Venezia80 - "Priscilla", il lato oscuro di Elvis

Basato sul libro di memorie di Priscilla Presley, il film mostra come un'ingenua studentessa sia rimasta intrappolata dietro i cancelli di Graceland in una relazione di capricciosa co-dipendenza.

5 Settembre 2023

Sofia Coppola nelle sue opere segue sempre uno stesso copione, dove il topic principale è la prigionia o l’isolamento. Per i personaggi tenuti prigionieri la gabbia è spesso dorata, e la gabbia in Priscilla è Elvis Presley.

I suoi film inquadrano spesso il matrimonio come il primo passo purgatoriale nel cammino della protagonista nella ricerca della sua personalità e il paragone con il più opulento ed elettrizzante Marie Antoinette è inevitabile, poiché entrambi i film parlano di ragazze adolescenti che cercano di placare i loro re, la differenza sta solo nel fatto che Maria Antonietta fu costretta a vivere a Versailles contro la sua volontà, mentre il sogno di Priscilla era - come quello di molte ragazze della sua età nel 1963 - di vivere a Graceland come moglie di Elvis. E mentre Maria Antonietta trascorse la maggior parte della sua breve vita lottando per conciliare il senso di identità personale con quello conferitole dal palazzo reale, Priscilla Presley, che è ancora viva oggi (e produttrice esecutiva di questo film), trascorse la maggior parte del suo breve matrimonio realizzando che la ricchezza e il lusso non compensavano la sua totale perdita di libertà.

Si tratta di un viaggio coinvolgente e lacerante nel cuore oscuro della celebrità: è una storia triste, con poco dell'esuberanza dell'Elvis di Baz Luhrmann dello scorso anno, dove le inquadrature e le battute dedicate a Priscilla erano molto poche; in questo caso Sofia Coppola ribalta l'equilibrio in una misura che rischia di irritare i fan più accaniti di Elvis, mettendo l'artista in una luce non proprio lusinghiera, anche se mai ingiusta. Il Re non è altro che un narcisista insicuro fissato con un'adolescente e non disposto a concedere alla giovane moglie alcuna indipendenza, arrivando persino a feticizzare la castità di lei in modo allarmante. 

Il film, approvato dalla stessa Presley e adattato dal suo libro Elvis and Me (che ha co-scritto insieme a Sandra Harmon), ci permette di vedere Elvis interamente attraverso gli occhi di Priscilla, evitando le lunghe esibizioni musicali e le scene sui set di Hollywood che affliggono le biografie più tradizionali. Non si tratta del talento musicale di Elvis, ma della sua esperienza con lui, e ci interroga su cosa davvero significhi innamorarsi di una star. Addirittura nella colonna sonora si sente pochissima musica di Elvis e le prime scene sono accompagnate con Baby I Love You dei Ramones mentre Priscilla si trucca.

Cailee Spaeny interpreta Priscilla, una studentessa quindicenne che vive in una base militare della Germania Ovest degli anni '50 con la madre e il padre militare, negli stessi anni anche Elvis Presley (Jacob Elordi) è nell'esercito americano; si incontrano ad una festa e in poco tempo Elvis convince i genitori di lei a lasciarla vivere a Graceland, con il suo irascibile padre, Vernon, legalmente in loco parentis, in modo che lei possa frequentare il liceo cattolico.

Forse tutti dobbiamo sopravvivere ai nostri sogni di adolescenti; le cose che desideriamo a 14 anni raramente sono le migliori a lungo termine e, per fortuna, la maggior parte di noi non le ottiene. Ma l'adolescente Priscilla Presley ha ottenuto ciò che desiderava, alla solitudine della base militare sceglie di vivere un’avventura, sotto certi punti di vista anche emancipandosi, rifiutando di aspettare. Lui sogna un succeso artistico di ampio respiro. Lei sogna solo di stare con lui. 

Solo gradualmente Priscilla si renderà conto di ciò che non va nella sua vita e nel suo partner incasinato, e solo dopo anni riesce a malapena a fare i conti con ciò che le è accaduto ha inseguito il suo "American dream".

"Stiamo conducendo vite separate", dice Priscilla a Elvis verso la fine del film, dove il Re è diventato prigioniero della sua stessa fama e di molto altro e la donna che lui stesso ha imprigionato nella gabbia dell’amore non può aiutarlo. La sua tragedia diventa la liberazione di Priscilla.

"Volevo scrivere dell'amore e di momenti preziosi, meravigliosi e pieni di dolore e delusioni, dei trionfi e delle sconfitte di un uomo, in gran parte con una bambina-donna al suo fianco, che sentiva e viveva il suo dolore e le sue gioie come se fossero una cosa sola”, racconta Priscilla Presley in una recente intervista. 

La pregnanza del film è quella di una giovane donna travolta - qualcuno potrebbe dire ingannata - da una vita che non è mai del tutto reale, che fa un passo indietro e prende il controllo allontanandosi, anche se ama ancora il marito sregolato.

 
 
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