Chi non li ha mai visti o per chi li ha persi al Rivolta Sabato 26 Novembre non può capire i brividi e l'energia che hanno lasciato i Gladiators a fine concerto. Se capiterà ancora in Italia un evento del genere spero sarete in prima fila come veri "Gladiatori". Un concerto elettrizzante, aperto da una lunga traccia in DUB conclusasi a gran fiato da una dolce ed energica melodica (tastiera a bocca).L'ambiente era caldo, non sò bene quanta gente fosse presente ma voci dicono che fossero presenti ben 800 amanti della Roots Music
"Il gruppo, composto dai vecchi ed originali Gladiators e qualche giovane nuova recluta hanno letteralmente dato lezione di Roots." Il signaficato della Reggae Roots Music è stato portato avanti da Bob Marley and The Wailers come il ritmo del Cuore, il suono della Terra, della Natura e, come loro, i Gladiators hanno dato prova di essere dei veri e propri Jah Soldier.La chitarra ritmica esprimeva tutta la sua tagliente arma in levare che dà la forza ai Rasta di camminare sempre a testa alta, mentre la coppia basso e batteria, spesso chiamati dal giovane cantante, richiamava il ritmo profondo dei tamburi come preparazione alla guerra.
Il cantante infatti, durante la sessione Rub a Dub, saltava e correva da un angolo all'altro del palco per poi fermarsi e simulare l'uso di lunghe armi come vecchi indigeni e soldati africani. Con "Mix Up" e "Jah Work" il pubblico scoppia ancor più in salti e grida, era un mare di persone che si dondolava, saltava e cantava a squarcia gola. Un gran lavoro fatto dal cantante che con il suo amore per il pubblico, era seguito e compiaciuto da tutti.
All'arrivo ha riempito tutti noi con baci e segni d'amore segnalandoci il suo cuore.
Noi eravamo il suo popolo.
"My people!!!!" Gridava: "My peolpe".
Scariche d'amore, di positività ed energia che solo un'onda Reggae può donare.
Sembrava di vedere Bob marley, come lui discorsi profondi su Rastafari e su Babylon ed un grande spettacolo visivo con salti e corse.
Esprimeva soffereza e sorrisi, la vita, l'amore, la ribellione, la rivoluzione.
Lavoro (Jah Work) che i Gladatiors portano aventi con i loro profondi testi da anni e che continuano tutt'ora come veri Jah Soldiers (The Gladiators).
Un ringraziamento speciale a RastaSnob e Rivolta per aver organizzato e dato vita a tutto ciò.
Ras Billa (Zion Train Radio) for Sherwood Live Reporter
Le foto di Zion Train Radio