Seminario di Fotografia - Sara Lando

Domenica 17 Giugno - Sherwood Festival 2012

17 Giugno 2012

Il sole è sceso,
i grilli chiacchierano,
la temperatura ci dà finalmente tregua,
Sara ci regala una buona serie di riflessioni.
Si apre uno spiraglio di luce nel traffico confusionale.

Ebbene, in altra lingua si direbbe così: you are not stuck in traffic, you are traffic. Siamo molti, e siamo noi per primi a formulare il caos. La via s’illumina spesso nella ricerca, nel sudore, nell’onestà e nel buon operato. Sara stasera è una fidata guida.

Oggi esser fotografi è difficile, ma non improbabile. Gli ingredienti essenziali sembrano muovere tutti da un semplice principio, talmente genuino da suonare un cliché: fate quello che essenzialmente amate alla follia. Carroll inoltre ci disse, sii quello che sembri. Nella fotografia, come nell’essenza della vita, capire dove si vuol parare è una buona chiave per riuscire. Definire una propria identità, nel marasma, aiuta a non perdersi. Ed esser sé stessi, aiuta a costruirsi nel mercato una buona immagine professionale.

A chi dice che di cultura non si mangia, noi rispondiamo che l’arte non è impiego, ma ha un valore. Ed è giusto pretendere che il proprio operato riceva obiettivo compenso. Ciononostante, pagarsi le bollette con la fotografia presuppone multitasking, coerenza, passione, serietà e professionalità, e molto spesso.. un’inversione dei luoghi comuni. Un esempio? Nel nostro ambito non necessariamente il cliente ha sempre ragione, ma va comunque conquistato e soddisfatto.

Siamo in crisi? Certo. Ma con mille opportunità. Una di queste si chiama internet, ed è illimitata. Un’altra si chiama rete umana, e permette di considerare i colleghi come risorse e non come rivali, collidere sempre e solo con personalità intelligenti e più grandi di noi stessi, mantenendo l’umiltà di criticizzare il proprio lavoro.

Fissate le vostre regole, divenitevi fedeli.

 
 
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