"Nordest Boulevard on stage"

Tacheles chiama Italia: Sherwood risponde.

a cura di Alice Arcaro, Elena Donatello, Laura Poli, Silvia Zanardi

7 Luglio 2012

La Kunsthaus Tacheles (casa dell’arte Tacheles) è una galleria d’arte berlinese gestita da un collettivo di artisti che occuparono la struttura nel 1990. Il termine “Tacheles” deriva dall’yiddish e significa “testo libero, parlare chiaro”.  Situato in uno dei quartieri più suggestivi della città, conta 500 mila visitatori all’anno, provenienti da tutto il mondo. Occupata da circa 80 artisti di 30 paesi diversi, permette di esporre liberamente, anche per criticare il boom del mercato dell’arte più “istituzionale” di Berlino.

Nonostante il fermento culturale creato da questo luogo, una sentenza del tribunale ha sancito la chiusura della galleria. La decisione dello sgombero arriva dopo che nel 2008  scade il contratto d’affitto con il gruppo d’investimento Fundus, che fino a quel momento aveva concesso gli spazi per la cifra simbolica di 1 euro al mese. Fundus, tramite la banca HSH Nordbank, aveva acquistato l’area nel 1998 e ora ha voluto cacciare gli occupanti per utilizzare l’edificio in un altro modo e farne molto probabilmente un centro commerciale. Dopo due incendi di natura poco chiara, la muratura tra lo stabile e il giardino del Tacheles, i sigilli all’edificio decretati dall’ufficiale giudiziario, il sequestro di opere di Rodin (e lo sfregio di una di queste), il 15 marzo 2012 si sono mobilitati gli stessi cittadini berlinesi presidiando l’entrata dell’edificio in modo da evitare qualunque sgombero. Il 21 marzo 2012, di fronte al municipio, gli artisti si sono adoperati per una petizione nella quale chiedono che venga trovata una soluzione che renda possibile la permanenza al Tacheles della galleria d’arte-laboratorio. Il gesto più brutale è stato commesso il 7 dicembre 2011 dalla Private Security, impiegata dal pool di avvocati della HSH Nordbank, che ha cacciato dalla sua mostra l’artista Alexander Rodin, sequestrando illegittimamente le sue opere. Fortunatamente la stampa tedesca ha dato molta visibilità all’accaduto, suscitando l’interesse di quella internazionale (inglese, americana, coreana,…). 

Il 20 giugno 2012 , è stata pronunciata la  sentenza del tribunale che ha reso ufficiale ed esecutivo lo sgombero. Come gesto simbolico, gli artisti del Tacheles hanno deciso di consegnare le chiavi della casa al sindaco Klaus Wowereit, che mai durante la sua amministrazione, ha supportato quest’attività culturale nonostante esso sia anche Senatore alla Cultura. Barbara Fragogna, che negli ultimi anni ha curato le mostre del Tacheles, precisa che gli occupanti non si opporranno più: non perché sono stanchi di combattere, ma perché “è giunto il momento di evolversi”. Tacheles non finirà qui. Proseguirà, in altre forme e sotto altre vesti.

Installazione Bar Vela Campagna Pro Tacheles

Petrov Ahner, fotografo professionista, lancia dal 2010 una campagna a favore di Tacheles . Inizia a coinvolgere la gente della sua città nel suo progetto, che consiste nello scattare una foto a chi si sente vicino alla causa. I soggetti delle sue foto sono le persone comuni, proprio perché vuole sensibilizzare l’opinione pubblica. Chi accetta di apparire con la locandina “ I Support Tacheles” aderisce ad una iniziativa molto importante, che potrebbe impedire la privatizzazione dell’arte. Il fenomeno si diffonde rapidamente anche nel web, riscuotendo successo. I vari eventi divengono popolari anche sui social network . L’appoggio e la mobilitazione di più fronti a favore di una comunità di artisti piuttosto che di una attività commerciale dimostra che l’interesse per una cultura-arte libera e indipendente è fortemente sentito.

L’idea ha avuto molto successo tanto da oltrepassare i confini tedeschi e approdare anche in altri paesi, compresa l’Italia. Città come Londra e Barcellona hanno già in precedenza supportato questa iniziativa. Il progetto Italy Support Tacheles ha già coinvolto città quali: Vicenza, Arezzo e Bologna. Ora anche Padova entra a far parte di questa iniziativa. Dal 11 al 17 giugno 2012 al Vicolo Portello 12 i Carichi Sospesi hanno già ospitato l’evento. Un tale interesse è dato dal fatto che questi ultimi si trovano in una situazione precaria simile a quella berlinese, a causa della mancanza di fondi per continuare la loro attività.

Oltre agli scatti fotografici, un modo per sostenere la Kunsthaus è la raccolta di 50.000 euro per consentire  alla sua attività di continuare in un’altra sede.  I Carichi Sospesi nascono a Padova nel 2003 come luogo di incontro e di confronto, un teatro aperto che possa accogliere oltre agli spettacoli ed ai corsi anche una forma di socialità, di scambio, di contaminazione in cui le idee siano circolari e non debbano trovare terreno di confronto solo attraverso momenti di spettacolarità. Uno spazio in cui accogliere corsi, stage, laboratori, dimostrazioni di lavoro.  

Anche allo Sherwood Festival si sostiene la battaglia di Tacheles. All’interno del festival, al centro del bar Vela è presente una installazione che mostra delle foto scattate pro Tacheles. Accanto ad essa è posta una breve delucidazione sui cenni storici e sull’attività di supporto intrapresa a favore di Tacheles. Stagisti e fotografi saranno a disposizione di chi volesse farsi fotografare con il banner “ Italy Support Tacheles”.

Le foto, insieme a quelle prodotte nelle altre città che hanno aderito all’iniziativa, saranno poi esposte in una mostra collettiva che si terrà a Berlino in agosto. Per ulteriori informazioni  visitate la pagina face book di Italy Support Tacheles.

 
 

www.isupporttacheles.blogspot.com; www.tacheles.de;

 
 

    foto

  • Installazione Bar Vela Campagna Pro Tacheles
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  • Altre risorse

  • gazzettino_09072012.pdf
    Sherwood pro Tacheles su il Gazzettino di Padova
  • il_mattino_09072012.pdf
    Sherwood pro Tacheles su Il Mattino di Padova
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