Bologna Violenta + Stato Nero - Live Report

Circolo Nadir - 9 dicembre 2023

23 Dicembre 2023

Il Circolo Nadir è una di quelle realtà associative che a Padova è riuscita a costruirsi una credibilità partendo da un impegno ben preciso, assieme ad altre realtà come in primis  GasparOrto: restituire uno spazio critico a tutta la comunità rendendolo socialmente vivo, una risposta alternativa alla militarizzazione che è purtroppo tornata in voga in tempi recenti. 

Il Nadir ha creato il “suo giro” in primis attraverso la musica, con una programmazione fitta e ben curata di eventi minori per forza di cose a causa dello spazio limitato a disposizione, ma non per questo meno interessanti.

Un buon esempio è la serata del 9 dicembre, con il ritorno di un vecchio amico quale Nicolò Manzan aka Bologna Violenta, attivo con questa nomea da ormai 18 anni e recentemente tornato a incidere nuovi pezzi. Il violinista che volle farsi grindcore negli ultimi anni ha dedicato più tempo ad attività di elettronica sperimentale pubblicando direttamente col suo nome e producendo altri artisti sotto il cappello della sua etichetta Dischi Bervisti: al Nadir ha portato con sé il progetto Stato Nero, che a sua volta portava in scena Zernar: la grande estasi dell’intagliatore. In scena, perché Sigma e Omega, i due artisti titolari del progetto, han messo in atto una vera e propria docufiction di mezz’ora in salsa elettronica, dove assieme a una terza persona ci salgono tirando pop-pop tra il pubblico vestiti con tute che ricordano quelle della scientifica. Il tema è uno dei più grandi misteri del nord-est italiano, la saga di Unambomber, con particolare attenzione alle vicende relative al poliziotto Ezio Zernar, il quale fu condannato per aver fabbricato prove false nei confronti dell’ingegnere Elvo Zornitta, da lui individuato come colpevole.

Sul palco c’è di tutto: computer, loop station, megafoni, strumenti di ogni tipo per generare rumore, persino una tuba e dei fogli di nylon, mentre dietro scorrono le immagini dei reportage d’epoca. Sebbene i 30 minuti di Zernar siano parecchio ostici da subire acusticamente, non lascia indifferenti la vivacità e il trasporto degli artisti pordenonesi.

Stato Nero 1

Di altro taglio Bologna Violenta, alla seconda data del suo tour invernale che presenta anche un nuovo singolo, Tuk Tuk Extravaganza. Bologna Violenta è un progetto che intorno agli anni ‘10 aveva goduto di una certa notorietà per la sua stravaganza, per poi finire un po’ nell’oblio e devo ammettere, da un po’ ne avevamo perso le tracce. Tanto da non sapere che al progetto si è unito da ormai 8 anni il batterista Alessandro Vagnoni, il quale permette senza dubbio di dare un po’ di vivacità alle incursioni a 300 bpm di Manzan, altrimenti molto statiche. Per star dietro a dei ritmi progettati al computer, la soluzione di Vagnoni è interessante: pelli elettroniche e piatti veri. 

In quanto a Manzan…gli anni passano, ma è il solito mattacchione. In loop a preludio dell’esibizione c’è il tema del film Franco, Ciccio e il pirata barbanera ; non è importante comprenderne il perché, entra in testa e deve ancora uscrine. Bologna Violenta apre con i classiconi che scaldano i cuori malati di grindcore come Il Nuovissimo Mondo, Trapianti Giapponesi, Danze Cecene, Stronzi, per poi andare a presentare con Tuk Tuk Extravaganza un’evoluzione del suo modo di creare. In quasi ogni disco la “fonte” degli spezzoni audio aveva un tema: i documentari e i film anni ‘70, oppure le cronache giornalistiche. Stavolta Manzan pesca dal presente, confessando di aver sviluppato una insana passione per le pagine instagram di influencer indiani. L’esibizione si completa in tre quarti d’ora, tra una battuta e l’altra con il “dipendente” Vagnoni al quale chiede se ha ricevuto i buoni pasto, senza scomporsi neanche quando un paio di ragazzi armati di telefono entrano nel locale, salgono sul palco per fare una live e vanno via come sono venuti, nel giro di un quarto d’ora.
Dopotutto perché impanicarsi? Lo spirito del progetto Bologna Violenta è quello di raccontare l’assurdità delle nostre esistenze senza censure e col sorriso sulle labbra.

Bologna Violenta 1
Bologna Violenta 1
 
 
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