Presentazione de "La mia Thule"

Francesco Guccini all'anteprima de La Fiera delle Parole

Lunedì 7 la Fiera apre con il documentario sul suo ultimo lavoro discografico

11 Ottobre 2013

Sbarca a Padova il cantautore dalla sua thule

Pavana andata e ritorno. Nel paese dell’Appennino tosco-emiliano in cui ha trascorso l’infanzia, fra boschi e prati, dopo lunghi anni a Bologna, ha deciso di tornare, là dove è cresciuto, per recuperare l’atmosfera e le emozioni che solo un luogo caro ti possono regalare. Da un anno, Francesco Guccini, non suona più, perché “non mi diverte più” ha detto all’anteprima della Fiera della Parole, all’Mpx di Padova, lunedì 7, ospite della serata. Per quello che considera il suo ultimo lavoro discografico – chissà se ci ripenserà – ha scelto di registrare nel Mulino di famiglia, a Pavana, lontano dalla sala registrazione che gli sta stretta e che trova solo opprimente e fumosa. Nelle stanze del mulino, riattate a sala di registrazione, ha preso forma e suono “L’ultima Thule”, uscito nel 2012.

Insieme a Vince Tempera, Flaco Biondini, e i suoi musicisti storici ha compiuto questo viaggio musicale, ripercorrendo il mito di Thule. La canzone che dà il titolo all’album, prima strofa composta 15 anni fa, si rifà alla poesia di Borges, ed all’isola leggendaria, Thule, nominata dall’esploratore greco Pitea, salpato da Marsiglia, verso il nord, dove si imbattè in una terra di fuoco e ghiaccio, Thule appunto, fra l’anfesibene, le sirene e l’unicorno. Immaginifico come solo Guccini sa essere, letterario come la sua cifra stilistica impone e ironico come ne “Il testamento di un pagliaccio”, in cui i pagliacci siamo noi, oppressi dal potere ma con ancora una possibilità di reazione: l’ironia.

E con l’ironia e l’affabulazione ha incantato nella serata il pubblico, accorso per vedere il documentario del disco, “La mia Thule” di Francesco Conversano e Nene Grignaffini, girato proprio perché questo dovrebbe essere l’ultimo album del Maestrone e per testimoniare l’atmosfera ricreata al mulino. Così, mentre insieme a Giò Alaimo, sul palco racconta della sua amicizia con Gaber, delle storie di guerra, della sua nuova vita a Pavana, in cui i ritmi si fan più lenti, e le cene con gli amici – con Ligabue e Zucchero riesce pure a parlare in dialetto – sono un ottimo passatempo, Guccini ti conquista e hai voglia di sentire un altro aneddoto, un nuovo episodio, di salpare con lui per la sua Thule.

(Silvia Gorgi)

 
 

Links utili:
www.lafieradelleparole.it

 
 
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