Il suono “redivivo”

"The Revenant" di Alva Noto & Ryuichi Sakamoto

30 Gennaio 2016

“Mi piace il silenzio” dice Hugh Glass (Leonardo Di Caprio) ad un certo punto del film.

In effetti parla poco, molto poco.

Però "The Revenant" di Alejandro Inarritu è un film pieno di suoni anche se nella maggioranza dei casi non è parola parlata.

E’ un altro linguaggio: è il linguaggio della natura o meglio dei toni e dei timbri della natura, compresa quella umana.

Accade che ogni cosa che emette un suono, ha un timbro unico o quasi, una voce che lo rende pressoché inconfondibile. Questi rumori dal timbro inconfondibile cambiano tono: dall’acqua prima placida e poi impetuosa, all’orsa affettuosa con i piccoli e poi imbestialita con l’uomo che li minaccia... e  infine l’interpretazione di Di Caprio: ogni rantolio, grugnito, sibilo, ogni urlo, che sia silenzioso o rumoroso trasuda rabbia e disperazione come non si è mai sentito prima.

La colonna sonora è composta da due maestri del timbro come  Ryuichi Sakamoto e Alva Noto ed è perfettamente incastrata e mai prevaricante. Riesce ad amplificare le emozioni , le risonanze evocano gli spazi sconfinati del film e la contaminazione con la timbrica (raster)notoniana di Alva Noto la rende carica di tensione. Mi piacerebbe riascoltare il film senza immagini e sono sicuro che sarebbe emotivamente esplosivo.

Devo ammetterlo, è una mia deformazione , ma in questi casi ascolto e guardo come fosse più un’installazione che un film: faccio attenzione alle immagini e ai suoni e molto meno al soggetto, alla trama, alla sceneggiatura ecc.. E qui sono immagini e suoni di una bellezza mozzafiato. Fare un film è sicuramente una cosa più complessa , ma per chi respira suono le aspettative non saranno deluse.

Da vedere e soprattutto da ascoltare.

 
 

 
 
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