Marc Augé, eminente antropologo francese (Poitiers, 1935), è tra i pensatori più significativi dell'antropologia contemporanea. Dopo anni di importanti ricerche in campo internazionale, Augé si è orientato presto verso una “antropologia del quotidiano” che ha trovato campo privilegiato di analisi negli spazi moderni (autogrill, centri commerciali, alberghi e in senso generale tutti gli spazi topografici in cui si svolgono i riti dell'afflusso e del consumo di massa) dominati dall’assenza di storia, identità, relazioni. In base a ciò, Augé ha elaborato la teoria dei “nonluoghi” come spazi estranianti e deculturalizzati che giacciono concettualmente all'estremo opposto del “luogo antropologico”.