Dischi Del Momento - Dicembre 2023/Gennaio 2024

I migliori dischi selezionati per voi dalla Webzine di Radio Sherwood

2 Febbraio 2024

Prima puntata dell'anno per i Dischi del Momento: l'appuntamento mensile con la webzine di Radio Sherwood per ascoltare assieme le nuove uscite. 

Dopo la puntata speciale del "best of" del 2023, riprendiamo le normali trasmissioni recuperando i dischi usciti a dicembre e quelli di gennaio 2024.

Trovate il podcast della trasmissione nel player e su Spotify.

Buon ascolto e buona lettura!

Vipera - Acerbo e Divorato (Dischi Sotterranei, songwriting, 1 dicembre)

Il primo giorno dell’ultimo mese del 2023, possiamo considerarlo consacrato dalla sensibilità di Vipera, al secolo Caterina Dufì, con l’uscita del suo primo album Acerbo e Divorato per Dischi Sotterranei.

Otto brani dove l’autrice incastra le parole descrivendo stati d’animo ed episodi di vita in maniera astratta, di difficile interpretazione come ne Il Matto in melodie malinconiche o in testi e suoni evocativi come Il Macedone ricordando a tratti i Massive Attack. L’album lascia spazio anche a parti in cui il parlato sia in italiano che in inglese prende il sopravvento, accompagnato da suoni tribali come in Eredità. Il suono delle parole sembra scricchiolare tra le pareti delle melodie, rendendo il tutto una piccola gemma difficile da incastonare in un genere ben preciso. Acerbo e divorato è un tentativo di sublimazione di uno stato d’animo come la rabbia in un atto artistico che si propaga tra musica e poesia.

Umberto Maria Giardini - Mondo e Antimondo (La tempesta, songrwriting, 1 dicembre)

Cos’è l’antimondo, contrapposto al Mondo? «Tutto quello che ci circonda ormai è Antimondo, tutto rivoltato ed ipoteticamente giusto »  è la definizione che dà Umberto Maria Giardini, un tempo noto come Moltheni, al suo ultimo lavoro. Uno dei più intensi ed ipnotici della sua carriera, costruito con una genesi parecchio atipica: “Mondo e antimondo” nasce dalle ceneri di un altro disco preparato per molto tempo, ma poi finito per  risultare troppo ‘levigato’ per meritare una pubblicazione. Il ritmo cadenzato di Re, accompagnato da un videoclip agreste girato tra i lavori di una masseria, apre un disco che dura 47 minuti ma nella mente sembra lunghissimo, non perché stanchi ma perché ogni pezzo tende a dilatarsi senza avere un baricentro in un verso o in un ritornello. I 7, gli 8 minuti di Andromeda  e della title track ipnotizzano l’ascoltatore, mentre la trascinante Versus Minorenne lo trascina in un wormhole di nostalgia anni ‘90, a partire dal sound che fa tanto Afterhours.

SPRINTS - Letter To Self (City Slang, alternative rock, garage-punk, 5 gennaio )

Una scena già ricca e fornita di nomi, made in Dublino, (vi dicono qualcosa i Fontaines D.C., i Murder Capital?) che si arricchisce del nome più caldo del momento: gli SPRINTS, che nei primi giorni dell’anno hanno rilasciato il primo lp di debutto, Letter To Self, in cui i giovani irlandesi dedicano una giusta dose di rabbia, a tratti acerba, ma sicuramente interessante da ascoltare. D’altronde, sembrerebbero tutti della medesima idea, in Irlanda ed in UK i concerti sono già, pressappoco, sold-out. Servirebbe subito una data italiana! No?

Subsonica -  Realtà Aumentata (Sony Music, electro-rock, 12 gennaio)

Appena ascoltato il primo pensiero è stato: questo sarà l’album più bello del 2024.

Gusto personale, certo ed è sicuramente un’affermazione forte da fare, visto che quest’anno l’hype per le uscite di altri dischi quali IdlesThe Smile e Yard Act è veramente alta, ma il modo in cui i Subsonica con quest’album sono riusciti a mantenere la loro identità elettronica dei primi anni del 2000 con brani come Mattino di Luce e Africa su Marte e al tempo stesso sperimentare nuovi suoni con Universo è incantevole. Per quanto riguarda i testi, li ritroviamo sempre in prima linea con denunce sociali per quello che succede in Italia. Dopo un disco passato un po’ nell’anonimato come 8Realtà Aumentata è un modo davvero riuscito di risollevarsi e per dimostrare di essere ancora una delle migliori band electro-rock italiane in giro. Si attende in maniera impaziente di poter ascoltare questo album alla prima data disponibile, ballando sotto palco come solo un concerto dei Subsonica può farti fare!

