Lunedi 28 maggio 2012
Ore 20,30
Palazzo Moroni, Sala Anziani
Via del Municipio 1, Padova
"Fine pena mai"
Il punto sulla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari.
Presentazione del Comitato Veneto "Stopopg"
( hanno finora aderito: Antigone, Conferenza Regionale Volontariato Giustizia del Veneto, Con-Tatto, Cgil Veneto, Fondazione Franca e Franco Basaglia, Fp Cgil medici, Orizzonti Venezia, Livio Ferrari, Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Rovigo e Direttore del Centro Francescano di Ascolto di Rovigo)
Interverranno:
Giuseppe Mosconi, Associazione Antigone Padova
Lorenzo Rampazzo, Dirigente, Servizio Tutela Salute Mentale Regione Veneto
Stefano Cecconi, Cgil nazionale e Comitato Nazionale Stopopg
Franco Rotelli, Presidente Conferenza Permanente sulla Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia
Anna Maria Marin, Avvocato Camera Penale Veneziana
Anna Poma , Portavoce Forum Veneto per la Salute Mentale
Coordina: Gianfranco Rizzetto, "Comitato Veneto Stopopg"
Per info: Stopopg
Per chiudere (senza trucchi) gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e per fermare il disegno di legge (Ciccioli & c) contro la legge 180
Comunicato stampa "Comitato Veneto Stop Opg":
Il 28 maggio alle ore 20;30, presso la Sala Anziani di Palazzo Moroni, sede del Comune di Padova, si terrà l’incontro "Fine pena mai".
Il punto sugli ospedali psichiatri giudiziari organizzato dal Comitato Veneto Stopopg. L’iniziativa, che presenterà le ragioni e gli obiettivi del Comitato regionale e nazionale, intende discutere di quanto sta accadendo a seguito della legge 9 2012 che prevede entro il marzo del 2013 la chiusura dei 6 ospedali psichiatrici giudiziari attualmente esistenti in Italia. Luoghi che non curano e imprigionano , luoghi in cui però non si scontano pene: chi arriva qui non è imputabile del reato che ha commesso perché “incapace di intendere e volere”, ma, per un codice fascista (e un paradigma psichiatrico) mai rivisitato, da quel reato non può nemmeno essere assolto, sciolto, perché lo ha commesso in quanto “malato mentale” e dunque “incapace” e dunque “ pericoloso”. Bisognoso di custodia. E allora poco conta se questa sequenza di equazioni sia frutto di ideologie psichiatriche e giuridiche di stampo ottocentesco, pietrificate nel codice. Chi è inviato in OPG – e non è infrequente che lo sia per reati minori e di scarsa rilevanza penale – raramente riesce ad uscirne. Ergastoli bianchi, li chiamano, come le morti del mondo del lavoro, che non sono affatto bianche, pulite, innocenti. Adesso, dopo lo scandalo suscitato dall’ inchiesta ministeriale che ha denunciato l’inferno che vi si trovava rinchiuso, la stessa legge che ne stabilisce la chiusura, pur indicando la necessità che i dipartimenti di salute mentale si facciano carico delle persone che hanno esaurito la misura di sicurezza, rischia di prescriverne la ricostruzione prevedendo che ogni regione si doti di analoghe strutture ad alta sorveglianza, pur se di dimensioni minori. L’incontro , intende portare l’attenzione sulle contraddizioni di questa legge e soprattutto verificare come la nostra Regione intende muoversi per darle attuazione.
In questa occasione ci è stato comunicato che la Regione monitora ormai da qualche anno, in collaborazione con i Dipartimenti di salute mentale , la situazione degli internati provenienti dalla nostra regione. ( i dati più aggiornati in nostro possesso attestano che attualmente sarebbero 64 uomini e 7 donne ) Secondo questo monitoraggio, gli internati provenienti dal Veneto sarebbero tutti già in carico ai servizi, ma .soltanto per alcune di essi vi sarebbe l’attivazione progetti personalizzato di cura e riabilitazione in grado di consentirne le dimissioni allo scadere( spesso già avvenuto) della misura di sicurezza La maggior parte di loro,, invece, sarebbe stata giudicata dagli stessi Servizi di competenza non dimissibile per ragioni che vanno da pregressi fallimenti di dimissioni già attuate, diagnosi e disabilita multiple, cronicità grave etc..
Abbiamo ricevuto notizie della realizzazione a breve, come previsto dal dpcm del 2008, di una “struttura intermedia di accoglienza per l’inserimento dei pazienti psichiatrici attualmente internati in opg e “dimissibili” a valenza sperimentale, che avrà sede nel veronese ( ULSS 21) e dovrebbe essere la prima delle due previste entro il prossimo anno.
Ma la notizia più preoccupante è che , con la costituzione di una commissione regionale per lo studio delle lmodalità di attuazione della legge 9/2012, si stia già progettando una struttura ad alta sorveglianza a Venezia - Giudecca che dovrebbe prevedere due sezioni da 20 posti letto ciascuna.
Come Comitato stopopg, Veneto, abbiamo espresso forte preoccupazione per questa decisione perché pensiamo che, in questa fase di passaggio, la Regione possa e debba impegnarsi innanzitutto per privilegiare la presa in carico degli internati da parte dei Dipartimenti di Salute Mentale così’ da permettere l’effettiva costruzione di percorsi alternativi agli OPG
Temiamo infatti che le nuove strutture previste dalla legge 9, (a sostituzione degli attuali 6 Opg presenti sul territorio nazionale che saranno chiusi entro il marzo del 2013,) riproducano e moltiplichino in miniatura quegli stessi manicomi giudiziari che la nuova legge dichiara inaccettabili e indegni di uno stato civile , continuando ad avvallare le equazioni sofferenza mentale/ pericolosità e cura/custodia di cui, da oltre trent’anni, la legge 180 ha scardinato perché totalmente infondate sul piano scientifico.
Il comitato StopOPG che a livello nazionale continua la propria battaglia per cambiare la legge sull’imputabilità del “folle reo” e la chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici giuduziari, si adopererà perche la Regione Veneto solleciti i servizi di salute mentale a rivedere il verdetto di 'indimissibilita ", mettendo a punto progetti territoriali e di rete che possano restituire il pieno diritto di cittadinanza e la revoca dei cosiddetti “ergastoli bianchi” a cui troppo spesso queste persone, autrici per di più di reati minori, finiscono per essere condannati.
Il comitato stopopg Veneto invita tutti i cittadini e le associazioni che si battono per la tutela dei diritti, ad appoggiare questa battaglia di cività e a farsene partecipi aderendo all’iniziativa del 28 Maggio .
Per informazioni ulteriori cfr. www.stopopg.it
Comitato veneto stopopg,