Venerdi 07 Dicembre@ C.S.O. PedroVia Ticino, 5 - Padova

Sherwood Open Live

Chiusura 2012

Sherwood Open Live e Improvvisatore Involontario presentano:

"Balla Coi Loop" (Capitolo II°)


Ore 20.30
Presentazione del libro\fumetto“Dossier TAV, una questione democratica”(Edizioni BeccoGiallo, 28 novembre 2012)
Ivan Grozny intervista l'autore Claudio Calia

ore 21.30
Spettacolo teatrale “Il Filo di Arianna”Un progetto a cura di Auló Teatro e MetaArte
con Valentina Parisi e Davide Filippi, Installazioni Aulo’Teatro,
Regia di Manuela Frontoni

ore 22.30
Concerto:
I musicanti di Braina(il collettivo Improvvisatore Involontario ospiterà il collettivo Gallo Rojo con il concerto della formazione)
Dimitri Sillato: piano, violino
Valeria Sturba: violino elettrico, theremin, elettronica
Vincenzo Vasi: voce, theremin, elettronica, basso elettrico

Dalla Mezzanotte in poi:
"Musiche d'Orgy"Jam Session, porta il tuo strumento; invitiamo tutti i musicisti, scrittori, attori, mimi, pittori, artisti, ecc. Prima dell'inizio della Jam ci sarà una lavagnetta da riempire con i nomi dei partecipanti ai vari set.

Ingresso dalle 20.00 1 €, dalle 22.30 3 €

“Balla coi loop” (di Improvvisatore Involontario) appuntamento mensile al C.S.O. Pedro (PD) che vedrà nella stessa serata dibattiti, concerti, presentazioni di progetti del collettivo, nuove uscite, e "Musiche D'Orgy" sessions d'improvvisazione aperta a tutti (musicisti, attori, lettori, mimi, pittori, artisti, calciatori, nullafacenti, nullatenenti ecc. ecc.)

Il collettivo Improvvisatore Involontario ospiterà il collettivo Gallo Rojo con il concerto della formazione "I Musicanti di Braina" : Dimitri Sillato (piano, violino), Valeria Sturba (violino elettrico, theremin, elettronica), Vincenzo Vasi (voce, theremin, elettronica, basso elettrico) Tre elementi che portano sul palco le proprie anime, tre modi di concepire la musica, il minimalismo, il pop, il free e l'elettronica sono solo alcune delle influenze reciproche assorbite a vicenda vivendo sotto lo stesso tetto. Il repertorio spazia da brani originali a cover ardite e improvvisazione radicale, linguaggio che li unisce in questo progetto.

Dalla Mezzanotte in poi: "Musiche d'Orgy"
Jam Session, porta il tuo strumento; invitiamo tutti i musicisti, scrittori, attori, mimi, pittori, artisti, ecc. Prima dell'inizio della Jam ci sarà una lavagnetta da riempire con i nomi dei partecipanti ai vari set.
"Musiche D'orgy": è un nuovo appuntamento musicale mensile, curato da Improvvisatore Involontario,un incontro tra musicisti e non, con esperienze musicali diverse che hanno in comune la voglia di suonare musica d'improvvisazione. L’intento dell’iniziativa è quello di aggregare i musicisti mettendoli in condizione di conoscersi suonando e favorire uno scambio di idee e pratiche musicali. Alcuni punti fermi del progetto:
- I musicisti partecipanti agli incontri dovranno suonare con un'attenzione particolare verso l'aspetto sperimentale e dell'improvvisazione, non si suoneranno brani o standards jazz. Questa non è una Jam Session Jazz!
- La musica deve essere totalmente estemporanea ed improvvisata...particolare interesse alla creazione di strutture estemporanee.
- Ogni serata è articolata in 3 o 4 miniset da quindici minuti ciascuno, dove si alterneno gruppi formati con anticipo; le formazioni sono create in maniera eterogenea per creare, di volta in volta, connotazioni timbriche e strumentali differenti
- I gruppi si decideranno in serata in base alle presenze.

“Il Filo di Arianna” è una performance teatrale itinerante in cui il teatro interagisce con l'arte visiva. Al centro della performance ci sono le storie e le vicende di nove donne che nel corso del Novecento hanno combattuto per affermare i propri diritti o per difendere i diritti dei più deboli e emarginati. In qualche modo ci piace pensare che tali donne siano tutte ribelli. Esse, hanno però dovuto conciliare la ribellione con il loro essere donna. In che modo l’essere donna condiziona le azioni che si compiono e le scelte che si fanno, qui e ora, in Occidente, agli albori di un nuovo secolo? E’ uno svantaggio o una risorsa? O semplicemente non conta? I condizionamenti sono altri e riguardano uomini e donne, indistintamente? Le donne che vengono raccontate sono: Anna Maria Mozzoni, pioniera italiana del femminismo, si è battuta affinché le donne avessero il diritto di voto. Rigoberta Menchù, donna che non ha rinunciato ad essere donna nella lotta per il riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni. Ding Zhin, una madre di Tiananmen che ha trasformato il dolore in lotta per la verità. Vandana Shiva, una vita spesa per tutelare la natura e i diritti delle donne, nella convinzione che entrambe racchiudano un sapere originario. Mu Sochua, parlamentare cambogiana, in difesa delle donne vittime di abusi domestici. Frida Khalo, pittrice e attivista politica, innamorata della vita e della sua arte. Schirin Ebadi, iraniana, prima mussulmana a ricevere il nobel per la pace, si è battuta per i diritti delle donne e dei bambini. Anna Politkovskaja, giornalista russa e attivista per i diritti umani silenziata dal regime. Miriam Makeba, una voce contro la discriminazione razziale.
Questa performance nasce dalla necessità di indagare, attraverso l’essere donna, le spinte proprie dell’essere umano verso la partecipazione al proprio tempo; essere protagonisti del cambiamento attraverso l’affermazione del proprio pensiero, un pensiero non conforme alla regola, una volontà di rinnovare ciò che ci circonda. Questo lavoro si nutre della vicinanza con gli spettatori, il loro sguardo, che spostandosi nello spazio scenico aiuta a raccontare una storia che è di rottura rispetto a quelle a cui ci hanno abituati. Una storia in cui i muri innalzati non hanno scalfito le idee, perché nutrite, nonostante le barriere, di coraggio e volontà. Libertà, solitudine, dolore, arte, sensibilità, cuore, non-violenza, coraggio sono solo alcune delle parole che rappresentano queste nove donne, che hanno portato davanti all’umanità tutta, la lotta al femminile, una lotta pregna della forza dell’essere madre, generatrice di vita. La performance s’inserisce al meglio in spazi non convenzionalmente teatrali, ma in luoghi in cui il quotidiano ha plasmato le pietre, il legno e le fondamenta.