Slift - Ilion (Sub Pop, Heavy Psych-Rock, 19 gennaio)

Due parole: che stecca!

La Sub Pop pesca bene in Francia, producendo questo trio granitico che suona per 6, al terzo disco. Ilion è progressive dei nostri tempi, un album che pesca a piene mani dal passato della musica rock più virtuoso ed espressivo, attingendo anche al krautrock (e restando dalle loro parti, un po’ anche ai Magma, forse il più famoso gruppo progressive della storia francese), ma risultando anche fortemente moderno e incisivo: nelle intenzioni dei fratelli Jean e Remì Fossat e del batterista Canek Flores c’è la volontà di incrociare lo psych-rock con il metalcore dei Converge.

Non si capisce bene come questa cosa funzioni, ma viene bene: pezzi rigorosamente intorno ai 10 minuti nei quali si mantiene una tensione assoluta senza interruzioni, anche nelle parti lente. Prima grande sorpresa del 2024.

Any Other - Stilness, stop: you have a right ro remember (42 records, alt-songwriting, 26 gennaio)

Adele Altro è tornata: dopo 5 anni d’impegno con l’Infedele Orchestra al fianco di Colapesce, e anche Dimartino, Adele, col fedele Marco Giudici al basso e alla composizione, si è nuovamente ritagliata un po’ di tempo per il suo progetto solista, partorendo 8 nuove tracce all’insegna di un cantautorato ricercato e acustico, ricco di archi, piano e percussioni semplici. In Stillness,stop: you have a right to remember c’è la ricerca dell’autoconsapevolezza, anche attraverso la terapia e c’è il risentimento verso le persone che non sono state all’altezza.

È un disco in continuità col precedente Two, Geography, anche se non disdegna un’incursione più rock come agli esordi, che è rappresentata dal singolo If I Don’t Care, chiaramente il pezzo più orecchiabile del disco.

The Smile - Wall of Eyes (XL Recordings, alternative rock, 26 gennaio)

Wall of Eyes è il secondo album per The Smile, la band capitanata da Thom Yorke, Jonny Greenwood e Tom Skinner.

Non è affatto un album da ascoltare in maniera superficiale, o da tenere in sottofondo quando si sta facendo altro in quanto risulta essere molto complicato e anche più maturo rispetto a A Light for Attracting Attention. Ci sono pezzi di una bellezza colossale, pronti ad ipnotizzarti come Teleharmonic o altri dove si riesce a scorgere la sperimentazione di Greenwood con dei riff psych-rock come in Under Our Pillows. C’è anche lo zampino della London Contemporary Orchestra, che ha registrato gli archi insieme al gruppo negli studi di Oxford e agli Abbey Road di Londra, che aiutano a dare al disco un’aurea molto più avvolgente e mistica.

Tropea - Serole (Peermusic Italy, alternative indie rock, 12 gennaio)

Serole è il primo album per i Tropea, band formata da quattro amici da una vita: Pietro (voce), Mimmo (chitarra), Claudio (batteria) e Piso (basso) che per chi bazzica tra Milano e dintorni (soprattutto al bar Picchio) o semplicemente ha guardato la sedicesima edizione di X Factor (quella del 2022 per intenderci) sicuramente conosce e anche bene.

Il gruppo è attivo dal 2017, giostrandosi tra EP, singoli, live ed esperimenti musicali sui social. La loro prima fatica è stata scritta in ritiro spirituale a Serole, un paesino di 99 anime in provincia di Asti.  È un disco impregnato di influenze alternative rock italiane dei primi anni 2000 dai Bluvertigo ai Verdena con un tocco molto più moderno ed un esempio è Ti Amerei, ma al tempo stesso anche lo-fi (senza tradirsi, visto che è dall’inizio della loro carriera che il loro idolo è Mac DeMarco) come Parole o Semplice. Consiglio di ascoltarlo in macchina in un viaggio con amici e amiche per dare la giusta carica ed un mood pieno di positività!

