anni sono diventati sempre più affezionati e solerti nel seguirli ai loro live show.

Questa mancanza di una separazione netta tra musicisti e pubblico è evidente anche nel concerto di ieri, come dimostrano i ricorrenti cenni di saluto e di intesa da parte del gruppo verso gli spettatori. Seguono brani più rock come Mia, altri con una sonorità più ska quali Meganoidi, La fine, King of ska, in cui spicca il suono della tromba di Luca. La varietà di sound è palese e caratteristica della band che non si è mai incasellata in un unico genere, conseguenza derivante dalla volontà di fare musica per edonismo piuttosto che per scopi lavorativi, che ha permesso loro di spaziare ed esplorare diversi stili musicali.

Proseguono poi con alcune delle loro hit: Supereroi contro la municipale, la celebre sigla de Le Iene che li ha resi conosciuti in tutta Italia, per concludere con Zeta Reticoli, la cui popolarità è cresciuta nel tempo fino a superare il nome stesso dei Meganoidi, grazie anche alla diffusione mediatica operata da Mtv nel 2003. 

Dopo soli 15 minuti di changeover, salgono sul palco i Punkreas, tornati a Sherwood ma in una veste totalmente diversa dall’ultima volta nel 2021 in cui hanno presentato un album acustico.

Durante l’intervista avvenuta nel pomeriggio, Cippa e Paletta raccontano della necessità dell’epoca di reinventarsi nel tour successivo al lockdown del 2020, a causa delle limitazioni preventive imposte agli eventi musicali. L’esperienza è stata positiva perché ha permesso loro di mettersi in gioco in una modalità diversa, ma non nascondono una certa sofferenza dovuta alla mancanza di una interazione più partecipe con il pubblico, e il conseguente entusiasmo per l’attuale tour che li impegnerà tutta l’estate fino a metà settembre.

Lo show inizia con le Mani in alto e Battaglia persa, brani di Electric Déjà-Vu, uscito a marzo di quest’anno. Alle nuove canzoni si alternano pezzi storici della band come Voglio armarmi, La canzone del bosco, Disgusto totale, Aca toro. Il pubblico è fin da subito coinvolto, soprattutto nelle prime file in cui il pogo diventa più ostinato, per poi esplodere sulle note di Salta. Tuttavia, per quanto divertenti le canzoni dei Punkreas sono caratterizzate da testi ironici e impegnati, ed è Paletta a ricordarcelo quando durante il concerto ci svela che «il segreto per vivere bene è odiare gli arroganti». Il live si chiude con due delle tracce più popolari: Sosta e Il Vicino, ed è con Canapa che i Punkreas salutano infine gli spettatori.

Adesso è il turno degli Ska-P, ospiti internazionali che anche quest’anno, come nel 2019, hanno portato più di 5000 persone al festival. La band ha origine spagnola ed è in attività da quasi vent’anni, intervallati da periodi di pausa anche piuttosto lunghi. I fan del gruppo sono riconoscibili, dalle acconciature punk alla scelta di abbigliamento: sono tantissime infatti le persone ad indossare gonne con trame scozzesi.

Una inaspettata ma piacevole sorpresa è invece il gran numero di bambine e bambini accompagnati dai genitori che si ritrovano tra la folla. Il concerto si apre con Jaque al rey e Gato lopez, l’inno alla ribellione che definisce già quale sarà il filo conduttore dell’intera serata.

Intanto, il pogo iniziato con i Punkreas diviene ancora più spinto, accompagnando in particolare alcune delle hit di successo come Eres uno mas, Cannabis, Abolicion, Intifada, quest’ultima accompagnata dallo sventolamento di una gigantesca bandiera della Palestina. 

Da segnalare è la scelta di accompagnare il proprio live con i videoclip ed immagini ad hoc per ogni pezzo musicale, con tanto di scelta di proiettare la traduzione italiana dei ritornelli più d’effetto.

Gli Ska-P sono entusiasti, parlano (anche in lingua italiana) e cercano una continua interazione col pubblico. Non a caso, le esibizioni live degli Ska-P, pur essendo momenti di gioia e di svago, sono anche occasioni di riflessione, perché con le loro canzoni veicolano ideali rivoluzionari, anarchici, anticapitalisti, uniti ai valori della working class che rappresentano anche il loro contesto di nascita e sviluppo. Ed è proprio in queste circostanze che si inserisce il coro antifascista e contro l’attuale governo Meloni che fonde la band ai suoi fan in un’unica voce.

Segue un omaggio alla resistenza italiana, con l’accordo delle note di Bella ciao, per poi concludere con le celebri Como un rayo e Resistencia sino ad un outro di musica balcanica che ha concluso bellamente la magia della festa creatasi a Sherwood Festival.

 
 

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