“Dossier Tav, una questione democratica”. Claudio Calia, Edizioni BeccoGiallo28 novembre 2012, Collezione Cronaca Storica (128 pagine, brossura, b/n, 14.00 euro).
Il Novecento si apre in Italia all’insegna del manifesto futurista. Un inno all’acciaio e alla velocità. Ed è cosi che ha pure inizio Dossier Tav, operazione di citizen-journalism che l’autore, Claudio Calia, ha voluto compiere per chiarire una delle questioni più discusse di questi ultimi anni: il Tav. E’ davvero come dice il Pres. Del Consiglio Monti, opera imprescindibile? Che senza si rischia di rimanere tagliati fuori dall’Europa? O forse gli abitanti di quella valle, e tutte le persone che si sono a loro uniti in questi anni, hanno ragione a sollevare dubbi e a battersi contro un’opera che vedono come inutile e dannosa? Un’operazione importante quella che fa Claudio Calia. Perché fino ad oggi abbiamo sempre sentito opinioni su quanto accade in Val di Susa. Ma dei fatti? Del perchè e come sono state prese certe decisioni, c’è una memoria condivisa? Un’operazione sicuramente complessa quella di scrivere la storia del Tav in Val di Susa. E l’intenzione dell’autore è chiara: “ricostruire un contesto, una storia, una narrazione che non sia costretta in un articolo di duemila battute. Sapere chi, quando ha fatto cosa e perché. Come si è sviluppato il progetto e da quanto, cosa è una causa e cosa è un effetto”. Perché per formarsi quell’opinione di cui molti si riempiono la bocca “è fondamentale – precisa Calia - mettere in fila ciò che si sa”. Raccogliere le informazioni prima di tutto, metterle in fila senza pregiudizio alcuno, e solo a quel punto farsi un’opinione. Non è quindi un’opera, concedetemi il termine,ideologica. Non si parte dall’essere pro o contro, ma dai fatti. Poi ognuno, ma solo dopo avere messo in fila i fatti, un’opinione se la può fare. E che c’è di male se dopo avere valutato tutti gli aspetti, uno poi si trova a non condividere la posizione del premier Monti e di coloro che l’hanno preceduto? La storia del Tav comincia negli anni Novanta. Sono caduti governi, cambiati vertici delle Ferrovie delle Stato, sono state modificate leggi, hanno militarizzato una valle intera e bisogna sapere il perché. E’ un dovere morale, mi verrebbe dire. La lettura è scorrevolissima. Appassiona dalla prima pagina. Una minuziosa ma sempre asciutta analisi di quanto da quel lontano 1990 è avvenuto. Dalle pressioni della Fondazione Agnelli alla morte di Sole e Baleno al carcere delle Vallette, da Perino, leader No Tav, ai politici (ci sono tutti, all’insegna della par condicio, in un Paese in perenne campagna elettorale). Ci sono gli episodi più drammatici come l’occupazione militare della valle e la caduta di Luca Abbà dal traliccio. C’è l’episodio dell’attivista che si rivolge al coetaneo carabiniere chiamandolo pecorella. C’è l’uso mediatico di questo o quell’episodio. Ma soprattutto c’è la storia di una valle incantata che oggi è come paralizzata dalla presenza di militari che proteggono cantieri inoperosi. Si smonta pezzo per pezzo la questione costi benefici e quella ambientale. Ma lo si fa senza mai forzare, senza mai dare l’impressione di essere schierati per partito preso, anche se è ovvio che poi una posizione, una volta messi insieme i pezzi, la si deve prendere. Lo si fa mettendo insieme i dati. I fatti. La capacità di sintesi dell’autore, le tavole, ci portano a immergersi completamente in questa vicenda. Una occasione da non perdere per chi ne vuole sapere di più, ma anche per chi è scettico su chi si mobilita a difesa della valle. Notizie e dati imprescindibili per chi vuole dire la sua sulla questione, ma chiariamoci. Non che questo mettersi fuori a osservare dell’autore sia asettico e freddo. Al contrario, si possono dare informazioni e fare giornalismo obiettivo e allo stesso tempo suscitare emozioni. E’ quello che accade affrontando Dossier Tav.

 
 

Links utili:

www.improvvisatoreinvolontario.com
www.metaarte.it
www.beccogiallo.org/shop/91-dossier-tav-una-questione-democratica.html
www.claudiocalia.it

 
 

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