Sleater-Kinney - Little Rope (Loma Vista, indie rock, 19 gennaio)

Undicesimo album per Sleater-Kinney, e secondo con la lineup a due componenti (Carrie Brownstein e Corin Tucker), Little Rope affronta sentimenti quali la perdita e il lutto, essendo segnato dalla morte della madre e del patrigno di Brownstein in un incidente stradale in Italia a fine 2022.

Sleater-Kinney sono una band americana punk/indie rock, erede del movimento riot grrrl, ormai attiva da trent'anni, pur con uno scioglimento e una reunion alle spalle tra 2006 e 2014. Little Rope segue di poco meno di tre anni il precedente Path Of Wellness, e presenta un mix di punk come pure di melodie cantabili, che ritroviamo per esempio in Say It Like You Mean It.

Il secondo singolo estratto dal disco, pur nella sua melodia, presenta tuttavia un testo dal quale emerge chiaramente il tema del lutto:  «Say it like you mean it/ This goodbye hurts when you go [...] Too many losses have left me down», canta Corin Tucker, in un refrain che a tratti arriva a ricordare Patti Smith.

Teen-Mortgage - Teen-Mortgage (King Pizza Records, punk rock, 19 gennaio)

Garage punk, post-punk, grunge e hardcore si ritrovano assieme combinati e mescolati a gran velocità nel LP di debutto, self-titled, dei Teen-Mortgage, duo proveniente da Washington DC, attivo dal 2019 e con una serie di EP alle spalle, qui riuniti nelle diciassette canzoni che compongono il nuovo disco, uscito il 19 gennaio per King Pizza Records.

Poco meno di 45 minuti, nei quali si salta dalle urla grunge di S.W.A.S. Falling Down fino a qualcosa che ricorda il post-punk in Oligarchy, il tutto combinato in un prodotto grezzo e sporco, sparato a mille e con quell’attitudine punk, come se fossimo tutti assieme stipati in un garage con gli ampli settati al massimo.

Ty Segall - Three Bells ( Drag City, psych-garage, 26 gennaio)

Il 37enne di Laguna Beach si è distinto negli anni come uno dei più prolifici autori dell’Indie Rock, viaggiando dal 2008 a una media di quasi un disco l’anno. Ma la produttività non è nulla senza qualità: e invece Ty al quattordicesimo album riesce ancora ad essere interessante, creativo, ricercato pur mantenendo uno stile fresco e immediato come il garage rock. Three Bells raggiunge le quindici tracce e  supera l’ora di lunghezza in scioltezza, passando attraverso momenti di spontaneità come My Best Friend, canzone come si appura nel video dedicata al suo cane, a follie di tempo e di tonalità rispecchiate dal suono ovale di Eggman, fino a un finale che scende sempre di più verso la psichedelia con i bellissimi 6 minuti di Denée  (che invece è sua moglie) retti da batteria e pianola, suonati sempre da lui in puro spirito DIY.

Polevaulter - Hang Wave ( Autoprodotto, electro-noise, 26 gennaio)

Storia interessante quella dei Polevaulter (il Pole Vault sarebbe il salto con l’asta, disciplina olimpica), che si preannunciano una delle rivelazioni del 2024.

Sono attivi da 6 anni ed erano a tutti gli effetti un bel quartetto post-punk, con chitarra, basso e batteria. Poi di mezzo c’è la pandemia e la band ne esce dimezzata, con i soli Jon e Dan che lasciano un po’ da parte le chitarre, senza abbandonarle del tutto, e si incattiviscono su elettronica e sintetizzatori.

Hang Wave è l’interessante risultato finale: un disco d’esordio dal suono cupo e spigoloso, con testi spesso ironici (su tutte da segnalare DDT Soundsystem che fa il verso ai più famosi LCD Soundsystem e alla loro hit Daft Punk is playing in my house) e quell’acida groove che caratterizza alcune tra le più fresche band recenti come Model/Actriz o Mandy,Indiana.

Curiosità: i Polevaulter hanno lanciato il disco in anteprima il 13 gennaio attraverso una estenuante e qualitativamente orribile live su youtube di 8 ore, organizzata per raccogliere 400 sterline per i Gaza Sunbirds, un team paraciclistico che da anni porta aiuti alle vittime di Gaza.

 
 

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